PARCO NAZIONALE DEL POLLINO: SULLA SERRA DOLCEDORME
23 e 24 Gennaio 2016

STERRATA DI VALLEPIANA (c. 790m) - VALLE PIANA (926m) - PASSO DI VALLE CUPA (1317m) - COLLE CAMPANARO (o SELLA DEL CAMPANARO, 1433m) -
ALTO VALLONE STIAVUCCA - COZZO SORVOLATO - TIMPA DEL PINO DI MICHELE (2069m) - SERRA DOLCEDORME (2267m).
Ritorno: VALLONE DI FAGGIO GROSSO - PASSO DI VALLE CUPA - VALLE PIANA
(23 Gennaio 2016)


Serra Dolcedorme da Castrovillari (strada per Conca del Re e Valle Piana). A sin. il Pollinello e Pollino, poi Celsa Bianca e Timpa di Valle Piana, al centro la cima del Dolcedorme, il Crestone dei Loricati e il Vallone di Faggio Grosso.
Più a destra Timpa del Pino di Michele e Passo del Vascello (che domina sul Vallone Stiavucca), oltre il quale la Cresta dell'Infinito si rialza in direzione della Manfriana (fuori foto). All'estrema destra, sotto la nuvola, il Timpone Pallone.


Celsa Bianca

Sguardo indietro sul Timpone Campanaro
Due giorni di escursioni sulla Serra Dolcedorme, tetto del Pollino e dello stivale. Finalmente, diversi anni dopo la grandinata e i fulmini che mi respinsero nel Canale di Malevento nel 2009, raggiungo la cima di una delle montagne appenniniche cui più anelavo. Il primo giorno saliamo da Sud, da Valle Piana per il Passo di Valle Cupa, Sella del Campanaro e Cozzo Sorvolato, passando per il "Pino di Michele" e quindi su in cresta per le anticime orientali del Dolcedorme. Incontriamo Mimmo Ippolito e Antonio Cardamone, saliti per via più alpinistica e, dopo qualche scatto sulla fredda cima, scendiamo insieme per il Vallone di Faggio Grosso e poi di nuovo al Passo di Valle Cupa.
La sera bella cena dall'amico Francesco Pugliese e famiglia, sonno ristoratore, quindi domenica mattina presto siamo pronti per risalire dal versante Nord, raggiungendo con lungo giro per Rotonda il Colle dell'Impiso. Si unisce a noi anche il camminatore cilentano Francesco d'Alessandro e un bel gruppo del CAI di Castrovillari, avendo così il piacere di ritrovare il grande Mimmo Pace (che avevamo già conosciuto nella traversata delle Acelliche del 2014) con il suo quasi coetaneo Mimmo Mandarino. Tra le presenze spicca Bartok, il lupo cecoslovacco di Lara: sicuramente più lupo che cane, seppure i geni dicano il contrario. Purtroppo il meteo stavolta non ci assiste e l'escursione si svolge nelle nuvole. Optiamo quindi per un piano B: invece del lungo anello che inizialmente il CAI era intenzionato a realizzare, saliamo per la via che avremo dovuto percorrere in discesa, ovvero il Canale di Malvento. Ma una volta risalitolo e giunti su alla Sella Dolcedorme o Colle di Malevento (o Malvento), tra le dorsali del Pollino e della Serra Solcedorme, decidiamo di ritornare perché per la maggioranza non vale la pena di lottare contro il vento gelido per raggiungere una cima immersa nelle nubi, impiegando altre 2-3 ore e quindi rischiando di tornare con il buio. Personalmente sarei salito solo per lo "sfizio" di poter toccare la cima per due volte in due giorni, ma la logistica e la logica impone il dietrofront. Alla prossima, sperando che questo timidissimo inverno ci consenta di risalire sul "Re", da Sud, per qualcuna delle bellissime vie alpinistiche di media difficoltà.

Spigolo di q.1718, sotto Cozzo Sorvolato



Risalendo sul Cozzo Sorvolato








Il "Pino di Michele" (?) presso la q. 2069 della Timpa del Pino di Michele. Dal Passo del Vascello la "Cresta dell'Infinito" prosegue verso la Manfriana, seminascosta dalle nubi. In basso alto Vallone Stiavucca.




La Manfriana

Il Sellaro

Vallone Faggio Grosso, per dove scenderemo
(io anticipo parte della discesa per recuperare
un guanto che mi era scivolato fotografando)

La Fagosa e le Timpe orientali

Timpa di San Lorenzo

Serra delle Ciavole, versante sud





Le Montagne di Orsomarso
(Montea e Cozzo del Pellegrino...)





