MAJELLA ORIENTALE
Capo le Macchie - La Presolara - Colle Bandiera (1197m) - Grotta Callarelli - Valle del Forcone - La Carozza - "Il Martellese" (q. 2259m ma forse = Cima de lu Furcone) -
Q. 2240 e 2220m "Cima Forcone" (ma forse = Cima Craparo) - Cima Macirenelle (2017m o Cima Chiarinelle o Cima dei Fontanielli) - Colle Bandiera - Capo Le Macchie

(21 Ottobre 2020)


F.R.

 

Sulla Majella (o meglio Maiella, grafia oronomastica di recente definitivamente "ratificata") è tutto più grande e quindi anche le emozioni e i ricordi delle escursioni subiscono un effetto moltiplicatorio. Giusto ieri (scrivo e pubblico online questo reportage/galleria fotografica il 23/4/2021, a distanza di sei mesi da quell'uscita), il 22 aprile 2021, la Majella (sic!) è stata insignita del titolo di "Geoparco UNESCO", affiancando altri parchi italiani tra cui quelli del Pollino, Cilento, Aspromonte.
I valloni orientali della Majella hanno un fascino tutto loro e, poiché da tempo volevo risalire il tratto della Val Forcone a monte dei Callarelli e percorrere il crinale tra Martellese e Macirenelle, l'invito dell'amico Mimmo Ippolito non può giungere in un momento migliore (con l'autunno quasi al top dei colori)!
Ci incontriamo di buon mattino a Capo le Macchie (piccola frazione di Fara S. Martino raggiungibile con la stradina alle spalle del pastificio De Cecco) e partiamo per Colle Bandiera, incontrando alla fontana (Presolara / Preselaria) il Domenico di Falco, uno degli ultimi pastori della Majella, ben noto agli escursionisti che lo possono incontrare sulle montagne di Fara tra Piano La Casa e i Callarelli. Ci sarebbe da rimanergli vicino per ore e chiedergli un po' di informazioni sui sentieri e i toponimi della sua Montagna Madre, ma deve badare a condurre le sue pecore e noi dobbiamo salire in quota.
L'unica precauzione da osservare in vista di questo giro è stata di informarci sulla percorribilità del crinale tra Martellese - Forcone - Raparo e Macirenelle (Mimmo aveva chiesto a Massimo Zulli, che ringraziamo): infatti la traccia che s'insinua nelle fitte mughete sommitali è stata di recente (2019-20) ripulita. In caso contrario si rischia di restare intrappolati per ore (come può capitare anche in zona Pizzone o sullo stesso Martellese e altrove in Majella).
A monte della Grotta Callarelli (dove pranziamo, arrivati lì dopo 3 ore di cammino: mea culpa - ero lento quel giorno) ci inoltriamo sul fondo della Val Forcone per poi salire decisamente verso la traccia (riportata anche sulle carte IGM25) che traversa prendendo lentamente quota fino all'inizio della "Via della Car(r)ozza" (sulla testata della Valle Inferno, raccordo tra Martellese e cresta orientale della Cima delle Murelle). Dopo un'ora girovagando alla ricerca di una via diretta per la q. 2259 ("Martellese"), che avevo già raggiunto in un paio di occasioni precedenti da nord, ci decidiamo a perdere un po' quota verso nord e risalire verso SSE il canale pr. q. 2079 per poi piegare a est in continua lotta col mugo fino in cima. Per guadagnare la sella a Est del Martellese, scendiamo prima verso N, "a favore di mugo", e poi imbocchiamo la traccia che viene dal rifugio Ugni II e giunge alle sella, da dove saliamo senza più problemi (mugo aperto o tracciolino ripulito tra i mughi) verso le q. 2220 e 2220 del "Monte Forcone". All'andata eravamo ancora in dubbio sull'eventualità di salire anche sulla Cima delle Murelle (ma poi avremo fatto notte sul tratto Raparo - Macirenelle, che non conoscevamo) se no è possibile tagliare di molto dalla traccia nella V. Forcone risalendo direttamente per il ripido canale presso q. 2016 IGM fino alla sella sotto/W la q. 2240 m (v. foto).
