MAIELLA - Monte Tarì, Cima dell'Altare, Grotta dei Diavoli dalla Valle di Fara

Fara S. Martino (460 m) - Lo Stretto - Convento S. Martino in Valle - Fonte Vaiz Long - Cima Tarì (1467 m)
- Cima Tonna - Peschio Crape - Cimerone Longhe - Grivo - Cima dell'Altare (2542 m) - Grotta dei Diavoli -
Sala del Monaco - Fonte Milazzo - Macchia Lunga - Bocca dei Valloni - Valle Santo Spirito - Fara S. Martino

(13 luglio 2022)


 



MONTE TARI' (1467 m), Direttissima dalla Valle S. Spirito con proseguimento fino a CIMA DELL'ALTARE (2542m)
e discesa per lo Stangone alla Grotta dei Diavoli e in Valle Macchia Lunga / Santo Spirito [Tot. 23,5 Km / 2200 m disliv. / 12 h]

La Valle S. Spirito (o di Fara) non ha bisogno di presentazioni: è tra le più belle e lunghe in Appennino! In realtà, la sua bellezza non la si gode appieno dal fondovalle (e non mi riferisco solo al tratto boscoso di Macchia Lunga), seppure le pareti si lascino ammirare dai tratti più aperti della valle: ma il carattere selvaggio del luogo emerge soprattutto salendo su ardite tracce pastorali come questa, che fanno apprezzare le pieghe della roccia, gli enormi lastroni inclinati ("lisce") e le pareti a strapiombo su entrambi i versanti, ove si notano innumerevoli grotte e scavernamenti più o meno accessibili.
Il Monte Tarì (localm. Cima Tarino, 1467 m) svetta sul versante des. idrografico della Valle (sud), gemello della dirimpettaia Cima della Stretta (1497 m) da cui dista 1,7 km in linea d'aria.
M. Tarì (evito di dilungarmi sui possibili significati dell'oronimo, noto anche altrove in Maiella) è accessibile da vari sentieri sul versante sud (esterno alla Valle di Fara), il principale dei quali si diparte dalla Casa del Pastore (sent. PNM - H5).
Dal versante nord, ossia dall'interno della Valle di Fara, ci sono (a mia conoscenza) 3 vecchie tracce pastorali che raggiungono la cima: [1] la più lunga e "facile" parte da Bocca dei Valloni (q. 1055) sale con direz. generale verso Est ("Orto del Guardiaboschi" - Valle Murgette - Cima Tarì). La più "difficile" [2] (per passaggi esposti su cengia) parte risalendo sopra la Fontana Vatarelle ma spostandosi subito a sin. (E) e traversando sulla costola che incombe sulla "S" della Valle (Le Tavernole) per sovrapassare la parete triangolare che incombe su Costa dell'Accetta per poi sbucare sotto q. 1358 (IGM), non lontano dalla Cima della Stretta (info su questa pericolosa traccia, che non ho percorso, desunte da conversaz. con Cristiano Iurisci e da foto sue e di Piero Grappasonno: l'hanno percorsa nell'autunno 2023; i toponimi sono per lo più desunti da A. Sciarretta, TMO, 1997). [3] La traccia, seguita nella prima parte della presente escursione, che risale il 1° valloncello dopo la Fontana Vaiz' Longhe (des. idr. ossia verso SSE), di "media difficoltà" (NB: rispetto alle prime due; in gen. direi EE+/F-) senza passaggi "tecnici" o di arrampicata, ma su pendio ripido e infido (tratti con fondo a pietrisco e brecce scivolose dov'è necessario fare attenzione data l'esposizione!). Ci sono radi segni gialli ma la traccia è evidente solo a tratti. Si sale verso SE in direz di q. 976 (anch'essa panoramica "gemella" del Pizzo di S. Martino, che sta sul versante N, sopra i ruderi del Monastero di S. Martino in Valle, a q. 970 m ca), ma più in alto si lasciano le "placche" rientrando (SSW; labile traccia: Francesca O. c'era già salita, ma abbiamo perso qualche minuto a trovare la via di uscita dal ripido pendio altrimenti superabile solo alpinisticam.) per un passetto obbligato un po' esposto nel canale-ghiaione (a monte di un salto?) e subito nel boschetto (segni gialli) da dove ci si affaccia su q. 976 (per alcuni "Cima dello Spione" !?, ma Monte della Spioca (Spelonca?) dovrebbe essere la q. 1282 m IGM che incombe su Bocca dei Valloni... raggiungibile con il primo dei 3 tracciolini qui menzionati; cfr. inf. pers. M. Pellegrini, 2023 e id. in preparaz. 2024).
Il tratto tra q. 976 e Cima Tarì è meno problematico, così come il lungo proseguimento verso Cima dell'Altare (meno ripido del primo, ma si sommano altri +1000 m di dislivello a quelli già superati tra Fara e M. Tari'!).
Dalla Cima dell'Altare, 2542 m (Cima de l'Aitare, quest'ultimo abbast. comune geomorfismo per gli oronimi a prominenza sommitale squadrata: cfr. qui Altare dello Stincone o l'Altare della Neviera del Sirente, il M. Altare, PNALM etc.) ci si cala lungo il crinale che scende verso ESE da sotto la cima (a chiudere a N la "lunare" Valle dello Stangone; 1 passo II+ un po' esposto a N, pr. q. 2363 IGM, ma forse aggirabile tenendosi più a Sud) fino a poco prima di q. 2150 m ca. (ometto; NB: La traccia per passare il ghiaione verso NW in direzione della Grotta dei Diavoli è poco prima/ a monte dell'ometto! Traversando dall'ometto ci sono vari tratti su ghiaie mobili. Tenersi quindi sulla traccia che traversa passando proprio sotto a una macigno presso una coppia di caratteristici speroni a forma di corna). Dopo il lungo sottoparete (2150 m ca) si giunge al rifugetto - Grotta dei Diavoli (Grotte d'i Diévele, 2140 m ca.), storico riparo pastorale a guisa di casetta posto sull'ampia cengia ricca di orapi, presso una piccola fonte a stillicidio, frequentata negli anni '80-90 da Domenico Di Falco (cfr. E. Micati, Grotte e incisioni dei pastori..., 2000, p. 60-1). Continuando si scende nella Valle in loc. Sala del Monaco (incisioni pastorali su massi erratici, v. E. Micati, ibid. pp. 213-215). [NB: Tenere ben presenti le capacità proprie e dei compagni prima di affrontare salite fuori dai sentieri e che presentano passaggi se non proprio "alpinistici", comunque esposti!]



