MONTE TERMINIO: VALLONE DEL BALORDO
Vallone Matrunolo - Vallone del Balordo - 'a Pertosa - Costa Friddo Sud

Rit.: Q. 950c. (Bivio Vallone Carpino) - Vallone Matrunolo - Mandra di Pinuccio
(23 Settembre 2018)






Il Monte Terminio (1806m) è una delle montagne più belle e rappresentative del Gruppo dei Monti Picentini, nell’Appennino della Campania. Anzi fino a fine ‘800- inizi del ‘900 dava nome all’intero gruppo di questi monti dell’Irpinia, mentre la cima in sé era nota come Montagnone (di Serino). Per l’orografia intricata e la presenza di torrioni, speroni e pareti isolate, è una delle montagne più interessanti del Sud.

Altrove (LINK) ho descritto più o meno minuziosamente la conformazione orografica del versante occidentale del Terminio, quello più affascinante e inesplorato; non da ultimo rimando alla sempre utilissima Guida dei Monti di L. Ferranti (Appennino Meridionale, CAI/TCI, 2010, it. 100a-r, p. 255-264) per la descrizione di vie e sentieri.

Il Terminio è territorio abbastanza fertile per l’alpinismo (su roccia e ghiaccio), ma gli avvicinamenti avventurosi, la qualità della roccia e le quote non ragguardevoli, scoraggiano le cordate: si contano solo poche vie alpinistiche (rispetto alle possibilità offerte dalle varie pareti e guglie) e rare ripetizioni.
L’ambiente quasi da “foresta pluviale” e la fitta e intricata copertura boschiva (leccio), sono in realtà un ostacolo persino alla comprensione delle tracce “escursionistiche” che attraversano le zone più selvagge dell’ampio anfiteatro occidentale, il vero cuore inaccessibile del Terminio, percorso dal Vallone Matrunolo (W-E) e da rami di valloni, valloncelli e canaloni secondari che separano severi crestoni e arditi bastioni.

Fino a una decina di anni fa il sentiero CAI 132 lungo il Vallone Matrunolo non era segnato (dal 2009 lo è, e di recente sono stati anche aggiunti dei nastri biancorossi oltre ai segni di vernice CAI, ma il sentiero è tracciato erroneamente sull’idr. sin./Sud, nella Carta dei Sentieri del Parco Reg. Monti Picentini, 2009). Le carte IGM 1:25000 non riportano sentieri nel tratto più a monte del Matrunolo (da q. 765m in su), e anche sulle vecchie carte i sentieri più alti sono nel settore occidentale, nel Burrone del Salvatore, che raggiungono l’Eremo del SS Salvatore (in alto Vallone Cannella).

La menzionata Guida di L. Ferranti riporta la breve descrizione di un itinerario escursionistico (EE), il 100r (op. cit., p. 264), che si inoltra per i dirupi di “Costa Friddo” raggiungendo il S.I. al Varco dell’Immenso o del Freddo (non “della Colla” come erroneam. riportato), ossia q. 1422. Poco sotto (W) q. 765m IGM, confluisce nel Matrunolo da NNE il Vallone del Balordo (s.n. sulle carte) che è quello che va risalito, come facemmo il 4/4/2015 (LINK) io e Massimo Mingarelli, per poi immettersi nel tratto che sale verso E (noto come Canale “Ogliara” o “Scala del Terminio”). Quella risalita fu però di carattere alpinistico (seppur facile, F), quindi, anche ipotizzando, come sembra dalla laconicità della descrizione dell’itinerario 100r, che l’autore non abbia percorso di persona la via ma che abbia ricevuto relazione (da G. Nebbia o da altri), rimane assai difficile credere che quella da noi seguita sia la traccia più “comoda”, dovendosi scavalcare vari salti ed aggirare lo sperone di q. 1309 (CTR).

Non resta allora che assicurarsi che non ci sia un passaggio a mezza-costa su uno dei due fianchi del Vallone del Balordo: sono inizialmente incline a credere che possa essere sull’idrogr. des. (W), perché ho trovato lì tracce che salgono (?) prima del punto in cui (c. 950m) nel Balordo confluisce da E il Vallone del Carpino (anche questo risalito un paio di volte ma interrotto da un salto di c. 40m). Ne parlo con Massimo Gramaglia, montellese, espertissimo di sentieri e autore di un prezioso testo (LINK, recensione) sulla Toponomastica dell’intero territorio di Montella. Massimo ha un fiuto naturale per sentieri e tracce, ha scoperto varie grotte ed è il primo ad aver ripercorso di recente, per intero, un “Passaturo” perduto che attraversa in quota i versanti montellesi (Nord) e Acernesi (Est) dell’Acellica, un “viaz” non più usato nella sua interezza forse da più di 100 anni, dall’epoca dei Briganti (nel 2017 ne ritrovai il “passaggio chiave”?, noto localm. come “Passo di Carrillo”, risalendo, con Marco del Regno e Polina Petrovicheva, il Vallone della Neve fino al suo anfiteatro alto, e poi alla cima Nord).

