AGEROLA, MONTI LATTARI:
Via Paipo (Madonna del Riposo) - Cengia - Grotta 'o trave -
Punta di Paipo
(7 Dicembre 2019)






Via Paipo, belvedere in loc. Madonna del Riposo
PAIPO è la località di Agerola (NA) che si trova sotto il costone del Monte Tre Calli (già "Tre Cavalli", 1122m), prolungamento del M. Calabrice che a sua volta è la continuazione o diramazione sud-orientale del M. Catiello (al di là della sella di Capo Muro) e quindi della dorsale principale dei Monti Lattari, quella del M. S. Angelo a Tre Pizzi (1444m). Sulle carte dell'IGM 1:25000, "Paipo" compare ben tre volte a indicare località della zona: la "Punta di Paipo" è forse collocata male, essendo essa più probabilmente identificabile con lo sperone orientale, dei due che si affacciano dall'omonima strada "via Paipo" sopra il "Sentiero degli Dei" (loc. Li Cannati). Questo sperone orientale si prolunga a SSE con Colle la Serra, tra Valle Fontanella e Vallone di Praia, mentre a occidente il promontorio di Paipo è limitato dal Vallone Grarelle/ V. Nocella e dal ramo inferiore (pr. loc. Grotte), senza nome sulle carte IGM ma Valle Capriglione (che in basso appartiene e "sfocia" a Laurito di Positano).
Per il toponimo Pàipo, D. Camardo e A. Cinque (in: Rass. CCSA 30, 2005, p. 119) ipotizzano una derivazione dal greco παίπαλον / pàipalon = precipizio, luogo scosceso, roccioso (cf. A. Mascolo, Agerola, 2003, p. 41, 53, 63-4, 80-1 e G. Adinolfi, 'e vvie sulitarie, 2011, p. 85), mentre L. Chiappinelli (2012) non ne dà alcun possibile etimo. Pur essendo intrigante e piuttosto confacente alla morfologia del territorio, l'ipotesi di Camardo e Cinque presenta alcuni problemi: stranamente non sembrano esistere toponimi similari o con simile "radice" in altre aree d'influenza (magno-) greca, come la Calabria, né in Grecia! Inoltre le varianti principali (Odissea) sono leggermente differenti per suffisso (rispetto a pàipalon) e presentano accentazione più arretrata. Non ho trovato altre possibili derivazioni e discussioni di questo misterioso toponimo dalla forma asuffissata o di voci similari.
[AGG. 2/4/2020] Mentre ne parlavo con l'amico Elio Dattero, lui con una rapida ricerca da cellulare in Google ha tirato fuori un "Paipus" da un importante testo medico cinquecentesco di Antonio Musa Brasavola (Ferrara 1500- ibi 1550), "Examen omnium simplicium medicamentorum...", 1536 (con varie ristampe 1537, 1544...) in cui per l'erba Pentaphyllon / Cinquefoglie (Quinquefolium), simile alla Tormentilla, si riporta il nome volgare di "pedem paipi" o "paipus" (è una varietà/sottospecie di Potentilla erecta? --- Gaspare Adinolfi -com. pers. 3/4/20- la identifica più accuratamente con Potentilla caulescens, una delle 4 specie presenti sui Lattari).
A questo punto sembrerebbe che Paipo possa essere un fitotoponimo, ma -come dicevo- la forma asuffissata è un po' insolita, così com'è strano che una pianta abbia lasciato solo un fitotoponimo noto. Tra le varie ipotesi che mi erano passate per la testa (e che mi ero inizialmente ben guardato dall'enumerare, visto che quando si parla di toponomastica ognuno potrebbe dire la sua... persino gli stessi linguisti!), quali ad es. forme metatetiche (< n. pers. Papio) o sincopate (caduta di una d, g, k, l o altro fonema originariam. tra le due vocali del dittongo) avevo pensato anche a una contrazione da qualche forma greca agg+sost., riecheggiante lo zootassonomico "Pachypus".
Per concludere, sia esso un fitotoponimo, un personale o un termine riferito alla geomorfologia del promontorio, bisognerebbe innanzitutto rintracciare le forme alto-medioevali del toponimo - sempre PAIPO? - (spulciarndo i codici della Badia di Cava, e quelli amalfitani). Da M. Camera, Memorie storico-diplomatiche dell'antica Città e Ducato di Amalfi, v. I, 1876, p. 17 e vol. II, 1881, p. 586 n.1 (a. 1572) sappiamo che Paipo era tra i monti e pascoli di proprietà del Monastero benedettino di S. Maria (e S. Vito) di Positano, un'antica e importante -prima della decadenza tra metà XV sec e fine XVIII e il successivo oblio- abbazia che di possedimenti ne aveva fino in Cilento e Lucania (Camera attinse, tra gli altri, ai manoscritti del "Fondo Mansi", in parte ancora conservati nella biblioteca della Badia della SS Trinità di Cava). Cf. anche E. Talamo, Monografia di Positano, 1890, pp. 10, 194-5; L. Di Giacomo, Positano Medioevale, 1986, pp. 39 seg., e p. 50, n. 43; G. Gargano, Terra Agerula, 2016, mappa p. 64. Infine Paipo è attestato anche nel Catasto onciario di Agerola (1752) (G. Adinolfi mi informa che il prof. A. Cinque ha verificato la ripetuta citazione nell'onciario di un "luogo Paipo", così come ne ha constatato l'assenza nel Cod. Perris, per lo meno nell'indice dei nomi). Cf. anche qui: A. Cinque / Blog.






Punta di Paipo, Valle Fontanella e Colle la Serra









100 metri sotto la cengia, il "Sentiero degli Dei" (Li Cannati) e ancora più giù Vettica Maggiore (Praiano)











Grotta del Trave



Grotta 'o Trave




Ritorno per la cengia



"Vendesi..."



 

Foto di Francesco Raffaele
[Lumix FZ1000]


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