Vesuvio: escursione invernale

Forse un giorno metterò su carta quello che ho imparato sulle montagne incontrate, camminate e che ho avuto il piacere di esplorare anche attraverso libri, guide, articoli, documenti, cartine, persone. E i "reportages", che ogni tanto accompagnano le gallerie fotografiche di alcune delle escursioni, saranno la base per una storia dei "miei" monti, che sono tutti racchiusi nel centro-sud Italia, un'area che però non bastrerebbero due vite per conoscere a fondo. Scrivere qualcosa di approfondito sul piccolo vecchio Vesuvio è prematuro.
Credo che ci sarò stato una ventina di volte, ma –non sto a chiedermi (o forse preferisco non esprimermi sul) perché– non è mai scattata la vera "scintilla". Eppure motivi ce ne sarebbero stati a iosa. Invece il tarlo che ha dato inizio a un certo interessamento è venuto dall'esterno, soprattutto dal coinvolgimento di amici che lo frequentano e/o che vi hanno trovato motivo d'interesse ben prima di me. Ciò ha fatto scattare la molla: alla prima occasione in cui la neve relativamente abbondante (per la quaota) ne ha ricoperto la cima, invece dei Lattari, Picentini, Pollino o Abruzzo, sono andato a Ottaviano, a "trovare" il Vesuvio. Ho incontrato pochissime persone salendo direttamente (da est), qualche ciclista tornato dietro a metà per l'impossibilità di procedere su neve (avevo le ciaspole ma le ho portate soprattutto per non far bagnare gli scarponi che credevo mi sarebbero serviti anche il giorno dopo). Una coppia camminava sul sentiero presso la Capanna delle guide, e più tardi lì ho incontrato anche Angelo R. con amici, dal salernitano, saliti con le termiche + catene dalla strada per il parcheggio di quota 1000, che dal ciglio del cratere appariva come un lungo e sinuoso verme albino. Nei mesi successivi ho letto molto, tra libri che avevo già, altri scaricati online o fotografati alla Biblioteca Nazionale di Napoli. Davvero una full immersion nel magma.
Il Vesuvio-Somma è LA Montagna di Napoli, il suo contributo alla conoscenza del vulcanismo terrestre è stato ed è enorme, e praticamente illimitati sono gli aspetti studiati e su cui si è scritto. Per ora mi limito ad aggiungere un paio di sintesi (iconografica e cartografica) e una mia bibliografia.
La Bibliografia, pur sempre "essenziale", benché siano ca. 160 titoli, è quasi tutto materiale che ho letto o che comunque vagliato (tranne dov'è scritto "[N.C.]"). Ma è ancora presto per dire qualcosa al proposito, non saprei neanche da dove iniziare e forse sarebbero turre ovvietà.
Desidero ringraziare coloro che –ognuno un po'– hanno contribuito ad accendere la "scintilla" di cui sopra ('o 'ngripp) per il Vesuvio-Somma: il piccolo Atisha O. Pallotti, Michele Accardo, Onofrio Di Gennaro, Gennaro Cera e Federico Panchetti. [F.R., 22/5/2023]