ACELLICA, CIMA SUD (dal Fosso Calancarello), VARCO DEL PARADISO, NINNO. DISCESA LA SAVINA
Croci di Acerno (Passo di San Leo) - Valle Isca di Cupa - Pedamentina CAI 105 - Fosso Calancarello - Passo Serra Lunga - Pettenessa - Acellica Sud
- Varco del Paradiso - Il Ninno - Acellica Sud - Pettinessa - CAI 190 - Varco Savina / Pettinessa - La Savina - Colla re li Craunieri - Croci di Acerno.

(20 Maggio 2018)

 


Monte Finestra

SULLA PRIMA DESCRIZIONE NOTA DI UNA SALITA ALLA CELICA - GIUSTINO FORUNATO SULL'ACCELLICA SUD
(di Francesco Raffaele, aggiunta il 19/6/2018)

La prima descrizione a noi nota di una salita "escursionistica" sull'Acellica, è quella di Giustino Fortunato (20 ottobre 1878): pubblicata a dicembre dello stesso anno nel Bollettino del Cai di Napoli, la sua relazione intitolata "Il Terminio" fu ripubblicata ne "Il Partenio e il Terminio" (Avellino, 1880, p. 35-37) e confluì poi, con altri scritti di ascensioni appenniniche, nel suo più famoso "L'Appennino della Campania" (Napoli, 1884; qui la salita - discesa dell'Acellica Sud è descritta a p. 36-39 ed è del tutto uguale a quella precedente, ad eccezione delle tre quote qui sotto citate e della data di redazione in calce, Napoli 20 dicembre 1978, omesse nel volume del 1884).
<<... In meno che non si pensi, preso per guida l'oste, fummo in cammino alle 6 a passi più liberi del solito; e fuor nei Campi di San Donato, su' quali già rinverdivan le sementi, demmo di vero cuore un saluto alla muraglia orientale della Celica, donde la luce del sole, scendendo rapidamente, spiegavasi a larghe chiazze nel vallo ancora umido e freddo. Addentratici man mano ne' castagneti secolari dell' Isca dell' Avella, che già coprivano il terreno di lor foglie cadute, pigliammo d'un tratto a petto l'ardua falda della montagna su per le selve dapprima, poi per la nuda costa delle rocce: finché, giunti a pié della vetta maggiore, ne facemmo a gran fatica l'ascensione dalla parte più breve e ripida, là ove davvero "E piedi e man voleva 'l suol di sotto" tanto il pendio era malagevole e scosceso. Toccata la cima in punto alle 9, mi parve addirittura com'essere in una infinità di lume candido e diffuso; ovunque si spiegava la vista, tutto pareva splendere intorno a noi... [...] Trascorsa una mezz'ora il cammino lunghissimo di Montecorvino ci obbligò alla discesa. Se il valico del Paradiso, che aprivasi giù allato nudo e impraticabile, non ci avesse, per non andar per le lunghe, trattenuti dall'ascenderlo, saremmo certamente dalla vetta di levante rimontati a quella di ponente, che le s'innalza di fronte per settantacinque metri più alta: la qual punta occidentale, per chi voglia salirla direttamente, è superabile così da Giffoni non senza difficoltà per le origini del Picentino, come dal Sabato a tutt'agio su pel colle della Finestra. Costretti lì dunque a dare un addio alla Celica, ch'era a un tempo un ultimo addio al Terminio [ossia al gruppo dei Monti Picentini, ndFR], di sasso in sasso, giù per la scogliera sporgente di mezzogiorno, venimmo frettolosamente a' piedi della montagna; d'onde, trovata la traccia d'una callaia battuta, che ci guidò a traverso d'una fuga interminabile di valloncelli, uscimmo, passate le 11, su in capo al Piano del Cerasuolo (850m). [...] Dal Piano Antico ci mettemmo infine per la via carrozzabile d'Acerno, lì presso l'ombrosa Fontana del Vescovo (650m). Ivi congedammo l'oste ché dall'apertura della china ci apparve giù in fondo l'abitato; e presa la rincorsa per una frana da poco scavata, un po' prima delle 2 -stracchi dall'andare soverchio- eravamo a buon termine in Montecorvino Rovella (295m). [...]>>

