Lago Montagna Spaccata all'alba
La Meta ai primi raggi di sole
|
Panoramica dalla Cima dell' Innominata (Q. 2170m IGM ma 2193m CTR) |
|
|
|
|
Sulla Crestina Nord-Overs dell'Anticima Sud del Petroso o "Innominata"
|
|
|
La Cresta NW dell'Innominata, appena percorsa |
Sguardo a Sud salendo in Cima al Petroso (2249m)
Il Mt. Boccanera, che mi attende |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Barrea, Monte Jamiccio e Sella di Lago Vivo
Forca Resuni |
|
|
Appena sotto Q. 2002m, inizia
la cresta del Monte Boccanera |
|
Marsicano e Sterpidalto |
Monte Jamiccio e Valle Jannanghera
Monte Boccanera, q. 1985
Facile (diff. II) ma esposto passaggio a W della Q. 1985 del Monte Boccanera
Sguardo indietro al placcone sfaldato, dalla crestina che porta a q. 1985
Salita su q. 1985m del M. Boccanera
Lo Jamiccio (2074m)
Zoommata su Barrea
Barrea |
Ex punto trigonometrico sul Mt. Boccanera, q. 1982m |
Discesa da q. 1982 verso la Jannanghera |
|
|
|
|
|
Salti versane S Boccanera (Macchia Penda), aggirati a E |
|
|
Forca Resuni |
|
|
|
Fotografie di Francesco Raffaele
Traccia (non GPS) del percorso |
Stavolta parto presto: ho dormito ad Alfedena, dove sono arrivato sabato sera, e domenica mattina verso le 4:45 mi avvio sul sentiero K4 che aggira il Serrone per dirigersi verso il Lago Vivo (l'avevo percorso solo una volta, in direzione opposta e sotto la pioggia, con gli amici Lerka, il 5 luglio 2009). Stavolta l'intento è di andare a fotografare i cervi tra l'alta Vallelunga e i Biscurri. Nei boschi rimbombano i bramiti dei maschi, talvolta anche molto vicini, mentre appoggio la fotocamera su qualche masso per fotografare le prime luci dell'alba nel cielo sopra il Lago di Montagna Spaccata.
Arrivato dove il fosso dell'alto Rio Torto-Guadarola è meno profondo lascio il sentiero e taglio verso W, uscendo dal bosco presso gli stazzi di Vallelunga, sotto la propaggine NE del Tartaro (nota, credo impropriamente, come "Cima Lanciano") dove nel frattempo traversano in fila un branco di cerve sotto le pareti.
Nelle pozze-laghetti niente animali, quindi decido di trasformare l'uscita dall'insolito obiettivo primario "fotografico", nella "solita" sgroppata per cime, che è quello che poi più mi piace fare. Vista l'ora ho in mente di fare la cresta dal Tartaro al Petroso (già fatta varie volte) ma aggiungendoci la -per me nuova- breve cresta del Boccanera.
Salgo dalla Vallelunga nell'abbastanza ripido Canalone Nord del Tartaro (sbuca pochi metri a E della Cima; subito a NW della cima c'è un altro ghiacione più facile).
Poi comincia la cavalcata di cresta prima su ampio crinale (Altare), poi su roccette, pendii erbosi e crestina (Cima Innominata - Monte Petroso).
