Sui Monti Lattari c'è un'infinità di possibilità escursionistiche, ma ovviamente quelle più "appaganti" prevedono la salita su una delle cime più alte del Monte Sant'Angelo a Tre Pizzi.
In passato ho spesso abbinato la salita di Canino e Catiello ma la salita su tutt'e tre le cime l'avevo fatta solo alpinisticamente (con C.Iurisci il
15 aprile 2017) e poi da solo in ambiente innevato lo scorso inverno (
6 marzo 2022). Colgo perciò l'occasione di una visita di amici alpinisti pugliesi, tra i quali Nino G., Filippo e Mino d.A., per rifare ancora una volta il "triplete", ma stavolta con ritorno a Paipo (Agerola) lungo il cd "Sentiero alto degli Dei" (CAI 329).
Il giro, se si comprendono alcune digressioni sotto i ripidi versanti positanesi del Catiello e del Canino, ammonta a quasi 15 Km e ca. 1300 m di dislivello, in 9 ore, soste incluse.
Si tratta di un'escursione che consente di avere una panoramica piuttosto completa dell'ambiente e degli scorci in quota attorno ai "Tre Pizzi", cime che, malgrado le basse quote, non sono avare di pareti, valloni e altri angoli selvaggi che le circondano su ambo i versanti (nord e sud). Il passaggio sul "Sentiero dello Scalandrone" presenta punti un po' esposti (in particolare al cosiddetto "Passo del Lupo" o "Malopasso"), che potrebbero spaventare i meno esperti o chi soffre di vertigini. Per questo motivo raramente vi si avventurano le tante comitive di escursionisti che camminano sui Monti Lattari (in alternativa, dalla sella Canino-Catiello, si potrebbe scendere perdendo ca. 300 m fino ad intercettare, sul crinale NE del Canino , l'Alta Via = sent. CAI 300, percorrendo quindi il sentiero del Palmentiello, verso ovest, fino a salire all'Acquasanta: così lo stesso giro si allunga di ca. 3 Km).
La giornata è stata bella, il caldo ancora non soffocante e il mare, completamente coperto da nuvole basse quando eravamo in cima al Catiello, è andato lentamente svelandosi fino a mostrarsi del tutto quando siamo giunti sul Molare. La sera abbiamo concluso la giornata con una bella mangiata ad Agerola, parlando ovviamente quasi solo di Montagne.