MONTE CATIELLO DAL SENTIERO DEGLI DEI
Grotta Biscotto - Colla La Serra - Li Cannati - Grotta 'o Trave - Punta di Paipo - Via Paipo - il Casino di Paipo - Monte Luongo - Capo Muro - Monte Catiello (1394m)
- Capo Muro - Calabrice - Monte Tre Calli - (Agerola) Pendola - Crocifisso di via Paipo.

(28 Dicembre 2020)

Dopo un mese e mezzo di quasi totale fermo (a parte un paio di passeggiate sulle colline del mio comune), la neve scesa sui Tre Pizzi mi porta a "rischiare" un'uscita fuori-comune, in un giorno di meteo non certo ideale. Una volta ad Agerola, il tempaccio della mattina e il fatto che i Tre Pizzi sono perennemente coperti di nubi, ci fa dirottare verso il più classico (e insolitamente desolato) "Sentiero degli Dei". Sto con Francesca e Matteo che però perdo al momento della deviazione a Colle la Serra: intendevamo salire verso Paipo e quindi mi ero avviato sulla variante 327A ma, mentre esco fuori sentiero a fotografare il Colle la Serra da sopra lo spuntone che sovrasta q. 578m, non li vedo/sento passare, quindi credo che siano scesi sul 327 per risalire più avanti e perdo in tutto una mezz'ora facendo un bel tratto del "Sentiero degli Dei", salvo poi tornare sui miei passi dopo un loro sms. Ma raggiungerli, non essendo al top, è dura e finiremo per fare due itinerari diversi (loro per la Frana, Grotta Polverosa, Caserma Forestale, Montepertuso, Nocelle e poi Sentiero degli Dei) ritrovandoci solo nel tardo pomeriggio, giù ad Agerola...
Dal 327A passo sull'esile cengia presso della "Grotta del Trave" e poi per terrazzamenti panoramici raggiungo via Paipo, da dove proseguo per salire a Capo Muro.
Qui sono indeciso ma, confidando in un'apertura delle fitte nubi una volta in cima (dopo un momentaneo schiarimento durato pochi secondi) decido di salire sul Catiello per la normale, ovvero la cresta SE. Finirà per essere una delle cose più folli -e "divertenti", ma molto relativamente e solo a posteriori- che abbia fatto in montagna!
QUEL VENTICELLO DEL VENTOTTO
L'anno scorso, quando sempre il 28 dicembre salii sul Catiello con i RuNaples, soffiavano da Nord raffiche di vento molto forti, che giudicai seconde solo a quelle sperimentate anni prima sul Corno Grande (Gran Sasso) e sul versante molisano del Matese. Ma stavolta, tra i 1200 e i 1350m, il vento è continuo e fortissimo, come non avevo mai sperimentato, e si attenua o cessa del tutto solo se mi riparo sul versante nord del crinale, che però è pieno di neve scivolosa e bagnata (ho lasciato la piccozza e le ghette in macchina, perché non avrei mai pensato che potessero servirmi sul Sentiero degli Dei :) ). Essendo scirocco (soffia da SSE - ma mi pare anche da SW) non è un vento freddo, ma in quelle 2 ore in cui sono nella "zona nera" ho pensato che stavo facendo una delle cose più pazze mai fatte (non solo in montagna)! Nei tratti imbrattati di neve (che iniziava dai 1200m), varie volte le raffiche mi hanno trascinato lateralmente, a volte buttandomi a terra, mentre in altri casi mi sono appiattito io al suolo per mantenermi "a quattro zampe", dove non c'erano rocce o altri appigli. Una roba da mal di schiena, altro che le lotte con i mughi della Majella o della Camosciara! Per fortuna niente pioggia, ma in quel caso (o in caso di vento di tramontana, oppure se fossero volati rami o altro) me ne sarei sceso subito senza ostinarmi.
