L'itinerario ad anello sul Dolcedorme
(12,5 km // 1550 m disliv. // 9 h)
|
CRESTONE DEI LORICATI e "Direttissima" al Dolcedorme - Il versante sud della Serra Dolcedorme (la cima più alta dell'intero massiccio del Pollino e dell'Appennino Meridionale) è tra i luoghi più belli del Pollino: il dislivello da coprire per salire in "direttissima" fa sì che l'ittinerario sia relativamente desolato; le locali sedi CAI lo ripetono più volte all'anno (talvolta anche in gruppi numerosi); d'inverno le vie principali (Cf. G. Gravame, 2015; F. Bevilacqua 2014; L. Ferranti, 2010) sono ormai una "classica", con piccozze e ramponi. Il "Crestone dei Loricati" è il tratto di crinale che scende da un punto delle pareti a SSW della cima e cala in direzione S, separando la Valle Piana a W dalla Valle Cupa a E. Anticamente le due valli erano percorse da diversi sentieri di boscaioli e nevaioli (v. carte IGM e CdM della metà del '900) oggi quasi tutte perse a causa di incendi e valanghe: restano solo le tracce di sentiero segnate, in particolare quella che sale da Valle Piana al Varco del Pollinello, "larga" ma comoda via di discesa (in alternativa a quella del V. Faggio Grosso/ Passo di Valle Cupa o, per chi conosce già bene la zona, alla discesa per la stessa direttissima, quindi per i "Gendarmi di Pietra" o per lo stesso "Crestone" e il ripido pendio che lo bordeggia a E). La via semialpinistica (in invern. valutata PD, ma a mio parere più F+/PD-) nota come Crestone dei Loricati venne risalita già dall'estate del 1950 da V. Perrone e compagni (cf. la guida di V. Perrone, "Escursioni sul Pollino", 1975, dove l'itinerario è il primo tra quelli presentati) e in invernale sin dal 1976. Ulteriore fama l'acquistò dagli anni '90 con le riedizioni della magnifica guida "Sui sentieri del Pollino" di G. Braschi (1a ed. 1986; riediz. 1993, 2007), dove l'anello alla cima del Dolcedorme che risale il crestone (sin dalla sua parte più bassa di Cozzo Palumbo e Pietre Rosse, tratto rivolto verso NW) e che scende dalla Timpa del Pino di Michele/ Cozzo Sorvolato al Timpone Campanaro, era presentato come "forse l'itinerario più grandioso di quelli descritti nella guida"!
L'arrivo al cosiddetto "Campo base" (q. 1800 m ca.) "minuscolo terrazzo a nido d'aquila sospeso tra rocce e loricati secolari" (M. Pace, 2015), segna quasi la fine della risalita sul "Crestone": poco più a monte si ergono le pareti sud della montagna e si devia a sin./WNW in direzione della testata di Valle Piana, ossia l'Anfiteatro Sud-Ovest (q. 1900-2000) da dove si diramano i due canaloni finali: la Gola del Turbine a destra e, un po' più a monte/sin la Direttissima vera e propria.
[Per altre descrizioni e dettagli cartografici e storici sul Dolcedorme vedi la mia pagina del 2019, LINK, F.R.].
|
Dopo l'uscita del 19 marzo con Massimo M., un'inattesa ripresa-coda d'inverno ad aprile mi ha riportato sul Crestone con Francesca O.: il mio intento era risalire stavolta la via dei "Gendarmi di Pietra", anche per far visita al maestoso pino loricato, a monte della stretta, caduto a dicembre (per gli annosi danni alle radici causati dall'incendio del 2012); ma la neve fresca ci ha poi fatto optare per la più sgombra via di cresta: sgombra relativamente, perché la neve aveva coperto anche il crestone che, in candida veste, è sicuramente ancora più spettacolare ed elegante. In cima incontriamo Mimmo I., Carmine L.T. e Pietro F., saliti poco dopo di noi, sempre per il crestone, per poi deviare al "Dente", al centro della base delle pareti sud del Dolcedorme. |
(Clicca per la versione a colori)
|