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Venerdì, 13 febbraio 2015 - Dopo il gelo dei giorni di fine 2014 e le nevicate d'inizio Gennaio, ero alla ricerca di una bella via da percorrere in condizioni invernali, quale "prima Acellica del 2015", possibilmente diversa dalla 'solita' (seppur sempre bella) salita invernale dai Piani di Giffoni per la cresta sud. Decido di ripetere la magica e indimenticabile salita dell' 8/1/2012, ovvero dal valico delle Croci di Acerno per la cresta della Savina.
Stavolta le condizioni invernali sono però più serie, quindi esco con i ramponi -che quella volta non mi servirono- ed entrambe le piccozze, oltre alle ciaspole.
E bene faccio perché, nelle 12 ore e mezza di escursione, per più di 2 ore i ramponi saranno fondamentali (Pettinessa e cima) e per il resto del tempo terrò le ciaspole ai piedi.
Parto dopo le 4:30 da Napoli, e sono pronto per incamminarmi dalle Croci
di Acerno alle 6:30. Neve piuttosto abbondante anche sui 900m ma è floscia, tra le peggiori per camminare - anche con le ciaspole che talvolta cedono e mi fanno affondare o scivolare sul sentiero che praticamente non esiste. Sono abituato a camminare con le ciaspole senza le bacchette e stavolta ho le due piccozze per eventuali scivolate sull'erto pendio. Ci vogliono ben 2 ore (il doppio del tempo necessario in altre stagioni) prima che mi si manifesti, dalla cima NE della Savina, la celestiale visione del Varco del Paradiso e Ninno, imbiancati come raramente li ho visti.
Pure la cresta della Savina richiede quasi il doppio del tempo normale, visti anche i numerosi e continui spunti fotografici per gli scorci verso il Varco e i passaggi su abbondante neve (sempre ciaspole ai piedi). L'ultima gobba della Savina (q. 1383) non è sulla via, ma ci devo salire per scattare qualche altra foto: tolgo le ciaspole e mi rendo conto, in quei pochi metri, di quanto sarebbe stato difficile arrivare anche 'solo' sin qui senza questi accessori. |
'o Ninno |
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Scendo al vicino 'Spaccaturo Alto' (il Varco tra La Savina e la Pettinessa che mena del vallone del Ninno - Raio delle Ferrere) e inizio a risalire la Pettinessa.
Poco dopo (10:30) sono all'inizio di quella che sarebbe il tratto secondario della "Ferrata F. Raso", in realtà un discreto (nel senso dell'impatto con l'ambiente, che non viene qui deturpato da chili di ferraglie come accade spesso altrove sulle ferrate) tratto attrezzato che si percorre generalmente in 45-60 min fino alla cima Sud.
Qui metto mano, anzi piede, ai ramponi
e fisso le ciaspole allo zaino. Inutile dire che in queste condizioni i cavi d'acciaio non si vedono nemmeno. In tutta la risalita ne vedrò solo un paio di segmenti. La risalita per il muro dove c'è il primo cavo (v. 10/3/2011) è troppo esposta: c'è uno scivolo che finisce sotto il Ninno e ghiaccio duro (a tratti puro) e con roccette affioranti (zona sempre in ombra e sotto i venti da nord) quindi perdo del tempo a decidere se scalare un breve canalino ghiacciato più a sinistra oppure tornarmene... |
Alla fine decido di riportarmi a destra e, gradinando pazientemente il tratto che passa ai piedi di dove inizierebbe il 1° cavo (muro di roccette, 9-10m), senza attaccarmi con la corda ma facendo molta attenzione, mi porto più avanti e salgo su un muretto di 9m, meno roccioso di quello della via, ma più protetto (da alberelli) e con neve in parte trasformata quasi ad hoc e in (buona) parte moscia e insidiosa: sarà così fino a sopra.
Sono le 11:20, ho riposto la reflex nello zaino (cosa per me rara) e la riprenderò solo alla fine dell'arrampicata quando, un'ora dopo, termineranno le difficoltà... tra cui l'abbattimento di una cornice su una crestina minore che m'impediva di accedere ad un canalino su una costola più a sud. In un'altra occasione ho pensato di prendere la corda e calarmi per tornare giù; è azzardato salire in solitaria da questa via che in genere non dà problemi -grazie ai cavi- ma che diventa per nulla banale con un abbondante innevamento!
