DESCRIZIONE: La Serra di Crispo è una delle cinque montagne del cuore del Massiccio del Pollino, l'area dove si concentrano le maggiori elevazioni del gruppo, dalla Serra Dolcedorme (2267m), al Monte Pollino (2248m), Serra del Prete (2180m), Serra delle Ciavole (2130m) e Serra di Crispo (2053m). Di questi 5 Duemila, Serra di Crispo è l'unica montagna interamente in Basilicata (in territorio di Terranova di Pollino), mentre il Dolcedorme è quasi interamente calabrese (a parte un settore del versante NW, la Fossa del Lupo) e sulle altre tre il confine calabro-lucano passa per la cima (lucani i versanti NW/N e NE di Serra del Prete, N e NE del Pollino e quello W di Serra delle Ciavole) calabresi quelli opposti. L'interesse di queste montagne è soprattutto escursionistico, per la peculiarità di ospitare nelle fasce montane più alte nuclei di Pini Loricati (Pinus leucodermic Ant.) relitti dell'ultima era glaciale, le cui stazioni del Parco del Pollino - Orsomarso sono gli unici esempi nel nostro paese (sono più ampiamente diffusi nella Penisola Balcanica e Grecia). Queste piante di media grandezza (con alcuni esemplari quasi millenari detti "patriarchi" talvolta maestosi nelle dimensioni) impreziosiscono i crinali e gli strapiombi delle Montagne del Parco del Pollino (nell'Orsomarso ce ne sono esemplari a quote anche inferiori a quelle delle faggete: S. Avolio, Il Pino Loricato, 1996, p. 46, segnala la quota più bassa a 530m, nel Canale Cavaiu, a Golfo della Serra, pendici SW del Palanuda, che sarebbe quindi a poche decine di metri sopra il letto del fiume Argentino. I più alti sono sulle anticime N e W della Serra Dolcedrome, fino a 2200-2240m di quota). Tra gli esemplari e i gruppi di loricati più belli ci sono quelli di varie aree del versante Sud del Dolcedorme, quelli della Grande Porta e dei versanti Ovest di Serra delle Ciavole e Serra di Crispo: questi ultimi formano il cosiddetto "Giardino degli Dèi" (Serra di Crispo SW), con begli esemplari svettanti e con gli aghi sempreverdi ma anche scheletri argentei dalle forme aliene ancora in piedi sebbene abbiano concluso da decenni il loro ciclo biologico. Nonostante il bestiame al pascolo, sono presenti numerose specie di animali selvatici (Aquila reale, Grifone, Vipera aspis hugyi, Lupo...).
Ma l'interesse delle cime del Pollino non si esaurisce con quello paesaggistico-naturalistico e con la pratica escursionistica (e la progressione con ciaspole e sci di fondo): sono presenti nel Parco varie zone dove praticare canyoning, rafting, speleologia. Va crescendo l'interesse alpinistico, soprattutto invernale, nei canalini, canaloni e ghiaioni che si riempiono di neve/ghiaccio. Da fine anni '90 sono state aperte molte vie da alpinisti meridionali: spesso non lunghe ma in ambiente molto bello e selvaggio, come nei versanti a SW e SE della cima del Dolcedorme, nel settore NW ed E del Monte Pollino e in quello E della Serra delle Ciavole. Alcune zone hanno anche interesse scialpinistico. [Per gli itinerari cf.: L. Ferranti, Appennino Meridionale, CAI-TCI, 2010, p. 404 e seg.; F. Bevilacqua, Il Parco Nazionale del Pollino, Rubbettino, 2014; G. Gravame, Sud verticale, Idea Montagna, 2015].
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