Il 4 maggio 2018, in occasione di una mia presentazione al CAI di Avellino "L'Acellica, solitaria regina dei Monti Picentini. Storia sentieri e immagini di una montagna... tra le più belle e selvagge dell'Appennino Meridionale", nell'illustrare l'epoca delle prime ascensioni "escursionistiche" di fine '800, ho mostrato una diapositiva in cui avanzavo l'ipotesi che la prima ascensione nota e descritta, quella appunto di G. Fortunato dell'autunno 1878, fosse avventuta per una via diversa da quella generalmente ritenuta la via normale e da lui seguita per raggiungere la cima Sud da Acerno.
Dalla pubblicazione de "L'alta via dei Monti Picentini" (Acerno, 1986), pionieristico lavoro di Donato Vece della Pro Loco di Acerno, il sentiero n.3 (attualmente CAI 103) che da Acerno sale sull'Acellica Sud, passando per la Fonte Acquafredda, è stato ritenuto quello che Giustino Fortunato, guidato dall'oste di Acerno, usò per la prima salita sull'Acellica Sud, che poi è la prima descrizione conosciuta di una salita sull'Acellica (cf. D. Vece, op. cit., p. 101 seg.).
L'individuazione di questa importante, classica, via (la normale da Sud-est) e la sua coincidenza con il sentiero utilizzato da G. Fortunato, sono poi state riportate anche nelle successive cartine escursionistiche dei Sentieri dei Monti Picentini, ossia quella del 1994 (SELCA, Note ai sentieri, p. 11 seg.) e del 2009 (Libro dei sentieri p. 18 seg.), oltre che nella pubblicazione e cartografia de "Il Sentiero di Giustino Fortunato" (F. Papini et al., SELCA, FI, 2007, p. 28).

L'itinerario in esame, però, seppur nella sua generale laconicità e mancanza di ulteriori dettagli, lascia parecchi dubbi sulla via effettivamente seguita per la risalita!
Dopo la parte boscosa, "ai piedi della vetta", Fortunato descrive l'ascensione dalla parte più breve e ripida, su pendio malagevole e scosceso. Ora, se confrontiamo la presente descrizione con le altre ascensioni (Picentine e non) del grande meridionalista di Rionero in Vulture, si evince che siamo di fronte ad un camminatore di buon livello, che non si fa, per così dire, intimorire per poco (si arresta solo all'alpestre Varco del Paradiso) e soprattutto non si abbandona a descrizioni esagerate rispetto alla reale conformazione del terreno.
Nel caso la via seguita fosse davvero stata quella dell'attuale sentiero 103, in primo luogo difficilmente avrebbe omesso di citare le due fonti Acqua Fredda e Acqua Friddiello, sotto al Raione/Timpone, ma soprattutto, si sarebbe di certo evinto dal testo che la via di salita aveva in comune con quella di discesa la lunga "scogliera sporgente di mezzogiorno", ossia la cresta Sud dell'Acellica, dalla quale scenderanno "di sasso in sasso ... frettolosamente", quindi con rapidità e per un sentiero più agevole e meno ripido, quale quello della Cresta Sud effettivamente è (... e forse neanche in questo caso passando per l'Acquafredda/Acqua Amara?), diretti a S (SSE) verso il Piano di Cerasuolo - Piano Antico.