Finalmente raggiungo i pendii più facili nella parte alta della Pettinessa e mi sembra di provare un trionfo interiore. |
La giornata è magnifica e mi ricorda altre occasioni simili, sempre sull'Accellica Sud. Stavolta però sento di aver compiuto una 'piccola impresa' (intendo più che altro a livello personale, semmai escursionistico, non certo alpinistico):
do un forte urlo da lupo.
Tralaltro, a proposito di canidi, all'improvviso mi imbatto in tracce di volpe che escono dal baratro alla mia destra e percorrono tratti ora ghiacciati e mi chiedo come faccia un animale che, seppur leggero, non ha certo i ramponi o gli artigli di un orso, a camminare su queste lisce gobbe... Tra altri scatti al Paradiso sempre più vicino e alla cima Nord, che si staglia sotto un cielo turchese con una sola nuvoletta bianca e, ai miei piedi, gli ultimi faggi ancora imbiancati da pallottole di neve come alberi di natale, impiego un'altra oretta per raggiungere la cima. Vi fa capolino, appena qualche centimetro sopra la nivea calotta sommitale, l'apice dell'asta della bandierina del CAI, alla base della quale c'è il libro di vetta della Cima Sud: ma evito di mettermi a scavare per disseppellirlo. Sono le 13:15, ben 6 ore e 45 min dalla partenza (contro le 2 e 45 impiegate l'ultima volta, appena qualche mese fa, con Massimo e Daniela!) praticamente quasi quanto ho impiegato lo scorso marzo a salire e scendere sul Monte Amaro (la Majella), con Marco e Polina, per la direttissima...
Ma qui sull'Accellica, i tratti più seri, pur non strettamente "tecnici", senza protezione richiedono del tempo e una certa attenzione. |
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Varco del Paradiso e Acellica Nord
Propaggine Nord della Pettinessa e Accellica Nord
Preferisco non trattenermi sulla cima Sud, perché manca un ultimo tratto delicato e pericoloso che preferisco fare subito: l'attraversamento del pass(aggi)o immediatamente a sud della cima dove il manocorrente -installato come cautela, visto che in caso di caduta sul versante W si finirebbe nel bosco 200m più giù- è ovviamente sepolto, come l'ho trovato in altri casi venendo dalla cresta Sud. In realtà il tratto è aggirabile scendendo nel bosco sul versante E per poi risalire in cresta 20m più a S, ma decido di farlo 'per crestina'.
Il pericolo
sta, oltre che nella paurosa esposizione a Ovest, nel fatto che un faggio che cresce poco sotto il pendio sul versante Est, ha i suoi rami proprio lì e questi intralciano la via trattenendo la neve che qui si unisce a far tutt'uno con quella dell'orlo della crestina. Infatti mentre passo, arrampicato ai rami, mi cede un tratto dello 'spigolo' sommitale e già mi preparo a buttarmi a sinistra (E) per un volo di alcuni metri su soffice (?) metro di neve. Guardandomi dietro vedo che è spuntata una roccia, quindi vi faccio opposizione e mi spingo più avanti, tenendo stretti i rami (tra i quali le ciaspole fissate allo zaino si impigliano che è una bellezza!) per arrivare sul duro. E' andata; attraversato un altro breve passo su cornicetta pochi metri più avanti, sono finalmente su un dosso al sicuro, senza ulteriori difficoltà. |
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Ora si che mi posso godere la giornata, il sole e una piccola rosetta con mortadella oltre ad un'enorme arancia dolce e della gelida acqua!
Che sole: per fortuna non ho dimenticato gli occhiali scuri, altro accessorio fondamentale sulla neve in giornate come questa, anche sotto i 2000m! Passati questi 45 min in estatico silenzio e riposo, riparto sulla cresta Sud. Avevo una mezza idea di cercare un a via per scendere direttamente a E sulla sterrata ai piedi del versante orientale dell'Accellica Sud (Bosco dei Pellegrini - Croci di Acerno), ma decido che è meglio farlo in giornate più lunghe e tranquille. Prima di rimettermi in marcia verso sud qualche altro sguardo al versante meridionale dell'Accellica Nord, che scende precipite per centinaia di metri; poco più a ovest sulla stessa parete, i colatoi del Butto del Laurenziello e della Melaina scaricano roboanti seracchi.