Non essendo riuscito a trovare un ottico aperto per le lenti a contatto che mi erano finite, stavo con gli occhiali, e la paura che il vento me li tirasse via era reale (:-)), visto che anche i bastoncini svolazzavano violentemente se li tenevo solo col laccio al polso senza impugnarli! Il fischio continuo era fragoroso e quasi fastidioso (pur essendo abituato sin da ragazzo ai decibel del Thrash Metal e delle musiche ad alto volume e pur avendo la fascia sulle orecchie e il cappello impermeabile/bloccavento della giacca), ma la cosa più assurda era la lotta continua per restare in piedi e non essere trascinato oltre-crinale nei punti in cui era esposto o dove bisogna fare facili passi di arrampicata su roccette. Ora mi viene da ridere al pensiero, ma sul momento non l'ho fatto e non ero proprio serenissimo, anche per paura che mi potesse colpire qualcosa trasportata a velocità folle! Ho subito pensato che la velocità del vento si aggirasse sui 150/190 Kmh, ma non ho esperienza su questo... però a ritorno, una verifica su "Ventusky.com", dava +110Km/h in quella zona tra le 14:00 e le 15:00: ma a che quota?? E considerando "l'effetto Venturi" (grazie Cristiano I.) e altri fattori prettamente locali, oltre che la cronaca del giorno (mareggiata a Napoli), credo che i 190/200Km/h sono forse il minimo ipotizzabile! Fin poco sopra Capo Muro (sotto i 1200m) il vento era normale e assolutamente non fastidioso, mentre più sopra e per +100m di dislivello aveva una forza (e un suono!) per me inauditi. Poi in cima, stranamente, era di nuovo quasi assente...
Sono riuscito, stando in zone più riparate, a fare 3 video, soprattutto per cercare di documentare il rumore e fischio che producevano le raffiche continue... Nell'incontro "di ritorno" in discesa, stessa "musica" nella zona di maggiore incidenza, sempre immutato il pericolo di trasformarsi in un "aquilone umano", con la complicazione di dover fare attenzione a non perdere la via nelle fitte nuvole che hanno sempre avvolto la montagna (un paio di volte ho dovuto tirare fuori lo "smartphone-gps" per evitare i allontanarmi troppo dalla traccia, nel grigiore più totale). Una volta a Capo Muro proseguo sul sentiero del M. Calabrice - M. Tre Calli e poi, sempre nelle nuvole, ma meno fitte che in quota, trovo la traccia che scende verso Pendola (Agerola), dove, sotto al Crocifisso di via Paipo, l'amica Francesca è gentilmente salita a prendermi in auto, evitandomi di dover scendere fino all'inizio del "Sentiero degli Dei" dov'era la mia macchina. In fin dei conti, anche senza gli scenari meravigliosi delle precedenti mie solitarie invernali sui "Tre Pizzi", pure questa me la ricorderò per sempre. Ma la tentazione di fare un salto e vedere fin dove mi avrebbe portato il vento (sicuramente verso un mondo migliore di quello attuale) c'era. [Dist. tot. 10,5 Km; disliv. + 1000m/-820m; tempo: 6,30h]. Francesco Raffaele , 29/12/2020



Ovili a Grotta Biscotto





Convento di San Domenico, chiesa di S. Maria a Castro

Grotta 'o Trave (sin.) e cengia (al centro)


L'aerea cengia prima (a est) della Grotta del Trave







Su via Paipo

Uno dei rari momenti di "apertura" sui Tre Pizzi




Capo Muro, il "fungo". Sullo sfondo "le Sirene", Li Galli, e la Costiera fino a Ieranto e infine Capri



Verso q. 1200 inizia la neve ma anche il vento fortissimo: quasi impossibile fare foto, oltre che inutile vista la visibilità scarsa.
Farò 3 video, molto mossi, per documentare il forte suono del vento, che però il micorfono della bridge non riuscirà a catturare efficacemente.

Cima Mt. Catiello (1394m)



Dietro front dalla cima poco ventosa verso lo scontro di "ritorno" con il vento sul crinale Sud-est



A sud-est di M. Calabrice

Spianata a N del M. Tre Calli

Agerola, sulla via del ritorno verso Pendola

Foto di Francesco Raffaele
[con bridge Lumix DMC-FZ1000]

H O M E

Un'altra invernale sul M. Catiello (e sul Canino), in solitaria il 5 dicembre 2017: