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* Preliminary note: For some years (late 1990s - early 2000s) most of the Egyptologists have accepted the status of a Kings Scorpion (I) as the owner of the Abydos tomb U-j, after G. Dreyer's remarkable publication (1998) of this invaluable and much publicised discovery (Naqada IIIA1/IIIa2). This king was also tentatively identified with the victorious ruler depicted in the Gebel Tjauti graffito, where a falcon and a scorpion are incised though not directly related with the ruler's representation (i.e. not carved directly above the sovereign figure, but on the opposite side of the panel). ARCHAEOLOGICAL EVIDENCE: THE SOURCE(S) King SCORPION is known by a single inscribed
ceremonial object (although a few more have been tentatively ascribed to him, as I'm illustrating below).
Another "Royal" macehead from
the same cachette at Hierakonpolis (UC, London 14898), even more fragmentary than the Scorpion's one, shows a king sitting under a canopy, wearing the Heb Sed robe and red crown; Arkell interpreted a slightly visible
sign before the king's head as a Scorpion [29]; Adams (1974) found no trace of the
rosette in a break in front of the red crown curl; therefore the object
could have even belonged to another king of the period immediately preceeding Narmer: I would suggest that the fragmentary glyph might be perhaps interpreted
as a standard with a crocodile whose tail is hanging down on the right (Horus Crocodile?). A royal name within a falcon topped serekh incised on a
jar from tomb 160.1 at Minshat Abu Omar has been alternatively read as
Aha and Scorpion. The sign does look like a scorpion, curved with both
the tail (which is drawn above the body) and the head looking rightward,
whereas the falcon looks towards the left. Van
den Brink has proposed that this sign might be an upset variant of the
coil identified by Dreyer on two vessels and a seal impression from Tarkhan
(cfr. below) [33]. Finally there is an inscription in a serekh on the Munchen Staat. Samml. statuette (see note 30) which has been read Nar(mer); this could be perhaps a scorpion (indeed neither of the two readings definitively convinces). (Continues on Dyn 0 page) For the possible datation (proposed by G. Dreyer, in
Umm el-Qaab I, 1998, 173ff.) of the Tehenu
palette (or Towns palette) to the reign of King Scorpion (II) cf. Dynasty
00 page. Also L.D. Morentz has recently (2004, 144ff.) reaffirmed the connection of the "Buto Palette" with king Scorpion.
As it has been already anticipated, the existence of the Late Predynastic king Scorpion is clearly shown by only one powerfact, his decorated macehead. Even strictly considering the unique certain source, which is evidently the most important one, some interesting conclusions can be attempted about the status of the individual in object and the political outline at the end of Naqada IIIB period (c. 3100C). |
NOTES: |
Bibliography on the Scorpion Macehead from Hierakonpolis 'Main Deposit'
(Ashmolean Museum, Oxford, inv. E 3632)
J.E. Quibell, Hierakonpolis. Part I, 1900, 9; pl. 26c
J.E. Quibell, F.W. Green, Hierakonpolis. Part II, 1902, 41
S. Schott, Hierolyphen, 1950, 25, fig. 7 (pl. IV)
V. Vikentiev, Les Monuments Archaiquues IV.-V. Deux rites du Jubilé Royal ..., in: BIE 32, 1950, 171-228 (209ff.), pl. 3-6
J. Vandier, Manuel d'Archéologie Egyptienne, 1952, 600-602
E. Baumgartel, The Cultures of Prehistoric Egypt II, 1960
Asselberghs, Chaos en Beehersing, 1961, 292, fig. 172-176, pl. 97-99
A. Arkell, Was King Scorpion Menes? in: Antiquity 37, 1963, 31-36
E. Baumgartel, Scorpion and Rosette and the Fragment of the Large Hierakonpolis Macehead, in: ZÄS 93, 1966, 9-13
K. Cialowicz, Les têtes de Massues des périodes prédynastique et archaïque dans la Vallée du Nil, 1987, 32-38, pl. 7
W. Davis, Masking the Blow, 1992, 224-229