Ciò che però mi ha realmente indirizzato ad ipotizzare un'altra via, quale quella seguita da Fortunato per salire -più direttamente- all'Acellica Sud da Acerno, è stata la Carta dello Stato Maggiore 1:50.000, anno 1870, foglio 63, Salerno Est (siamo ancora nella preistoria dell'IGM) che mi è stata gentilmente inviata in digitale da Giuseppe Tesauro di Giffoni Valle Piana nell'agosto 2017.
Su questa carta, che era certamente quella in possesso di Giustino Fortunato (la menziona in almeno un passo delle sue relazioni di peregrinazioni tra i monti della Campania), essendo stata pubblicata pochi anni prima delle sue escursioni, è riportata una traccia da Acerno che poi si biforca presso la zona del bosco di proprietà dei fratelli Pellegrino, con un ramo a sud che sale per l'Acquafredda (attuale CAI 103), e a destra uno più diretto, a N, che sale nell'idrogr. sin. del Fosso Calancone, lambendo le pendici sud di quel rilievo poi identificato come Serra Lunga (cf. l'Articolo sull'Acellica di C. Landi Vittorj, in: "L'Appennino" n.6, 1969, che ho risalito il 14/6/2015) e che, nella parte finale, pare intercettare il passo alto sulla stessa Serra Lunga (zona in forte pendenza) per sbucare infine sull'estremità SE della Pettinessa, a pochi minuti di facile cammino dalla Cima Sud. Questo sentiero è riportato anche nelle Carte della prima edizione della Guida d'Italia del TCI (L.V. Bertarelli, Italia Meridionale, III. Campania, Basilicata e Calabria, 1928, p. 400, scala 1:250.000), dopo di ché sparirà dalla cartografia più recente, anche in quella a maggior dettaglio.
A mio parere è quella (indicata nella figura qui in alto), come detto in occasione della mia presentazione al CAI di AV, con ogni (o per lo meno maggior) probabilità la via di risalita dell'ascensione di Giustino Fortunato del 20 Ottobre 1878. Ipotizzo che quel sentiero venisse usato dagli Acernesi per rifornirsi di neve in qualche zona riparata del Calancone o del vallone immediatamente a Nord, il Fosso Calancarello o Vallone della Pettinessa, che sono accessibili dal qui discusso tracciato, così come gli abitanti di Giffoni Valle Piana utilizzavano il Butto della Neve e quelli di Montella il Vallone della Neve (in realtà, i valloni a Nord del Polveracchio erano certo più comodi e vicini ad Acerno, e infatti le neviere più utilizzate erano lì, ma non è detto che non ve ne fossero anche -semmai usate da persone che vivevano nei casali della periferia occidentale del territorio di Acerno, tra l'Avella e il Passo di S. Leo/Croci di Acerno).

In ogni caso credo che, essendo l'escensione di Giustino Fortunato la prima descrizione pervenutaci di una salita con fine escursionistico sull'Acellica (entrambe le cime sono state certamente raggiunte ben prima, essendo distanti dai centri circonvicini tra le 3-4 e le 5-6 ore di cammino su sentieri non particolarmente difficili; lo stesso Fortunato ne menziona le vie d'accesso, come si legge in un passo sopra riportato) vada ristabilita o per lo meno messa in dubbio l'effettiva corrispondenza dell'itinerario da lui seguito, che in genere si ritiene sia stato il sentiero 103 ma probabilmente a torto, come credo di aver qui dimostrato.


Serra Lunga - Pettenessa

Fosso Calancarello/ Vall. d. Pettinessa, e tracce

UNA TRACCIA A MEZZA-COSTA NEL VALLONE DELLA PETTINESSA o FOSSO CALANCARELLO (ACERNO) (aggiunta il 19/6/2018)

A complemento di questa descrizione e della galleria della mia salita del 20 Maggio 2018, voglio menzionare una interessante traccia sentieristica individuata da Massimo Gramaglia (e poi percorsa il, 2 giugno 2018, dallo stesso con Claudio De Simone, Salvatore De Stefano e Cesare Molinari, tutti di Montella). Da quota c. 1300m sulla Serra Lunga, la traccia sale leggermente verso N entrando nel primo anfiteatro e poi costeggiando la base delle pareti di quello successivo - nel Fosso Calancarello o Vallone della Pettinessa- fino a raggiungere lo "Spaccaturo" (alto), ossia il varco tra la q. 1383 della Savina e la parte NE della Pettinessa [l'ho aggiunta alla mia cartina della Celica: LINK].
Ringrazio Massimo Gramaglia, che mi aveva già parlato a metà maggio di questa traccia da lui scorta esaminando sue foto scattate dalle Coste acernesi a fine inverno (è sua la foto piccola all'interno di quella qui sopra a destra, dove s'intravede la labile traccia ricalcata da uno strato di neve sul sentierino. Più a des. ho segnato, con un puntino rosso, il probabile punto da dove, sia transitando sul sentierino che provenendo dal Fosso, si dovrebbe poter raggiungere la Cima Sud dell'Acellica, cosa che sarà oggetto di una delle prossime esplorazioni in zona, in cui ripercorrerò anche la traccia trovata da Massimo Gramaglia e compagni. Nella mia esplorazione in occasione dell'escursion qui illustrata, ho trovato tracce che tagliavano N-S l'itinerario di salita nel Fosso, ma, pur essendo già stato informato da Massimo, avevo supposto che fossero tracce percorse prevalentemente dai cinghiali: una di esse, presso alcuni grottini sotto una parete, mi portava a scendere perdendo molta quota e rientrando nel fosso, da cui stavo uscendo per puntare al passo -a me già noto- tra l'alta Serra Lunga e il costone SE della Pettenessa).

