MONTE S. ANGELO A TRE PIZZI
Su alte tracce pastorali positanesi e loro raccordi
Agerola (Borbone/Macello) - Selva mare - Bocca dell'Inferno (sud) - Parete Sud del Canino - Raccordo traccia pastorale alta / Sentiero alto degli Dei - Passo della Lontra - Q. 872 -
Risalita sulla Pastorale alta - Canale della Vena dell'Uomo Morto (a des. di q. 1314) - Croce della Conocchia - Grotta dell'Acquasanta - Palmentiello - Crocella - Carbone - Borbone

(13 Giugno 2021)



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A volte i genii dei luoghi mi chiamano! Quando mi capita di restare lontano dalle montagne per più di una settimana, è come se avvertissi l'eco di un sommesso ma insistente coro di voci provenienti dalle rocce, dagli alberi, da prati e boschi, pesconi e timponi, ripari, stazzi, grotte e sentieri abbandonati, dai cupi valloni e dalle cime solitarie che m'invitano a tornarli a trovare. Forse è per questo che molti "montanari" sono sempre un po' misantropi e preferiscono godersi la bellezza dei luoghi da soli o con pochissimi amici o compagni d'avventura. Per sentirne meglio le voci. Forse è per questo che, pur amando l'esplorazione di nuovi sentieri e vie, sono sempre un po' recalcitrante ad "ampliare" l'areale di gruppi montuosi che frequento: preferisco tornare a cercare il nuovo nei posti che amo, piuttosto che aumentare lo spettro di possibilità nelle tante zone dell'Appennino a me ancora in parte o del tutto ignote...
L'anno scorso (2021), complici anche i sopralluoghi per la preparazione del volume (IV) della Guida del Sentiero Italia CAI e numerose esplorazioni – incluse uscite solo pomeridiane soprattutto nell'agerolese (dintorni del noto Sentiero degli Dei) – ho realizzato 69-70 escursioni nell'arco dei 12 mesi, un numero piuttosto elevato per i miei standard (e che difficilmente avvicinerò in futuro). In piena estate ha anche visto la luce la riedizione del bel volume "La montagna sul mare" di Pierroberto Scaramella, curata dal sottoscritto con Gaspare Adinolfi e Dario Russo, la qual cosa mi ha lasciato poco tempo da dedicare alla "pubblicazione" (on-line) delle gallerie fotografiche e dei reportage delle escursioni, originando decine e decine di vuoti nell'indice della Homepage del mio sito. Quando ho qualche giornata libera da dedicare alle foto (e semmai alla scirttura delle impressioni o a note topografiche e toponomastiche), è come se sentissi ancora quel "richiamo" a cui accennavo sopra, ma in questo caso proviene anche dai freddi files che stanno lì in attesa di essere dati in pasto ad amici e ammiratori, attraverso i social. La qual cosa non è ciò che mi spinge a scrivere, fotografare né tantomeno a camminare. Anzi, a essere sincero, con il tempo ho cominciato a nutrire una certa resistenza nel condividere ciò che di bello mi capita d'incontrare in montagna e di "dettagliare" luoghi e siti particolari, in considerazione dello "sfruttamento commerciale" che in alcuni posti si fa dei sentieri, rendendoli un po' troppo aperti a tutti ed esponendo certe zone al rischio di esser prese di mira dagli odierni "valorizzatori", gente furba a cui interessa solo, o prevalentemente, tradurre le peculiarità del territorio in moneta frusciante. Ma meglio evitare di ripetere concetti già espressi in un precedente, e più approfondito, reportage di questo settore del M. S. Angelo a Tre Pizzi, descrizione cui diedi un significativo titolo "Il Sentiero denza dei" [-> 6/6/2019].
Come già scrissi, per fortuna a volte la Natura stessa pone delle "barriere" e alcuni luoghi restano necessariamente ad appannaggio di pochi, lontani dai chioschi di granite, dalle folli folle schiamazzanti di camminatori dei WE.

Questo giro in solitaria è stata una delle escursioni dell'anno scorso che ricordo con più piacere! Sul tratto finale del crinale SSE del Catiello resto una ventina di minuti in compagnia di un'escursionista in erba che, parcheggiata lì dai compagni che sono saliti in cima, presa dal panico chiama il soccorso: mi offro di accompagnarla giù a Capo Muro, ma ormai è tardi, l'elicottero è già sopra di noi... proseguo sui ripidi versanti positanesi sotto le pareti del Canino e poi della Conocchia, su vecchie tracce pastorali che ho già ripercorso in più occasioni negli ultimi anni, ma stavolta verificando l'esistenza di un paio di raccordi tra la traccia alta e il sentiero principale a mezzacosta (cd "Sentiero degli Dei alto"): le "bretelle" sono in vari tratti rimaste solo sulle carte, ma l'ambiente ormai quasi completamente desolato e solitario non può che trarre vantaggio dall'evanescenza delle tracce umane. Io mi consolo con la luce calante del giorno che mi vede salire un ripido canale a destra (E) della q. 1314 IGM, localm. "Vena dell'Uomo morto" (?), ma "sopravvivo" al baratro che si apre alle mie spalle e al mare che si copre di un tappeto di basse nubi, fino a scollinare sulla Croce della Conocchia, a godermi il tramonto e le altrettanto belle tonalità del crepuscolo, con la vista che spazia dagli isolotti delle Sirente a Capri, Ischia e al Vesuvio.
Torno spesso con la mente a quei luoghi e anzi, nel corso del 2022, ho anche scritto un articolo che apparirà l'anno prossimo sulla Rassegna del Centro di Cultura e Storia Amalfitana: "La Bocca dell'Inferno. Un microtoponimo dei Monti Lattari"; il ritrovamento di un buco-inghiottitoio, situato nei dintorni del versante sud della sella Canino-Catiello, esplorato nel 1996 e poi quasi dimenticato, mi ha offerto il pretesto per qualche divagazione su questi posti che, per me, sono il più affascinante, accogliente e paradisiaco degli inferni! E quando poi cominciano pure a "chiamarmi" come mai si potrebbe resistergli? [TOT: 15 km / 1250 m dilsivello / quasi 12 h] F. Raffaele 4/12/2022.

Vecchia cisterna

Paretine est del Monte Catiello

Eli-Soccorso di un'escursionista lasciata temporaneamente
sola sulla cresta sud-est del M. Catiello





Bocca dell'Inferno









Resti di capra caduta dal Canino


Traverso sotto la parete sud del Canino








Traccia di questa e di un'altra solitaria







Molare e spalle Sud ed Est-sud-est



Vallone Porto











Sceso sul "Sentiero alto degli Dei" o Via comunale Conocchia, punto più basso dell'anello (q. 830 m ca, ad eccezione della zona di partenza)







La traccia del ripido canale che salirò























Capri, Ischia e Vesuvio dalla Croce della Conocchia



Canino e Molare dal Passo / Ciampa del Diavolo



Ritorno per il Palmentiello (Alta via / S.I.)

Il Vesuvio dal Palmentiello
Volpe sulla strada Agerola - Pimonte
Volpe sulla strada Agerola - Pimonte
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Fotografie di Francesco Raffaele

H O M E