P. Gautier, B. Midant-Reynes, La Tête de Massue du Roi Scorpion, in: Archéo-Nil 5, 1995, 87-127
B. Menu, Naissance du pouvoir pharaonique, in: Méditerranées, 6/7, 1996, 17-59
K. Cialowicz, Remarques sur la tête de massue du Roi Scorpion, in: J. Sliwa (ed.), Studies in Ancient Art and Civilization 8, 1997, 11-27
K. Cialowicz, La naissance d'un royaume, 2001, 197-202
B. Midant-Reynes, Aux origines de l'Egypte, 2003, 350-355
L.D. Morenz, Bild-Buchstaben und symbolische Zeichen, 2004, 151-154
D. Lankester, Who is King Scorpion? Egyptological, December 7th 2011, Journal Edition 2
Very Old
summary in italian
(da prendere cum grano salis):
RE SCORPIONE ( 3160 a.C. ± 50 ) Sino ad alcuni anni fa
la storia egiziana era fatta iniziare con il faraone unificatore di alto
e basso Egitto MENES-NARMER,collocando il re Scorpione immediatamente prima,
tra gli ultimi sovrani "predinastici". Oggi si preferisce collocare questi
due sovrani alla fine della dinastia 0 che annovera anche Iry Hor e Ka (Orizzonte
B) e la I dinastia inizia con Aha. Identificato dal geroglifico-pittogramma
di uno scorpione visto dall'alto talvolta accompa- gnato da una rosetta
a 6 o 7 petali, il R.S. è noto unicamente come re dell'alto Egitto; non
indossa mai la corona rossa e non è attestato nel Basso Egitto come Narmer.
Appare su di una nota testa calcarea di mazza proveniente da Nekhen (Hierakonpolis)
; indossa la corona bianca dell'alto Egitto,tunica,gonnellino e porta alla
cintura una coda di toro; é in piedi,scalzo, con una zappa in mano che sembra
servire allo scavo di un canale; alle sue spalle due uomini tengono in alto
gli stendardi. Di fronte il fiore-stella a 7 punte e lo scorpione del suo
nome; compare un uomo presso un palo(?) con sotto,sullo stesso piano del
re,un agricoltore che volge verso il RS un cesto in cui il re getta della
terra.Più in basso la parte alta di un albero di palma dentro una stuoia,
un uomo con aratro ed altri due sulle rive opposte di un fiume che scavano
un canale. Il resto è un insieme di scene di giubilo, danze, una parata
di stendardi e 'Rekhyt' che pendono sotto ogni emblema; alcuni di questi
simboli sono identici alle insegne dei futuri Nomoi dell'Egitto unificato.
I pavoni egli archi appesi ai pali porta-stendardo simboleggiano le vittorie
sulla coalizione di popoli del delta e sui nomadi del deserto rispettivamente(9
Archi). Benchè quindi fuori dal periodo dinastico, questo sovrano è tra
i primi di cui conosciamo il nome,assieme a KA ed IRY HOR; non é raffigurato
con simbolismo animale come sulle prece- denti "palette"(tori,avvoltoi)
tipiche del gerzeano finale,cammina sui campi dei propri contadi- ni,scalzo,uomo
come loro,benchè ritratto da eroe, la stazza esagerata volutamente al fine
di ricordarne così la dignità superiore attribuitagli; facciamo notare comunque
che il fatto che il re sia ritratto senza i sandali (che spesso sono portati
dal funzionario addetto) può stare a sottolineare il valore e la sacralità
dell'atto che compie;da quì anche l' importanza del controllo del regime
delle acque nilotiche in epoca arcaica (Butzer 1976) che fa dell' irrigazione
uno dei fattori cardine all' interno del sottosistema tecnologico. Al di
là dell'aspetto rituale delle raffigurazioni della testa di mazza, preme
quì sottolineare che questo reperto, e la parte che di esso manca, va inquadrato
in un periodo in cui erano già ini- ziati gli attacchi altoegiziani contro
i popoli del Basso Egitto (Naqada IIIc1) ma ancora non vi era stata l'unificazione;
sappiamo che questa divenne definitiva con Narmer ed Aha ma ci si domanda
anche quando cominciassero le azioni militari altoegiziane contro il Basso
Egitto: Naqada IIIa2 sembra essere ancora privo di questo tipo di relazioni;
il sovrano della tomba U-j ma anche i suoi immediati successori ebbero relazioni
commerciali con il Delta e,di sicuro, attraverso la mediazione del Delta.
