MAJELLA: M. Ugni, Stazzi Pensili su Valle dell'Inferno (anello)

Gr. Pecoraro - Pianetta Vaveze Provele - Truocche de Rienzo - Ara di Mezzavalle - Stretto - Mersa Grande - Stazzo del Martellese (Rif. Ugni II) - Grotta del Martellese - La Carozza
- Stazzi pensili sopra Valle dell'Inferno - "Dito del Diavolo" - Traccia pastorale sul versante ovest di M. Ugni - Fontanelli - Rifugio Montagna d'Ugni - Colle Strozzi - Grotta Pecoraro
(27 settembre 2023)
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Grotta Pecoraro

Li Truocche de Rienzo

Li Truocche de Rienzo

Morgione delle Macirenelle

Nel Fosso la Valle di Palombaro

Grotta dei Fontanelli





Stazzo del Martellese, Rifugio Ugni II



Cima dell'Acquaviva e Cima delle Murelle

 


Cima Acquaviva, Carozza e Murelle de pide

Grotta del Martellese















PENNAPIEDIMONTE (CH) ha nel suo territorio il maggior numero di grotte pastorali della Maiella orientale, ed era fino al dopoguerra il paese con più pastori, assieme a Fara S. Martino.
Alla metà degli anni '90 erano rimasti solo 3-4 pastori (E. Micati, 2000) che certamente non avevano più i problemi di accaparramento delle grotte che c'erano sempre stati nei decenni precedenti.
Le grotte pennesi , come quelle del resto della Maiella, erano quasi tutte utilizzate nella "transumanza verticale" (monticazione) dai pastori locali che vi tenevano le pecore (e anche alcune capre) con i cani. Di questi "stazzi" che si trovano a picco sulla Valle dell'Inferno, non si sa quasi nulla: non vengono citati dai pastori locali e dagli autori di recenti testi dedicati alla sentieristica e toponomastica del territorio montano di Pennapiedimonte e della Maiella orientale. Forse solo all'Archivio di Stato di Chieti si potrebbe trovare la denominazione di questo luogo remoto noto agli escursionisti come "Stazzi pensili di / su Valle Inferno", con le sue grotte "a più piani". Luoghi "scomodi" per i pastori e quindi tra i primi ad essere abbandonati quando la pastorizia entrò in crisi. Pare che essi fossero occupati dai pastori più poveri, o forse dai pugliesi (probabilm. quindi transumanti, che perciò giungevano più tardi e affittavano gli erbaggi più economici e difficili da raggiungere). Anche gli ultimi pastori pennesi avevano un'idea solo approssimativa di questo posto, situato sul fianco occ. del M. Ugni. tra l'area della Grotta dei Faggi e la Carozza; non a caso sono stati gli alpinisti abruzzesi (C. Iurisci, M. Zulli, N. Carusi e altri) a rimettere piede in questi luoghi ritrovando i labili ma spettacolari tracciolini che vi giungono, dando anche nome ad alcuni pinnacoli, come "il Dito del Diavolo" e lo "Sperone (dell') Inferno", conformazioni rocciose che rendono ancora più orrido questo luogo letteralmente sospeso sull'Inferno.
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Foto di Francesco Raffaele
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H O M E