Bellissima, davvero ci voleva questa salita dopo che, lo scorso inverno, ero rimasto a secco di salite sull'Accellica per scarsità di innevamento. Fossi venuto domenica scorsa l'avrei trovata ancora più bianca, a mo' di meringa, con i rami dei faggi carichi di neve fresca; ma qualla giornata il cielo non era sereno e vi abbiamo compiuto una bella traversata invernale del Terminio (8/2/15). Spero che marzo ci riservi ulteriori nevicate e che semmai gli amici alpinisti Mimmo Ippolito e Cristiano Iurisci vengano a tentare la (1a) traversata invernale del Varco del Paradiso, anch'essa saltata l'anno scorso a causa dell'inverno fiacco. |
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Panorama a 360°. Il Nord è verso il centro della foto (clicca x ingrandire)
Lo spettacolo del sole che riflette il suo giallore in mare mi colpisce sempre. Il riflesso del sole sulla neve si va attenuando, continuano le piste di impronte di piccoli mammiferi, tra i quali sicuramente una volpe e poi, forse forse, un gatto selvatico (?). In un'altra ora giungo al valico Acquafredda, intravedo il Bivacco S. Raione oltre i primi faggi a destra, mi porto a sinistra seguendo il "sentiero" (che praticamente anche qui non si vede, se non per le sverniciate biancorosse della segnaletica CAI) e in 1/2 ora, sempre inciaspolato ma con le piccozze pronte a bloccare sci-volate non intenzionali, giungo all'Acquafreddillo e in altri 15min all'Acqufredda (16:30). |
19/10/2014
(Savina - Accellica Sud - Ninno - Accellica Nord e rit.)
29/8/2014
(Nuova Direttissima N, ad Est del Vallone d. Neve)
22/6/14
(Casa Rocchi - Colla Finestra, Ululoni del f. Sabato)
1/6/2014
(Traversata integrale delle Creste e cime dell'Accellica)
18/5/2014
(Costa d. Melaina - Cresta N - Vene Rosse)
10/5/2014
(Casa Rocchi - Trellicina -Butto della Neve)
21/4/2014
(Direttissima all'Accellica Nord e Ninno da Nord)
8/9/2013
(La Savina - Traversata delle Accelliche - Cresta Sud)
12-13/8/2013
(Cucchiaduro - Rasula d. Murelle - Varco d. Paradiso)
14/7/2013
(Casa Rocchi - Cresta NW - Alta Valle del Sabato)
19/6/2013
(Piani di Giffoni - Butto della Neve)
18-19/5/2013
(Varco del Paradiso, Traversata Accelliche - Vall. Neve)
5/5/2013
(Direttissima dal Vallone d. Neve - Accellica N. - Ninno)
16/3/2013
(Piani di Giffoni - Cima Sud, invernale)
30/1/2013
(Piani di Giffoni - Cima Sud, invernale)
2/9/2012
(La Savina, da Nord)
12/8/2012
(Anello del "Sentiero del Paradiso")
22/7/2012
(Porcino Marinari, Porcino Gatta, Vallone della Neve)
8/7/2012
(Salita classica per il sentiero CAI 104)
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LA MIA PAGINA SULL'ACCELLICA:
La mia Carta dei Sentieri e tracce dell'Acellica
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17/6/2012
(Raio d. Ferrere - Ninno - Cima Nord - Vall. d. Briganti)
25/2/2012
(Piani di Giffoni - Cima Sud, invernale)
8/1/2012
(Croci di Acerno - La Savina - Accellica Sud)
18/9/2011
(Piani di Giffoni - Accellica Sud)
3/7/2011
(Valle del Calore - Accellica Nord - Ninno...)
7/5/2011
(Butto della Neve, Tracciolino, Ninno, Scalandrone)
10/3/2011
(La Savina)
19/8/2010
(Timpone, Accellica Sud, Ninno)
18/3/2010
(Butto della Neve, CAI 106B)
27e28/2/2010
(Traversata delle Accelliche/Ninno + Accellica Sud)
7/6/2009
(Piani di Giffoni - Accellica Sud)
10/3/2009
(Piani di Giffoni - Accellica Sud, invernale, solitaria)
9/11/2008
(Croci di Acerno - Cresta d- Savina - Accellica Sud)
17/8/2008
(Grotta dello Scalandrone)
8/7/2007
(Accellica Nord)
24/9/2006
(Alta Valle del Sabato - Colla Finestra)
24/6/2006
(Accellica Sud)
12/6/2005
(Accellica Nord)
4/7/2004
(Varco Colla Finestra) |
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