VALLE DEL PERICOLO E MONTE MUTO (CRESTA EST) - Escursione pomeridiana nei luoghi ben noti all'amico gragnanese Elio Dattero (sua anche la raccolta dei toponimi locali dialettali segnati in corsivo qui sopra). Gragnano (NA) e le sue frazioni sono strette tra due colline: a W il Mt. Pendolo (618m, 577m l'anticima NW detta "Belvedere"; il crinale sommitale e il versante SW appartengono a Pimonte) e a E il Monte Muto (668m; gragnanese il versante S, nella fraz. di Caprile, mentre quello N appartiene al piccolo territorio comunale di Càsola). Più a monte corre il crinale principale dei Monti Lattari, che si dipana ad arco tra il Monte Cerreto (1316m) a E e il Cervigliano (1203m) a S, per poi proseguire a W verso le sommità del Monte S. Angelo a Tre Pizzi, vetta del massiccio.
I valloni di Gragnano, il cui sfruttamento idrico ha reso il paese celebre nel mondo per la sua pasta (la Valle dei Mulini si trova più a W), sono anche il trait d'union tra gli abitati del fondovalle e i pascoli dell'altopiano del "Megano" (da secoli gli storici dibattono sull'origine del nome "Lattari": per alcuni il Latte in questione -le cui proprietà sono note sin dagli scritti di Galeno- sarebbe quello degli animali pascolanti sul Monte Faito, per altri proprio quello dei pascoli di queste montagne tra Gragnano e Lettere). Da queste montagne proveniva anche la legna, cacciagione, frutti di bosco e la neve (stivata in neviere sul sentiero CAI 330, a W del M. Cerreto, presso loc. Culo della Monaca /o).
In questa zona ci sono sentieri di inaspettata bellezza e, in alcuni casi, con passaggi anche su creste e cenge "da capre" (e.g. Vene di Falconara).
Elio mi aveva già mostrato la "Valle di Caprile", meglio nota come Botto dell'Acqua (6/6/2018). In questa occasione, partiti da Orsano, scendiamo nel sottostante fosso per risalire in cima a q. 504, quindi andiamo a riprendere la mulattiera (345) e dopo una veloce capatina alla Valle del Pericolo (dove torneremo 20 giorni dopo) siamo andati sulla Cresta Est del Monte Muto, montagnella nota ai soci del CAI di Stabia e ancor prima, dagli anni '20 del '900, al CAI di Napoli (gite il 4/10/1925 e 29/11/1925, ai tempi di A. Robecchi, quando fu notato il "fungo" di roccia sul crinale E pr. q.624m). Dal panoramico crocevia della selletta dell'Ariella il sentiero CAI 345b sale mantenendosi nel bosco appena a N del filo di cresta E del M. Muto. All'andata seguiamo la linea di cresta, con alcuni facili passaggi su roccette, l'aggiramento del "fungo" e infine, all'imbrunire, siamo in cima, vicino al traliccio Enel. Anche questi luoghi "minori" meritano di essere visti: a pochi passi dai centri abitati ci si può ritrovare in posti selvaggi e con scorci interessanti, malgrado le quote "collinari". Ma d'altra parte ciò vale per tutta la Catena dei Lattari, tanto nel versante settentrionale che in quello meridionale ossia la Costiera Amalfitana...
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In Primo piano la cima del Monte Muto (668m), con un traliccio. Sullo sfondo il M. S. Angelo a Tre Pizzi (Cardara, Canino e Molare), M. Castellone, Cercasole e Faito
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Valloni Quisisana - Pizzo delle Monache (M. Faito) |
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Partenza da Orsano: scendiamo nel fosso di S. Maria per poi risalire sulla collinetta Q. 504 |
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Dopo Q.504 torniamo sulla mulattiera (CAI 345) |
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'A Ponta 'e 'on Ciccio
Bel passaggio sotto lo spigolo W di Cauravola
La selletta "Ariella" (q. 567 IGM). Lì dalla mulattiera principale (CAI 345) si distacca verso des./W il sentiero CAI 345b (che si tiene poco a N della Cresta Est del Mt. Muto). Sullo sofndo le Vene di Falconara, Mt. S. Erasmo (989m)
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Dall'Ariella guardando a WNW.
A sin. la cima del Monte Muto |
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Salto di Valle del Pericolo
Sulla Cresta Est del Monte Muto
Discesa verso il roccione di q. 624 (?) |
Sotto la base E del "Fungo" |
Facile passo di II |
Sulla Cresta orientale del M. Muto. Sullo sfondo a des. Vene di Falconara, poi Valle del Pericolo e al centro La Sferza (la sommità, q. 1011 è nota come Culo della Monaca o del Monaco). In basso a des. l'alta V. di Caprile o Botto dell'Acqua
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Ischia dalla Cima del Mt. Muto |
Cima del Mt. Muto (Q. 668m), presso il traliccio dell'alta tensione. Sullo sfondo Ischia, Vivara e Procida
Viste notturne del Castello di Lettere
Fotografie di Francesco Raffaele
[EOS 6D + Canon 24-105L]
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