Certamente, come la mitologia attesta, l' attacco dovette partire da Hieraconpolis,
i cui re poi si stabilirono ad Abydo solo con la vittoria di Narmer (?);
prima di lui e di Scorpione(quest'ultimo assente ad Abydo ma,pare,già in
lotta contro il Delta) ovvero nel periodo Naqada IIIb1/2, deve essere cominciata
l' espansione verso Nord dei re meridionali; quanti anni prima non è dato
saperlo, ma questo non è il solo mistero. Non si sa se gli scontri armati
abbiano avuto un inizio improvviso e più o meno circoscrivibile in un determinato
periodo oppure se si sia trattato invece di una lenta azione; in tal senso
si potrebbe anche parlare di secoli di lotte prima di raggiungere l' unificazione.
Quando cessarono le amichevoli relazioni commerciali e subentrarono quelle
belliche e, in realtà, chi erano e di quali "capitali" erano le due fazioni
contendenti? Testimonianze archeologiche che confermino quelle religioe-mitologiche(Buto
e Hieraconpoli) non se ne sono invero trovate. Inoltre, nonostante i vari
modelli proposti (Kemp 1989), si ignorano anche le modalità ed il periodo
esatto in cui avvenne la prima ondata dei re di Hieraconpolis su Naqada
e poi Abydo (le uniche ricostruzioni possibili sono per fasi ceramiche v.
Kaiser in MDAIK 16 e 17 e GJ 6): non è quindi dimostrabile che i re altoegiziani
si siano installati definitivamente ad Abydos pri- ma (come si presuppone
di solito) o dopo aver ottenuto il successo sul Basso Egitto. Il luogo di
sepoltura di R.S. sovrano non è noto; si crede debba essere Hieraconpolis
ma non vi sono certezze, anche perchè gli oggetti del Deposito Principale
(tempio di Nekhen) furono lì posti molti secoli dopo il periodo di R.S.
Per le scarse tracce di Scorpione da Abydo v. Petrie R.T. II tav. III,19
e 'Thinitenzeit' p. 92-4. Come si vedrà oltre è stato recentemente trovato
materiale su un ulteriore e più antico Re Scorpione (o Coccodrillo); l'
unica cosa che resta da evidenziare è che, a parte alcune iscrizio- ni molto
discutibili quanto a chiarezza (Minshat Abu Omar, Tura) ed il materiale
riferibile con certezza al citato Scorpione I , il nome di questo predecessore
di Narmer rimane legato unica- mente ai pochi reperti ascrittigli del deposito
del Tempio di Hieraconpolis. Testimonianze di incisioni rupestri (Needler
in J.A.R.C.E. 6 p.87-91) nei pressi di Wadi Halfa mostrano uno scorpione
che afferra prigionieri; ma, come per i tre scorpioni incisi davanti ad
un falco su una paletta da Abu Umuri, presso Nag Hammadi (Kaplony in Or.
34 p. 132-67), non si può essere certi che si riferiscano al Re Scorpione.