Io e Massimo decidiamo di provare a vagliare eventuali tracce sul versante W del Balordo e quindi partiamo dal tornante della SS574 del Terminio che lambisce il V. Matrunolo (abbiamo prima lasciato un’auto su a Campolaspierto, perché non siamo sicuri di risalire fino alla cima), ci caliamo nel Matrunolo e lo risaliamo fino alle 2 cascatelle (secca quella del vallone, mentre dal Balordo cola poco più di un filo d’acqua), attraversiamo aggirando a S (segni CAI) e poi risaliamo presso q. 765 IGM fino al “bivio” dove il sentiero CAI 132 continua a E mentre noi saliamo per la traccia verso N.
Dopo un piccolo belvedere si scende sotto un’altra cascata che si aggira a sin. con un passaggio su breve e stretta cengia (facile ma da qui un bovino che tentasse di passare si sfracellerebbe sulle sottostanti marmitte di roccia). Più su incontriamo un paio di cacciatori (non vediamo i fucili) che ci confermano che la via che risale da qui (loc. “Pertosa”) al Varco del Friddo (o del “Frigorifero”) è “scomoda”. Però quella fatta nel 2016 penso sia un po’ più che “scomoda” e tra l’altro ci dicono che un loro amico la discende (cosa difficile senza corda, dati  alcuni salti d’acqua presenti del fosso).

Continuiamo prendendo quota sul versante W, oltrepassiamo un valloncello (che è poi la parte bassa del Canalone che scende verso SE da sotto la Cima della Colla di Basso) e saliamo su pendii molto ripidi ma “protetti” dalla fitta lecceta, aggirando delle roccette con qualche passaggio infido su terra, fino ad un ultimo passo in un caminetto (II) dopo il quale sbuchiamo su un terrazzino a quasi 1200m di quota, sotto gli alti pinnacoli della parte S di Costa Friddo, in vista di quasi tutto il corso del V. del Balordo e poco sotto al panoramico “Belvedere dei Balordi”, q. 1309 CTR (pr. q. 1312 IGM) dove mi affacciai con M. Mingarelli prima di proseguire la risalita nel Canale dell’Ogliara innevato.

Da dove siamo arrivati proseguire comporterebbe passaggi difficili e pericolosi tra roccia e macchia o l’esposto aggiramento (W) di speroni strapiombo … o la calata nel Canalone che sale (NW) alla Colla di Basso, che però difficilmente scorrerà senza essere interrotto da qualche “butto”… Allora tiriamo fuori la piccozza e cominciamo la ripida discesa nel bosco sui nostri passi dell’andata.

Giunti alla fine del costone, passiamo alla base del ‘Canalone della Colla di Basso’ e quindi per la “piazzola” dinnanzi alla confluenza del Vallone del Carpino (q. 950m c.). Qui, invece di proseguire su idr. des., seguiamo l’evidente traccia che va a S rimontando sul costone E, e cala poi al belvedere sopra q. 765, bivio con il sent. CAI 132. Arrivati giù nel Matrunolo, decidiamo di risalirne (E) il greto per alcune centinaia di metri, fin dove la vegetazione spinosa impedisce di proseguire agevolmente. Torniamo verso valle e, sotto gli sguardi delle vacche della Mandra di Pinuccio, rimontiamo dalla cupa volta del Vallone verso i castagneti dove sostiamo per una merenna a base di ottimi prodotti e vino montellesi. Ripresa l’auto saliamo a Campolaspierto, zeppo di gente, dove parcheggiamo al “Bucaneve” presso l’altra auto e, granite alla mano, facciamo la traccia che aggira a S le cime del M. Vernacolo per andare ad ammirare la zona percorsa di mattina in uno degli scorci top dei Picentini.

CONCLUSIONE:
Anche se l’it. 100r del Ferranti resta un mistero, la risalita è stata divertente (anche per la piacevole compagnia e la perizia di Massimo G.) e non inutile: riguardando le foto fatte dal terrazzino raggiunto (c. 1200m) mi viene il dubbio che il passaggio che risale il “Balordo” verso “l’Immenso” possa stare dall’altro versante (E) e che, attaccando il costone destro (E) verso N dall’imbocco del V. Carpino, sia forse possibile -per via impervia ma “fasciata” da lembi di lecceta- giungere a E dello Sperone “dei Balordi” (q. 1309), e quindi all’apice NNE del V. del Balordo, sotto al Varco q. 1422. Sarebbe anche la logica prosecuzione del sentiero (in sin. idrogr.) fatto a ritorno. Fino alla prossima esplorazione, resta perciò ancora una chance che la via “facile” (EE) ci sia davvero! Si vedrà…