Come detto il sentiero che percorre il crinale divisorio tra la Val Serviera e il Fosso La Valle di Palombaro è pulito, ma senza un periodico taglio o in caso di buio/nebbia, è molto difficile districarsi (non è in alcun modo pensabile di camminare per 1-2 chilometri nella fitta mugheta). Dalle Cime delle Macirenelle (q. 2017 e circumvicine) si riprende il sentiero ufficiale che passa per la vecchia quota trigonometrrica (1896m) e compie un ampio giro a NE (non come su IGM ma fin quasi alla q. 1780) prima di ripiegare verso S (poi SSE) passando a una sorgente (q. 1430 ca) per poi ricongiungersi (a 1290m ca.) con il sentiero principale Callarelli - Colle Bandiera, e raggiungere Colle Bandiera (1197m) con la sua croce metallica (altra fontanella nella traccia che sottopassa il Colle). [Tot.: 21 Km, 2100m disliv., 11h soste incluse]
NOTA TOPONOMASTICA - Sulla Majella (ma un po' ovunque) i topografi ottocenteschi e poi l'IGM hanno commesso alcune (comprensibili) sviste, ormai da tempo entrate "nell'uso comune", ossia recepite dagli escursionisti e alpinisti in modo quasi sempre acritico. Constrariamente a quanto avviene in aree alpine, al centro-sud Italia le sedi CAI e altre istituzioni hanno fatto poco e nulla sul piano delle indagini toponomastiche, aggiungendo o correggendo poco rispetto a quanto riportato dalle tavolette IGM a scala medio-grande (1:25000). Alcune ricerche sono state compiute da singoli escursionisti - alpinisti o anche da appassionati o studenti che hanno realizzato pubblicazioni sulle grotte nel territorio di alcuni comuni della Majella orientale (G. Ferrante, tesi 2015 sulle grotte/ricoveri pastorali di Pennapiedimonte; L. Bello, 2017), ma il lavoro più importante è quello di Antonio Sciarretta, La Toponomastica della Majella orientale (Menabò ed., CH, 1997). Seppur con intenti divulgativi, il lavoro (l'autore non è un linguista di professione ma ha una rilevante esperienza di toponomastica, confluita in vari lavori pubblicati online o editi in cartaceo) parte da un'ampia ricerca tra "gli anziani" dei vari comuni che condividono parte del territorio montano della Majella orientale e, per chi ha interesse in questo massiccio, i riusultati sono da tenere ben presenti! Sul crinale che noi abbiamo percorso a ritorno ci sono evidenti problemi di collocazione dei toponimi IGM, in particolare per la q. 2259 detta "Martellese", il successivo Cima Forcone e (C)Raparo, e forse, come risulta dalle recerche di Sciarretta, le denominazioni vanno spostate (
vedi intestazione qui in alto). Non è qui la sede per dibattere più a fondo le attribuzioni dei nomi delle cime senza ulteriori inchieste tra i vecchi pastori rimasti e il confronto dei dati con quelli della cartografia topografica e castastale storica: in questo modo sarebbe ancora possibile effettuare una più sicura mappatura e (ri)definizione della microtoponomastica montana della Majella (come di tutti gli altri altri massicci appenninici, così come avviene da tempo nell'arco alpino-dolomitico, con studi e progetti dedicati). Francesco Raffaele [23/4/2021]



Cima della Stretta, Valle del Fossato / Val Serviera e le Macirenelle da Colle Bandiera




Le paretine da cui "Maciarinelle"

La maestosa Val Serviera e il monti
Pizzone, Acquaviva e Forcone
dalla svolta prima di Fonte Viola



Callarelli





Rifugio Ugni II, Stazzo del Martellese.
A des. M. Acquaviva e Cima delle Murelle da pochi
metri a sud della mugosa cima "Martellese" (= Forcone?)






Gran Sasso



Prena e Camicia


 

















Fotografie di Francesco Raffaele

H O M E