(L' iscrizione dipinta su vaso da Tura è stata sottoposta agli infrarossi
v. Kaiser in Z.A.S. 91 p.102 seg.) IRY HOR, KA (Din. 0) e Dinastia 00 Le
tracce di Scorpione sono meno che tenui fuori da Hieraconpolis; E. Baumgartel
pensava che lo Scorpione e la rosetta non fossero altro che titoli di Narmer,
ma ciò è assai improbabile. Iscrizioni dipinte su vasi provenienti da Tarkhan
contengono nel Serekh un segno corsivo molto simile al geroglifico SND che
è stato interpretato come uno Scorpione o un Coccodrillo; quest' ultima
ipotesi (Dreyer in 'Followers of Horus' 1992) farebbe di questo re Coccodrillo,
da leggersi forse HMS o Meseh, un sovrano coevo alla Dinastia 0 ma ad essa
opposto e regnante solo su parte del Delta; perciò si tratterebbe di uno
degli ultimi successori di quei sovrani che sono attestati sempre da iscrizioni
quasi tutte su vasi (dove i Serekh sono o privi di falco oppure con uno
o due falchi sopra ed il nome o manca o è posto al loro fianco es.: Hat
Hor e Ni Hor) da Tarkhan, Helwan,Tura, Minshat Abu Omar, Ezbet Tell,Beda,Abusir
el Meleq,Zawyet el Aryan Tell Ibrahim Awad, Tell Iswid, Rafiah,Abu Roash,Buto-strato
III-,Gebel Sheik Suleiman in alta Nubia -graffito-,deserto occidentale-graffito-,
Palestina Meridionale:Tell Erani, En Basor) (Wilkinson J.E.A. 81 p.205-10;
M.D.A.I.K. 38 p. 211-69;Van den Brink in Spencer A.E.E.1996). Altri predecessori
di Narmer e Scorpione sono IRY HOR e KA / SEKHEN ; il primo, più antico,
è attestato praticamente solo ad Abydos (tomba B1/2 Umm el Qaab) e fu scoperto
da Petrie (R.T. I e II); il suo nome ,di lettura non sicura (Kaplony lo
chiama WR R), è costituito da un falco le cui zampe poggiano sul segno della
bocca; va notato che non tutti gli studiosi lo ritengono un nome regale
: Wilkinson(J.E.A. 81 p. 243-5) pensa che si possa forse trattare di un
marchio della tesoreria regia, ma comunque certamente non del nome di un
re (contra Wignal in G.M. 162 p. 104-5 oltre a Kaiser e Dreyer op. cit.
e Kaplony I.A.F.). Il suo probabile successore, KA (il geroglifico nel Serekh
è un segno KA sempre capovolto e per questo motivo Kaplony preferiva leggerlo
SEKHEN), fu sepolto sempre ad Umm el Qaab (tomba B7/9) ed è attestato anche
da iscrizioni a Tarkhan ed Helwan. Questi regnanti della Dinastia 0 (Naqada
III b2/c1) furono preceduti da altri re sepolti ancora ad Umm el Qaab (Abydos)
nel cimitero precedente a quello B, la Necropoli U. Questa necropoli, sita
a nord della B, copre tutto il periodo tra Naqada I-III a2 ; diventa un
cimitero d' elite in periodo Naqada IId ed annovera la grande tomba U-j
e le U-k ed U-i (Naqada IIIa2), le U-s, U-t (IIIa2-IIIb) e le U-v, U-w ed
U-y (IIIb). (M.D.A.I.K. 49 p.24-56). Sembra esserci continuità tra le ultime
tombe della necr. U e le prime della necr. B. Tutto ciò che sappiamo su
questa fase pre-dinastia 0 proviene dal materiale recuperato dalle tombe
che i tedeschi hanno scavato negli ultimi dieci anni nella necropoli U (din.