A sin in PP i pinnacoli S di "Costa Friddo", da c. 1200m. Al centro le q.1553 e 1467 (IGM) che separano il Canale dell'Ogliara dal Vallone del Carpino. Più a des. s'intravedono il fosso del Vall. del Carpino e quello del Matrunolo, sormontato dal Mt. Vernacolo.
Lo sperone sotto q.1553, nel V. del Balordo, corrisponde a q. 1312 IGM (o poco più a S), raggiunto dal basso nel 2015 con M. Mingarelli (F/F+, con aggiramento del suo zoccolo boscoso in primo piano) e l'ho denominato "Belvedere dei Balordi".
Il boschetto di fronte, presso la scritta "Raffaele", è l'ultima possibilità che la traccia "escursionistica" risalga il Balordo sulla idrogr. sinistra costone Est) fino al Varco dell'Immenso/Friddo, q. 1422, come da laconico it. 100R della Guida di L. Ferranti...



"Belvedere del Balordo" (o dei Balordi!), salito il 4/4/2015 (cf. link qui in calce)



Sbuchiamo sotto al primo salto del Balordo (III-)... ... quando salimmo a inizio aprile '15 c'era l'acqua Piazzola q. 950m c., presso la
confluenza del Carpino nel Balordo
Dalla piazzola seguiamo la ("nuova") traccia che sale sulla sin. idr. del Balordo e poi si riscongiunge al sent. 132 nel V. Matrunolo



Breve risaltita nell'ampio greto del Matrunolo che però dopo qualche centinaio di metri (da q. 765m IGM) è chiuso da vegetazione spinosa (il CAI 132 passa qui a sinistra, ma almeno una settantina di metri sopra il fondo del fosso)




Al centro svettano gli speroni del Caprino, q. 1553 (CTR) e in alto q. 1705 (IGM), dietro cui s'intravede q. 1772m.


Con l'auto lasciata giù, saliamo a Campolaspierto e in una ventina di minuti arriviamo al magnifico belvedere a W delle Cime del Vernacolo



Dal fosso del Matrunolo (nascosto in basso) si dirama verso NNE il Vallone del Balordo, a sin. (W) del quale c'è il serttore del "Salvatore - Colla di Basso - Costa Friddo".
A des./E l'area del Carpino fino al Canalone Grande, sopra la quale s'innalza (des.) la cresta sommitale del Terminio e Ripe della Cannella.
[Clicca per vedere un panorama a medio-alta risoluzione dell'anfiteatro del Terminio]




Il poderoso sperone di q. 1705 sovrasta il Vallone del Carpino come un'enorme arpìa di pietra





Panoramica con toponimi, quote e tracce.
A sin. in rosso quella percorsa in questa occasione
(Massimo Gramaglia e Francesco Raffaele)

Vecchia "Mappina" su IGM,
aggiornata con tracce/toponimi

Fotografie e testo di Francesco Raffaele

 


LINKS ad altre gallerie fotografiche di Escursioni sul MONTE TERMINIO:
Via Madre Teresa di Calcutta + variante Gandhi
(16/8/2017)

Terminio: Canalone Grande, invernale
(14/3/2017)
 

Terminio: tracciolino dei Grottoni
(29/9/2016)
 

Terminio: Vallone del Càrpino
(14/9/2016) 

Terminio: Vallone del Càrpino
(22/5/2016)

Terminio di fine anno, da Volturara
(31/12/2015)

Grottoni e Crestoni del Terminio (1/11/2015)
CON NOTE DI OROGRAFIA / ALPINISMO

Campolaspierto - Monte Vernacolo
(21/6/2015)

Risalita Vallone del Balordo - Canale Ogliara - Cima
(4/4/2015)

Traversata invernale del Terminio
(8/2/2015)

SS Salvatore - Cime - Campolaspierto
(8/12/2014)

Varco del Vernacolo - Canalone Grande (27/9/2014)

Vallone Matrunolo - Canale Ripe della Cannella
(3/8/2014)

Terminio invernale (26/1/2014)

Campolaspierto-Terminio (3/10/2011)

Acquenere - Scorzella (7/11/2010)

Traversata del Terminio (10/10/2010)

Santissimo Salvatore (25/9/2010)

Campolaspierto - Portella - Vernacolo (19/9/10)

Volturara - Acqua delle Logge (13/2/2010)


Vallone Matrunolo (1/3/2009)

Barrizzulo (10/2/2008)

Pianori Terminio (18/2/2007)

Terminio, invernale (9/12/2007)

Terminio (3/7/2005)


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