L'interesse di questo itinerario sulla Pettenessa orientale sta anche nel fatto che mi sembra possa, almeno idealmente e/o logicamente, "completare" il "Passaturo di Carriddro", noto tracciolino ottocentesco usato dai briganti che percorre tutto il versante alto, settentrionale della Celica, di cui l'anno scorso (con M. del Regno e P. Petrovicheva) trovai il "passo" nel versante SW dell'anfiteatro alto/ Butto del Vallone della Neve, risalendo il vallone dal basso. Lo stesso Massimo Gramaglia ha pubblicato quest'anno una bella carta della "Rete sentieristica di Montella" in cui ha tracciato questo ardito sentiero, tra l'alta spalla Nord dell'Acellica (quella centrale, che sovrasta Colla Finestra), e Alto Vallone della Neve, spalla Est VdNeve, Vallone Za' Chela (questa traccia, sembrerebbe riportata anche in una Cartina di L. Coscia nota a M. Gramaglia, anche se la cartina -d'inizio '900?- ha a mio avviso qualche possibile errore di quota nel tratto del sentiero nel Vallone della Neve ... e la stessa resa della linea tratteggiata usata per i sentieri minori, non è molto evidente sopra la trama della lumeggiatura usata per rendere le linee di livello del terreno).

Il "Passaturo re Carriddro" usato dai briganti -come già mi suggeriva anni fa Giuseppe Capone di Montella- per portarsi da un passo all'altro della montagna ma tenendosi ben al di sopra dei sentieri di fondovalle più frequentati e sorvegliati, metteva in comunicazione l'importante valico di Colla Finestra (quindi il Serinese e il Giffonese) con la zona delle Croci di Acerno (e il Salernitano).
La traccia di M. Gramaglia e compagni, raccorderebbe l'area Nord-orientale delle alte coste dell'Acellica con il Varco della Noce, completando l'intero "periplo alto" dei versanti settentrionali e orientali dell'Acellica.
L'ipotetica congiunzione del Passaturo di Carrillo con la citata traccia del Vallone Pettinessa, è però abbastanza problematica, sia perché comporta il passaggio in varie zone impervie che per la rilevante perdita di quota (ad es. se dalla spalla a E del Vallone della Neve, c. 1250m, si è costretti a calarsi al Giardinetto, q. 1052m nel Vallone Za Chela o Vallone della Savina, per poi risalire allo Spaccaturo tra Savina e Pettinessa, dove parte la traccia Est della Pettinessa, c.1350m).
Inoltre l'eventualità che la traccia di Carrillo uscisse dal Vallone della Neve senza perdere troppa quota, tenendosi sempre tra i 1200-1300m di quota e passando nel ramo W del Vallone Zachela e sotto le Ripe re la Celica (parete all'estremità orientale della Cresta Nord), entrando in quota nel Vallone del Ninno, da dove, tenendosi sotto i versanti NE della Pettinessa sarebbe poi risalita al Varco dello "Spaccaturo" alto, è abbastanza remota, essendo lì il terreno di continuo in fortissima pendenza e con mumerosi tratti pericolosi che forse ne avrebbero resa la percorrenza svantaggiosa, faticosa e troppo potenzialmente letale anche considerandola una traccia adoperata solo per scopi di fuga e di nascondiglio dei briganti dalle Guardie. Certo la frequentazione intensa della montagna avrebbe potuto far rinvenire una via percorribile senza eccessive difficoltà (e semmai attrezzando con corde o pali-scalandroni i passaggi più malsicuri). Ma, per ora, Passaturo e Passo re Carriddro / Passo re la Celeca* (cf. D. Sesso, Sintesi di Memorie Montellesi, 1934, p. 19, dove lo inserisce nella lista di toponimi tra Ripe della Celica e Celica; p. 31, cita brevem. l'episodio del brigante Carrillo, ferito e lì fatto precipitare dai compagni per non farlo cattturare vivo dalle guardie che li inseguivano) sono, a mio parere, localizzabili unicamente (dal punto di vista storico e sentieristico) nell'alto Vallone della Neve. Il proseguimento a Est, sotto le Ripe re la Celeca e sotto al Ninno, è, sul terreno, tutto da dimostrare...


