Dopo tre ore di auto e un'altra ora per la sistemazione in C.da Varco (Viggianello), prendiamo finalmente la via dei monti. E' mezzogiorno passato quando lasciamo le auto sulla strada per il Santuario della Madonna del Pollino (impossibile procedere oltre a causa del ghiaccio sull'asfalto) e ci dirigiamo verso il Fosso Iannace, che noi Lerka già discendemmo nel lontano Ottobre 2004. Subito bisogna inforcare le ciaspole, perchè la neve è soffice e profonda. In due ore siamo all'ultimo ponticello, dove io abbandono il gruppo, seguito solo dal fido Lupo, per dirigermi verso Piano Iannace e la Serra di Crispo. Voglio arrivare ai grandi pini loricati danzanti, al "Giardino degli Dei" sulla Serra di Crispo, e devo esserci col cielo ancora blu! Ma è inutile negare che nella mente già mi ronzava da giorni la malsana idea di restare in cima per godermi il tramonto e il crepuscolo. L'aria è pulitissima, non fa freddo (sto in camicia di flanella), non c'è una nuvola, e un sole accecante si specchia sulla neve. Alle 15:30 arrivo sotto la Serra di Crispo e 20 minuti dopo tra i maestosi Pini Loricati: alcuni esemplari hanno più di mezzo millennio d'età, altri si ergono ancora in piedi anche se, morti da decenni, sono ormai solo bianche carcasse dalle forme aliene; fotografo un esemplare che è sopravvissuto ad almeno due scariche di fulmini, che gli hanno solcato la dura lorica (la corteccia, così chiamata perchè simile all'armatura a placche poligonali dei soldati romani).
Quando arrivo in cresta, sopra i 2000m, l'emozione è enorme, quasi da lacrime. Da qui si vedono entrambi i mari. La cima è a poche decine di metri in direzione nord, ma io decido di scendere verso sud alla Grande Porta del Pollino per poi risalire brevemente sino all'estremità più settentrionale della Serra delle Ciavole. Sono sempre seguito da Lupo (che mi ha lasciato giusto per una decina di minuti quando ero presso la cima, dopo aver sentito in lontananza la voce di Zio Bacco; dopodicchè, forse incapace di fiutare gli altri, è ritornato da me)... Intanto il sole si sta abbassando, quindi mi affretto a ciaspolare di nuovo verso nord alla Serretta della Porticella e al Giardino degli Dei sulla Serra di Crispo sud. I colori del tramonto e del crepuscolo nei minuti successivi sono quasi da aurora boreale (:-)... mai visto niente di simile neanche lo scorso inverno sul Cervialto. Poco dopo le 17:00 il sole scende a ovest nel Tirreno dietro Colle Gaudolino (tra Pollino e Serra del Prete) in un trionfo di toni giallo, arancio e rosso, e intanto sul versante opposto (bosco della Fagosa, le Valli del Sarmento e del Raganello, verso le Timpe orientali e il Mar Ionio) l'orizzonte si tinge di rosa-arancio, tra l'azzurro del cielo e quello del mare che ancora persistono per qualche minuto. Uno spettacolo. Alle 18:00 fa buio, e mezz'ora dopo è già notte, il cielo stellato è solcato dalla Via Lattea, ben visibile... più a sud si stende Orione. Io e Lupo facciamo merenda al Piano Iannace: uno sfilatino con tonno in scatola (per la fretta all'andata non avevo mangiato che qualche liquirizia). Alle 19:00 sono al Ponticello sopra le Gole, e poco più di un'ora dopo alle due auto rimaste, dove poi mi raggiungono gli ultimi superstiti tornati per altra via. La serata termina alla grande in un ristorante, e anche la giornata successiva ci vedrà a tavola, ma all'aperto: impossibile fare altro dopo la magica (e faticosa) escursione di cui vedete qui sotto le mie foto. Non vedo l'ora di ritornare sul Pollino a primavera. [F.R.]
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