Cima Serra Dolcedorme (2267m)







Francesco e la via "Fabiola"










Il Dolcedorme da Valle Piana


Il tracciato dell'Escursione sul Dolcedorme (by Francesco Raffaele)


La traccia dell'itinerario percorso (by Francesco Pugliese)

Grazie alla nostra guida Francesco Pugliese (Castrovillari) anche per la sua gentile ospitalità




COLLE DELL'IMPISO - VACQUARRO - BOSCO DI CHIAROMONTE - PIANO DI TOSCANO - CANALE DI MALEVENTO - COLLE DI MALEVENTO (SELLA DOLCEDORME)
(24 Gennaio 2016)

 

Descrizione della Gita del 24/1/2016, pubblicata da Mimmo Pace sul sito web del CAI di Castrovillari (LINK)
"Fino a qualche giorno fa, pur se nel cuore dell’inverno, le praterie d’alta quota del Pollino e finanche la fiancata Nord del Dolcedorme apparivano del tutto spoglie di nevi; sicchè, mentre con qualche amico percorrevo in avanscoperta quei luoghi, mi chiedevo se fosse il caso di eseguire una “danza propiziatoria”. Un benvenuto quindi alla prima discreta nevicata di questo inverno avarissimo, che ha fatto si che finalmente le nostre montagne assumessero, si spera almeno per un discreto arco di tempo, la tipica veste invernale, regalandoci ancora una volta visioni fiabesche ed emozioni forti. Meglio non farsi troppe illusioni, però; presto, inesorabile, l’anticiclone potrebbe di nuovo dominare! Nonostante il gelo di questi ultimi giorni, sorge spontaneo un interrogativo: è questo un inverno anomalo, oppure si procede a passo spedito verso un inesorabile surriscaldamento del Pianeta? In effetti, la febbre della Terra è già alta e crescerà sempre di più … proporzionalmente al ritmo della indefinita e infinita “crescita”, che la follia e l’avidità umana s’è imposta di perseguire, ispirandosi al più sfrenato consumismo ed alla “cultura del superfluo”. I repentini mutamenti ambientali appaiono maggiormente evidenti, soprattutto alle alte quote, fors’anche perché si pensa da sempre alla Montagna, come ad un mondo eterno e incorruttibile. Al di là dei piccoli e limitati orizzonti montuosi del nostro Pollino, proviamo solo per un po’ a immaginare cosa accadrà, di questo passo, ai ghiacciai alpini e ai più grandi ghiacciai della Terra, malati di caldo … che ne sarà della Brenva, della Vallèe Blanche, del Lys, dell’Aletsch, del Baltoro, dello Hielo Continental, del Perito Moreno e di tanti altri ancora. Fino a ieri, in apparenza, le nostre montagne sembravano non mostrare segni palesi ti tale mutamento, anche perchè da esse i ghiacci e le nevi perenni si sono ritirati migliaia di anni or sono, lasciando grandiose impronte della loro presenza modellatrice … ma oggi tale mutamento è divenuto manifesto ed inequivocabile. Chi come me ha scrutato giorno dopo giorno queste montagne, ricorderà che cinquant’anni addietro le ultime tracce di neve sparivano in luglio inoltrato e che anche in agosto i muli portavano a valle cospicui carichi di neve ghiacciata, dalla nevera della Celsa Bianca, per la gioia di chi amava gustare la “sorbetta”: il gelato, allora, non c’era! Tutto ciò induce alquanta tristezza, ma bando al pessimismo: tutto sommato, la nostra può considerarsi una generazione di fortunati, dal momento che siamo finora riusciti a fruire e vivere i mille aspetti incantati e il fascino dei paesaggi innevati, che il Pollino ancor’oggi offre. Considerando poi, che per noi del CAI la Montagna rappresenta una “mission”, sostenuta dalla nostra pervicace volontà di scoprirla, tutelarla e valorizzarla e che “l’andar per monti” costituisce quasi una peregrinazione dello spirito, lungo la quale avanziamo, alla ricerca di un maggior grado di consapevolezza di noi stessi e di equilibrio interiore … eccoci allora pronti, anzi scalpitanti, a tuffarci con entusiasmo, con o senza neve, nella ennesima avventura. Siamo in pochi stamane al Colle dell’Impiso e saremmo stati pochissimi senza la partecipazione di alcuni appassionati del Pollino, accorsi dal salernitano, dall’avellinese e dal cosentino, nonché dell’indimenticabile Bardok, un mirabile incrocio tra lupo e cane, che ci ha seguito lungo l’intero tragitto … forse perché la modesta irruzione artica, tanto strombazzata e ingigantita dai media, ha indotto la gran parte dei nostri Soci alla prudenza e qualcun altro a tentare vie di maggior prestigio. Ciò importa poco!! … Quel che invece davvero importa è intraprendere e possibilmente concludere le sortite che il ricco, anzi ricchissimo Programma delle Attività Sezionali di quest’anno prevede. Gambe in spalla quindi; anzi … ciaspole ai piedi e ramponi in zaino, alla ricerca di nuovi scenari, nuove sensazioni e nuove emozioni, nonchè a sperimentare e vivere ancora una volta il travaglio dell’ascesa, la volontà incrollabile, lo sforzo dell’ultimo passo e la gioia di aver raggiunto una meta. Nevischio, vento tagliente e un nebbione fittissimo: queste le caratteristiche dell’intera giornata, che ci hanno accompagnati da Piano Visitone, a Passo di Malevento e ritorno. Ascendere sul Dolcedorme sarebbe stato possibile, ma, in quelle condizioni, sarebbe servito a celebrare ed ostentare solo smania di successo o delirio di onnipotenza. Eppure, sarebbe stato un vero record per l’atletico Francesco Raffaele, l’amante dell’Accellica, per il nostro Francesco Pugliese, per Massimo Mingarelli, provetto alpinista, che vanta la conquista di ben quaranta “4000” di tutto prestigio, nonché per l’intrepida sua compagna Daniela Santoli, i quali il giorno prima avevano toccato la vetta della Serra Dolcedorme, risalendola in diretta dal Cozzo Sorvolato … ma che non hanno esitato un solo attimo a rinunciare. Ecco, in conclusione, un insegnamento di cui far tesoro nell’ambito della nostra realtà associativa!!" (Mimmo Pace)