* Nella lunga lista di toponimi di D. Sesso (riferitagli elencandola per zone/versanti dal boscaiolo Michele Pizza) manca stranamente "Varco del Paradiso" (e Nenne/Ninno), toponimo già esistente, almeno dalla fine del '700, su Carte.
E' quindi almeno da considerare la possibilità che il toponimo "Varco della Celica" equivalesse al "Varco del Paradiso", la grande focella tra le due cime (cf. anche l'ordine in cui le elenca l'informatore di D. Sesso), e non a un sentiero più in basso. In alcune descrizioni di episodi briganteschi (banda G. Manzo di Acerno) si fa riferimento al passaggio tra le due cime come via di fuga da una truppa, che in un caso costò la vita a vari briganti che caddero nel passaggio.


Pettinessa (Accellica Sud)

Qui sono sulla parte alta di Serra Lunga,
dov'ero passato già il 14/6/2015

Fosso Calancarello e Pettinessa

La Savina, Bagnoli I. (AV), Mt. Magnone

Capo d'Orso

Polveracchio

Cervialto

Ischia

Punta Vene Rosse (q. 1398m)

'A Preta 'e Miezojuorno

'A Preta 'e Miezojuorno

Acellica




Acerno (SA)

Toppa Castello, Costa Fredda, Pizzo Corno

Mt. S. Elmo

Monte Raione (pr. la firma la Grotta dell'Angelo, O.s.T.)

Crocecchiole-Sinicolli, Toppa Castello, Costa Fredda

Punta Licosa

S. Angelo a Tre Pizzi

Ischia

Monte Sacro o Gelbison

Ripe Pappalondo e Castello di Olevano

SS. Salvatore (Montella)

Camerelle del Mt. Sassetano




Al centro Varco del Paradiso Sud (in basso), Ninno e Acellica Nord. Più a des. Vallone Zachela-Raio di Ferriera e Savina (Clicca sul panorama per ingrandire)




Il Ninno (versante Sud).
A des. il tratto finale della salita sul Ninno (da Nord) - >



Panorama (c.330°) dalla cima del Ninno. A sin. Pettenessa/Acellica Sud, al centro la Valle del Picentino, a des. Acellica Nord (Clicca sulla foto per ingrandire)



Il "Ninnulicchio" (sperone Est del Ninno), dal Ninno



'O Ninno sul Ninno


Asfodeli








Morimus asper





Tramonto pr. Varco della Noce

Toppa Castello (Acerno)



Traccia (non GPS) del giro

 

Foto e testi di di Francesco Raffaele
[Foto con Lumix DMC - FZ1000]

H O M E

Links alle altre mie escursioni ed esplorazioni sull'Acellica:

29/12/2017
(Piani di Giffoni - Valico Acquafredda - Accellica Sud)
28/5/2017
(Butto del Laurenziello - Acellica Nord - Ninno - Cima Sud - Timpone)