Versante Sud/SSE di Cima della Stretta (al centro Lisce d'Asino, più a sin. Colle Uncino e Canale Cupo)




Spettacolare balcone a q. 850 m ca. (In alto a des, il Grottone del Pizzo di S. Martino, cfr. la foto qui in basso a des.)



Pizzo di San Martino

Lu Gruttone de lu Pizzo de Sande Martine (?)

Fara S. Martino, lisce di Costa S. Pietro e sorg. del Verde

Cima dell'Altare, nosra meta, da M. Tari' (E)

Il Cavuto sotto Lisce d'Asene




Discesa dalla Cima dell'Altare verso la Grotta dei Diavoli


Pizzone

Cima Tarì (1467 m)


Salita Cima Tonna - Peschio Crape





L'impressionante voragine di Vallone Macellaro (a des. il tracciolino che va verso Grotta del Pizzone e Valle Mandrelle)
   






Monte Amaro






M. Acquaviva

Francesca in cima

Monte Amaro

Mare Adriatico




Cima dell'Altare (vetta, 2542 m)





Passo disarrampic. un po' esposto (II+) pr. q. 2363m IGM >



Valle dello Stangone con il lungo crinale percorso tra M. Tarì e Cima dell'Altare



Affaccio sulla Valle di Fara (qui Macchia Lunga), e a sin. Piano la Casa




Le "corna" dei diavoli ?



Grotta dei Diavoli (2140 m ca.)

Monte Acquaviva dalla Grotta dei Diavoli




[Tot. 23,5 Km / 2200 m disliv. / 12 h]


Fotografie di Francesco Raffaele

H O M E