00). La tomba U-j, (meno di 50 anni dall' inaugurazione della necr. B) conteneva
materiale in avorio (scettro heqa,pezzi da gioco), ossidiana, 150 vasi in
argilla (W ware) ed esemplari di vasellame d' importazione cananea con un
esempio di impronta di sigillo a motivi animali. La tomba è lunga più di
9 metri, quasi 10 nel lato s.e., e larga 7,15/7,25; inizialmente comprendeva
la grande camera funeraria s.o. ed i 9 magazzini n.e., poi vennero aggiunte
le due camere s. s.e.; in una di qeste (11) furono rinvenute 125 etichette
in osso con incisioni numerali e glifiche (quasi certamente toponimi); (piccole
etichette del genere furono trovate da Petrie nella tomba di Aha, v. RT
II tav. III in basso a sinistra). Anche le tombe più antiche e più recenti
della U-j hanno restituito materiale interessante : serekh anonimi dipinti
su vasi cilindrici (t. U-s ed U-t) ed una tavoletta con processioni di prigionieri
su un lato e file di animali sull' altro (dalla tomba U-127 di fine gerzeano,
N. II d). Trarre conclusioni su questo periodo non è facile ma possiamo
fare delle affermazioni certe: quella fase preparatoria della civiltà dinastica
'thinita' che un tempo si credeva attuatasi nel cinquantennio circa dei
regni immediatamente pre AHA (Scorpione e soprattutto Narmer),ha un periodo
di incubazione molto più lungo; segni caratteristici delle "civiltà", la
scrittura su tutti, che apparivano essersi sviluppati con una rapidità sconcertante
rispetto ai lenti passi fatti in Mesopotamia (Uruk IV-III) vedono ora distendersi
i tempi del primo sviluppo grazie alle testimonianze che la necropoli U
ha fornito sul periodo Naqada II finale e III iniziale. Ancor prima dell'
età di Narmer alcuni capi (regionali o sovraregionali) erano riusciti a
rag- giungere posizioni ed organizzazione tali da poter stabilire traffici
con l' area siropalestinese (di certo esistenti già nei periodi anteriori,
Naqada I-II a sud e Maadi-Buto a nord), ad accu- mulare notevoli quantità
di ricchezze e farsi costruire tombe 'monumentali' se paragonate al- le
fosse della gente comune. (v. Kaiser in M.D.A.I.K. 46 p. 287-99) Alcuni
simboli della regalità dinastica sono già presenti (scettro Heqa, mazze,
ingenti offerte funerarie, necropoli regia elitaria, sigillatura di vasi,
tavolette) e la scrittura muove i primi passi comparendo su etichette d'osso
che designano località di provenienza delle merci e loro quantità; tra i
glifi ci sono toponimi del delta: (Per) Udjat, (Per) Bast, Pe-Buto, segno
forse che questi capi non erano ancora in lotta con i basso Egizani; le
tavolette sono dirette antena- te delle più celebri di fattura tinita che
sono comuni a partire da AHA (ma recentemente ne è trovato un esemplare
a nome di Narmer sempre ad Umm el Qaab). Se andiamo ancora più indietro
(Naqada II c) raggiungiamo i primissimi capi regionali come il proprietario
della Tomba 100 a Hieraconpolis o quelli della ancora poco nota Buto (strato
II), e, ad Umm el Qaab, i primi capi della necropoli U che, benchè iniziata
in periodo amratiano , mostra segni di evidente gerarchizzazione solo da
Naqada IId. Siamo perciò in un'età in cui questi chiefdoms stanno cominciando
a percorrere la via che con- durrà alcuni di loro a dominare la scena sovraregionale
in siti quali Hieraconpolis, Abydos e Naqada in Alto Egitto e, con modalità
e forme che solo di recente cominciano ad emergere, a Buto, Maadi e in molti
altri siti del Delta in Basso Egitto. (Helck Thinitenzeit 1987; Kaiser in
Z.A.S. 91 p.86-125; Kaiser-Dreyer M.D.A.I.K. 37,38,43, 46,49,54,(Umme el
Qaab); per il materiale da Buto v. bibl. in Von der Way M.D.A.I.K. 45 ).
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