21/5/2017

(Grotta dello Scalandrone - Vena d'a Mola)
21/1/2017

(Mass. Canale, Piani di Giffoni, Varco di Pettinessa, Acellica Sud)
10/12/2016

(Pitinite, Porcino Gatta, Vallone della Neve, Acellica Nord)
4/9/2016
(Rasula delle Murelle, Cima Nord, Ninno, Tracciolino d. Ninno,
Butto della Neve, Grotta dello Scalandrone, Piani di Giffoni)

28/6/2016

(Grotta dello Scalandrone, Trellicina, Butto del Laurenziello)
4/6/2016
(Butto d. Neve, Tracciolino, Ninno, Cima Sud, Timpone)

25/3/2016
(Acellica Sud, discesa per Timpone e Fili d. Cerzolla)
26/12/2015
(Acellica Nord da Serra Lacernone / Passo della Sgaiuola)
14/6/2015
(Pettinessa da ESE, Cima Sud, Ninno, Varco d. Paradiso NW)
7/6/2015
(Acquenere - Barrizzulo - Colla Finestra - Serralonga)
21/2/15
(C. Rocchi - Cresta Ovest - Cima Nord - V. del Sabato)

13/2/2015
(Savina - Accellica Sud - Cresta Sud. Croci di Acerno)
19/10/2014

(Savina - Accellica Sud - Ninno - Accellica Nord e rit.)
29/8/2014
(Nuova Direttissima N, ad Est del Vallone d. Neve)

22/6/14
(Casa Rocchi - Colla Finestra, Ululoni del f. Sabato)
1/6/2014
(Traversata integrale delle Creste e cime dell'Accellica)
18/5/2014
(Costa d. Melaina - Cresta N - Vene Rosse)

10/5/2014
(Casa Rocchi - Trellicina -Butto della Neve)

21/4/2014
(Direttissima all'Accellica Nord e Ninno da Nord)

8/9/2013

(La Savina - Traversata delle Accelliche - Cresta Sud)
12-13/8/2013

(Cucchiaduro - Rasula d. Murelle - Varco d. Paradiso)
14/7/2013

(Casa Rocchi - Cresta NW - Alta Valle del Sabato)

19/6/2013
(Piani di Giffoni - Butto della Neve
)
18-19/5/2013
(Varco del Paradiso, Traversata Accelliche - Vallone d. Neve)

LA MIA PAGINA SULL'ACCELLICA:

5/5/2013
(Direttissima dal Vallone della Neve - Accellica N. - Ninno)

16/3/2013
(Piani di Giffoni - Cima Sud, invernale)

30/1/2013
(Piani di Giffoni - Cima Sud, invernale)

2/9/2012
(La Savina, da Nord)
12/8/2012
(Anello del "Sentiero del Paradiso")
22/7/2012
(Porcino Marinari, Porcino Gatta, Vallone della Neve)

8/7/2012
(Salita classica per il sentiero CAI 104)

17/6/2012
(Raio d. Ferrere - Ninno - Cima Nord - Vall. d. Briganti)
25/2/2012

(Piani di Giffoni - Cima Sud, invernale)

8/1/2012
(Croci di Acerno - La Savina - Accellica Sud)
18/9/2011
(Piani di Giffoni - Accellica Sud)
3/7/2011

(Valle del Calore - Accellica Nord - Ninno...)

7/5/2011
(Butto della Neve, Tracciolino, Ninno, Scalandrone)
10/3/2011
(La Savina)
19/8/2010
(Timpone, Accellica Sud, Ninno)
18/3/2010
(Butto della Neve, CAI 106B)
27e28/2/2010
(Traversata delle Accelliche/Ninno + Accellica Sud)
7/6/2009

(Piani di Giffoni - Accellica Sud)

10/3/2009
(Piani di Giffoni - Accellica Sud, invernale, solitaria)
9/11/2008
(Croci di Acerno - Cresta d- Savina - Accellica Sud)
17/8/2008
(Grotta dello Scalandrone)
8/7/2007
(Accellica Nord)
24/9/2006
(Alta Valle del Sabato - Colla Finestra)

24/6/2006
(Accellica Sud)
12/6/2005
(Accellica Nord)
4/7/2004
(Varco Colla Finestra)


CARTA SENTIERI, TRACCE E TOPONIMI DELL'ACELLICA