 






Auuuuuuuuu





Piano di Visitone



Madonna del Pollino dalla strada tra Timpa del Demonio e Cozzo Principessa


Foto di Francesco Raffaele
(EOS 6D & Canon 24-105L)


BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE SUL POLLINO

(Solo Area centrale. Titoli in mio possesso o consultati)

M. Tommaselli, Il Massiccio del Pollino (De Luca, 1970 / BMG Matera, 1982)
V. Perrone, Escursioni sul Pollino (1975, Il Coscile 1993²)
F. Giorgio, Dal Saraceno al Dolcedorme. Un viaggio nel cuore del Pollino (1983)
G. Braschi, Pollino (1984; Il Coscile, 1993²)
G. Braschi, Sui sentieri del Pollino (Il Coscile, 1986; 1993²; rist. Ediz. Pugliesi - Il Coscile 2007)
M. Pace, Pollino, un parco allo specchio (Prometeo, 1992)
M. Licursi, Pollino. Cuore verde del Mezzogiorno (Il Coscile, 1992)
L. Troccoli (ed.), Due secoli di escursioni sul Pollino (Prometeo, 1993)
M. Pace, Parco Nazionale del Pollino: 85 proposte d'itinerari (Prometeo, 1995)
L. Troccoli ed E. Pisarra, In cammino sul Pollino (Prometeo, 1996)
C. Pizzuti, La grande attraversata del Pollino (Editoriale Progetto 2000, 2000)
L. Bernardo, Fiori e piante del Parco del Pollino (Prometeo, 1995; 3e ed. 2001)
R. De Rosa, Viaggio nel Pollino (Rubbettino, 1995; 2009²)
S. Avolio, Il Pino Loricato (Ediz. Prometeo, 1996)
M. Zanetti, Escursioni. Parco Nazionale del Pollino (Cirerre ediz., 2000)
B. Niola, Il Vademecum del Parco Nazionale del Pollino (Grafiche Zaccara, 2000)
E. Pisarra, A Piedi sul Pollino (Ed. Prometeo, 2001)
O. Amoruso, Parco Nazionale del Pollino (Minist. Ambiente e Tutela Territ. / Soc. Geogr. Ita., 2006)
G. Mastrolorenzo, Il Pollino tra Natura e Cultura Un Paradiso da Scoprire (Consiglio Reg. Bailicata, 2009)
L. Ferranti, Appennino Meridionale (CAI - TCI, 2010) p. 404-468
M. Pace, Pollino. Gente Costume Tradizioni (Freeworth, 2011)
F. Bevilacqua, Il Parco Nazionale del Pollino (Rubbettino, 2014)
M. Pace, Montagne... immagini e appunti di viaggio (Freeworth, 2015)
G. Gravame, Sud Verticale. Ghiaccio, scialpinismo, roccia, falesie, ferrate (Idea Montagna, 2015)

Altre letture utili:
N. Douglas, Old Calabria (1915; trad. it. Vecchia Calabria, 1962)
L.V. Bertarelli, Lucania e Calabria (Guida d'Italia, C.T.I., 1938²; 1a ed.: Italia Meridionale, vol. 3, TCI, 1928)
AAVV, Basilicata Calabria (Guida d'Italia, TCI, 1980. Quarta ediz.)
F. Bevilacqua, Sulle tracce di Norman Douglas (Rubbettino, 2012) p. 77-117

Cartografia:
Carte antiche (spec. sei- e settecentesche); Atlante Rizzi Zannoni (fine '700 e 1808, 1:115000 circa);
Carte storiche IGM 1:100000, 1:50000 (fine '800 a oggi: tav. 221-1, 221-3, 221-4), 1:25000 (anni '50, online sul Portale cartogr.);
Carte del TCI 1:250000 (scala non grandissima ma minuziose e con le mulattiere principali; anni '20-'30);
CT IGM 1:10000 (serie del 221, circa 30 tav. in tutto, anno 1954);
CTR 1:5000 (zone Pollinello-Dolcedorme-Grotta Carbone: 534111/534112/534113/534114, anno 2007);
Cartine escursionistiche e carta gener. del "Cuore del Parco" in: G. Braschi 1993 (vedi sopra)
Parco Nazionale del Pollino, Carta dei Sentieri (Carta gen. 1:90000; settore Sud-Est 1:35000) E. Pisarra CAI Castrovillari, 2015

© Francesco Raffaele 2016


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