DESCRIZIONE : Nei giorni del riposo forzato (I° Lockdown), avevo sentito il richiamo di diverse, amate montagne, e tra le più vicine (quindi più facilmente "udibili"), c'erano il Vallone Za'Chela dell'Acellica (prima vera escursione post lockdown, assieme a Massimo M.) e il Vallone del Balordo del Terminio. Per il ritorno nel Balordo bisognava mettere d'accordo i 2 amici con cui l'avevo già esplorato, Massimo Mingarelli (di Avellino), col quale salimmo dal Matrunolo alla cima (
4/4/2015), e Massimo Gramaglia (Montella, AV), con il quale esplorammo la destra idrografica del medio Balordo (
23/9/2018) alla ricerca di un "sentiero" ad oggi ancora non trovato.
Ho già spiegato la questione nei precedenti "reportages", quindi evito di ripetermi qui. Lasciato il Sent. 132 (all' "incrocio" sopra q. 765m IGM), seguiamo in quota verso N fino all'imbocco del Vallone del Carpino. La mia idea era continuare risalendo a destra per tenerci sulla parete e sottile fascia di bosco in sinistra idrograf. del Balordo, ma alla fine, tra esili tracciolini e salti dei canaloni, finiremo per ripercorrere quasi lo stesso itinerario del 2015. Quando il Vallone del Balordo si biforca, sotto il "Belvedere" di q. 1312m IGM, si passa a W per poi aggirare lo sperone di detto Belvedere compiendo un giro a Sud e rientrando più in alto nel ramo Est (sinistra idrogr.) che va risalito fino alla spianata sulla sommità del "Belvedere del Balordo" (q. 1312m IGM, 1309m su CTR a. 2005). Da lì si prosegue piegando a destra (E) infilandosi nel "Canale dell'Ogliara". In realtà questo nome è adottato nella Guida dei Monti d'Italia, ma è probabile che anche questo tratto alto del vallone fosse noto come "Balordo" (da relazioni botaniche).
La difficoltà gen. è F/F+ (max. pass. III-/III, sui salti), useremo la corda solo 1 volta (per MM, che aveva scelto un passaggio più difficile e senza appigli nell'uscita), il dislivello totale (da q. 630m sulla SS 574) è c. 1300m, x 9,5 Km passando in cima N (1806m) per poi scendere a Campolaspierto (dove avevamo già messo un'auto).
Va precisato che la risalita dell'Ogliara (tratto alto con direzione W-E del Balordo) è un po' più difficile che in condizioni invernali (com'era a inizio aprile 2015), essendoci anche lì saltini e rampe ripide che la neve (e la progressione con ramponi e piccozza) facilitano. Dà sempre emozione
l'immersione nel Terminio (tot. 9,45h)!