A propostito dell'Innominata, dibattevo quest'estate con l'amico Cristiano Iurisci, e in altra occasione con alcuni anziani di Barrea, se la vera cima senza nome non potesse essere la quota 2174 IGM, chiamata "Monte Altare". Quest'ultima alevazione, dal Lago Vivo e Valle Cupella, ha una visibilità e prominenza nulla o scarsissima rispetto alla quota 2170 (che poi è in realtà 2193m, come da carte Tecniche 1:5000!) detta Innominata, che torreggia con la sua mole aguzza che ruba la scena pure al più alto ma "bombato" Petroso! Bisognerebbe cercare su vecchie carte, mappe catastali di pascoli, archivi etc l'eventuale conferma che il vero "ALTARE" potesse in origine essere proprio la piramidale "Anticima Sud del Petroso", poi lasciata senza nome forse per qualche errore nelle vecchie carte dello dello Stato Maggiore/ IGM. |
La Cresta NW dell'Innominata è notoriamente piuttosto esposta, anche se i passaggi non sono tecnici (max II) e sicuramente può dare problemi specialmente d'inverno se si va senza le necessarie attrezzature e cautele (è possibile aggirare una novantina di metri più in basso, lato Valle Canneto, ma d'inverno anche quel facile traverso necessita di piccozze e ramponi). Dopo la salita e discesa dal Mt. Petroso (2249m) a Forca Resuni mi mangio un po di pane (non esagero perché sono uscito con un solo litro d'acqua) e poi proseguo verso Passo Cavuto, prima del quale devio verso la q. 2002, sotto il cui pendio E parte la cresta del Monte Boccanera, una delle poche cime di questa zona che non avevo ancora toccato: nel PNALM non è consentito il fuori-sentiero e buona parte della zona è Riserva Integrale, quindi - a torto o a ragione- l'accesso è punibile con sanzioni da parte del personale del Parco. Perciò non è consigliabile girare tanto su queste cime, specialmente nelle belle stagioni /giornate. La cresta del Boccanera non è alpinisticamente impegnativa (più o meno come quella dell'Innominata), con un passo esposto (II) nella parte finale, poco prima (W) di salire sulal q. 1985: ci si cala su un ripido placcone liscio e rotto, poi si risale su una breve crestina. Prima della crestina ho messo nello zaino le bacchette e borsa della fotocamera, pensando che l'arrampicata fosse abbastanza delicata, ma in realtà quando ci arrivi la crestina è grande e breve e non dà problemi: di sicuro in condizion invernali ci vuole molta più attenzione. Come mi suggerisce qualche giorno dopo l'amica Francesca, questo passo del Boccanera ricorda molto quello del Monte Elefante (Reatini)!
Salito sulla q. 1985, scendo verso E, valuto la discesa nel canalone tra le due cime del Boccanera, ma intanto salgo anche sulla quota trigonometrica (E), poco più bassa (1982m). Guardo le zoommate fatte qualche ora prima da Innominata - Petroso e vedo delle fasce rocciose altine, alla base S del Boccanera. Infatti, dopo essere sceso sul pendio aperto (poco a E c'è la boscosa loc. "Macchia Penda") trovo un dirupo di qualche decina di metri. Mi porto a sin. (E) e scendo su ghiaione. Ancora più in basso c'è un altro "scalone" e continuo a E entrando attraverso un intaglio nel bosco (Macchia Penda) e sottopassando una parete, da dove si scende tranquillamente verso una di quelle radure circolari poco oltre la quale incontro i segni del sentiero che porta verso la Sorgente Jannanghera. Bel giro! A casa disegno la traccia fatta su IGM 25 grazie al sito "GPS Visualizer" (uso solo carte, bussola e altimetro), un'utility mi ricava le quote relative alle coordinate del tracciato. Sono 22/24Km e 1700m di dislivello. Sono tornato all'auto alle 19:00, quindi sarebbero +14 ore, ma bisogna contare che, spec. alla partenza, di notte, ho fatto molte lunghe soste fotografiche. Il giro (più breve della traversata/ anello Meta - Petroso) si fa tranquillamente anche in 10-12h.
Ricordo ancora che siamo quasi sempre in zone di Riserva Integrale del PNALM: senza permessi è vietato, quindi chi ci va se ne assume le responsabilità e i rischi di eventuali ammende, oltre che dei pericoli oggettivi del passaggio per tratti esposti e con difficoltà globali basse (F, max. II) ma pur sempre alpinistiche [F.R.] |
H O M E
|