SERRA DELLE CIAVOLE - Quando l'inverno porta abbondanti nevicate in quota ed è necessario aspettare ancora per usare ramponi e piccozza nei canalini, se la strada che transita per Colle dell'Impiso è sgombra di neve (oppure già spalata; altrimenti è necessario un fuoristrada o un diverso avvicinamento, tipo per Bosco Iannace oppure da Casa del Conte), questo itinerario è l'ideale per rispolverare le utili racchette da neve/ ciaspole (o gli sci). Sono meno di 15Km (allungabili, specialmente se si va con gli sci, accoppiando la traversata della Serra delle Ciavole a quella della sua gemella settentrionale, la Serra di Crispo, dalla quale è divisa dall'ampio passo della Grande Porta del Pollino).
La Serra delle Ciavole presenta, come quella di Crispo, interessanti nuclei di Pini Loricati assai scenografici, posti in ambiente facilmente raggiungibile anche d'inverno. La montagna si allunga da NNW a SSW tra i Piani del Pollino a W e il bosco della Fagosa a E. Il versante orientale di Serra delle Ciavole è selvaggio e alpinisticamente rilevante per le diverse possibilità di risalite invernali di vario livello: vi è stata addirittura salita una cascata di ghiaccio (Cristiano Iurisci, via "La Delicata", il 2/1/2017), la più meridionale d'Italia (per le vie alpinistiche cf.: G. Gravame, "Sud Verticale", 2015, p. 110-128; L. Ferranti, "Appennino Meridionale", 2010, p. 432-435). L'opposto versante è invece molto abbordabile e consente di risalire facilmente e a vista. Sulla linea di cresta, tra la cima meridionale trigonometrica (q.2127, affacciata a S sul Passo delle Ciavole e sul Piano di Acquafredda) e quella centrale-principale (q.2130m), corre, qui da S a N, il confine Calabro-Lucano (Cerchiara di Calabria a E e Terranova di Pollino a W). Emozionante ciaspolata in solitaria in una magnifica giornata invernale. Come spesso mi capita, non ho potuto fare a meno di trattenermi fin oltre il tramonto, immortalando il sole che sparisce dietro il Colle Gaudolino (tra Mt. Pollino e Serra del Prete) e i colori e le ombre degli ultimi raggi e poi del crepuscolo tra i loricati e sulla neve.
A ritorno, di notte, lungo il sentiero dell'alto corso del torrente Frido, portavo la cuffia per seguire l'incontro di Champions "Napoli - Real Madrid", ma solo nell'orecchio sinistro; con il destro ascoltavo il coro ininterotto degli ululati dei lupi provenienti dal Timpone Canocchiello... Pura Magia! |