9 Marzo 2020: In questo inverno magrissimo, purtroppo da record in negativo, una situazione preoccupante qualora il poco freddo e soprattutto le scarse precipitazioni dovessero diventare un trend (nonostante il colpo di coda d'inizio Aprile), all'indomani di un'altra perturbazione un po' più sostanziosa di quella che mi portò sul M. Pollino (il 20 febbraio) ne approfitto per ri-lanciarmi verso i monti del Pollino, anche perché l'incedere del virus fa presagire un lungo periodo di stop , come infatti sarà...
Parto in notturna da Napoli, facendo solo un'oretta di sonno sostando in autostrada prima di giungere all'uscita Morano C./ Castrovillari.
L'idea iniziale era di svalicare al Varco del Pollinello, e scendere, dalla Sella di Malevento, verso il "Trabucco" e "l'Acquafredda", per andare in zona
Italus a sud di Serra delle Ciavole, e "poi si vede"...
Mi metto in marcia dopo le 8 dalla solita sterrata di Valle Piana (q. 707m IGM) e arrivo in meno di 2h di sentiero al bivio, dove cambio idea vedendo neve già sotto ai "Gendarmi di Pietra" (che sono a c. 5 chilometri e + di 800m di dislivello dalla partenza), nel canalone di Valle Piana... Salirò di nuovo all'anfiteatro! Passata la gola, poco più sopra, sui 1750m, faccio lunga sosta presso il maestoso pino loricato che si erge su un aereo sperone, solo in parte al riparo dalle dirompenti slavine e dagli incendi: alcuni anni fa uno di questi l'ha leso abbastanza gravemente nell'apparato radicale. Riprendo la salita e, di là di un ennesimo, facile saltino, verso l'anfiteatro SW del Dolcedorme, tra q. 1950 - 2000m slm, con i 2 canaloni delle "Direttissime". Come capitò l'altra volta (il
19 Febbraio 2019) a q. 2000m c. sono arrivato senza i ramponi, solo una piccozza.
L'idea era di fare stavolta la "Gola del Turbine", così denominata dal gruppo stabiano (Caccioppoli, Elefante, Luise) che la risalì a inizio primavera 2005, ma intanto è ora di mangiare e le nuvole non accennano a diradarsi. Ne approfitto per "girare un po' l'angolo" dando un'occhiata panoramica da più a W, e poi torno alla base dei canali per salire. Ma un po' l'orario, un po' le nubi e un po' la neve molle e faticosa, mi fanno desistere, e torno sul ripido passo traversando poi a W e salendo alla sella tra Timpa di Valle Piana e Dolcedorme. Arrivato qui (sono le 14:00 passate) il cielo si riapre e rinasce la possibilità di salire sulla cima della vicina Serra Dolcedorme, distante meno di 1Km e poco più di 100m di dislivello. Sul passo e crinale ci sono sottili lastre di ghiaccio duro ma alla fine i ramponi resteranno nello zaino perché, un po' per la fatica e un po' per non fare tardi come sempre, preferisco accontentarmi salendo sulla vicinissima cima della
Timpa di Valle Piana (q. 2163m IGM) da dove faccio un po' di crinale delle
Murge di Celsa Bianca verso SW e quindi taglio per il bosco del Pollinello fino alla radura (dove giunge da des./NNE il sentiero dalla Sella di Malevento) dove ritrovo i cartelli. Ancora una lunga galleria nel novellame di faggio innevato, per giungere al Varco del Pollinello (1710m) e alla vicina "Tagliata". Qui il sentiero rasenta la base della cresta SW di Celsa Bianca per tornare verso Valle Piana. Altra sosta per rifocillarmi prima d'imboccare la via, inizialmente panoramica e con qualche bel loricato a margine del sentiero, poi nel bosco di Celsa Bianca rovinato dagli incendi, fino a chiudere l'anello al "bivio" lasciato all'andata, seguitando per l'area pic-nic di Valle Piana. Infine mi attende l'ultimo Km di dirtta sterrata a Sud che mi riporta all'auto (q. 707m) dopo 10 ore di bella escursione. Alla prossima, cari Monti e Loricati del Pollino! [15/4/2020]