Castel San Vincenzo. Più dietro Mt. S. Michele, con a sin. la stretta forra di S. Michele a Foce. Sullo sfondo le Mainarde dal Cappello del Prete (sin.), per le Coste dell'Altare (cen.) al Monte a Mare (des.).
Il Campanile dell'Abbazia di S. Vincenzo a Volturno.
Sullo sfondo il Mt. Ferruccia-Mare e Passo della Tagliola |
Castel S. Vincenzo con le Mainarde
e l'aguzza cima di Monte a Mare |
Monte a Mare (2160m)
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Monte Marrone (1805m) con il suo dirupato versante est
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MONTE MIELE - Terrazza panoramica veso la Meta, il Mt. Miele è una cresta di un paio di chilometri che separa la Piana dei Biscurri a Nord dalla Valle Pagana a Sud. Ha andamento E-W, arcuato a sud, e s'innalza a Est sopra il pianoro dei Campitelli (Alfedena) con una prima gobba boscosa, fino alla cima est, q.1942m IGM, dov'è riportata la denominazione sulle carte. Dopo questa cima, la montagna si abbassa un po' per poi risalire dolcemente in direz. WSW e poi SW, e in questa parte occidentale si elevano due gobbe di quota superiore alla cima, ovv. q.1964 e q.1962m (IGM), dopo di ché la montagna cala velocemente sulla sella (q.1945m c.) che la separa dall'anticima E della Meta (Gendarme, q.2185m). Sul Mt. Miele corre il confine regionale Abruzzese-Molisano (territorio di Alfedena il versante N e di Pizzone quello S).
Facile e panoramica traversata di cresta (che nella metà occidentale avevo già percorso alla fine dell'anello-escursione invernale del 9/3/2017) non presenta passaggi tecnici o particolarmente esposti e necessita solo di ramponi (e piccozza) per la possibilità di tratti gelati d'inverno. E' possible incontrarvi esemplari isolati o piccoli branchi di camosci e talvolta grandi branchi di cervi (questi ultimi spec. nel versante S al limitare con la zona boscosa della V. Pagana).
Partito tardi e attardatomi ulteriormente per la via, lascio l'auto prima del tornante nel Bosco di Rocca Ranalda, da dove scendo in una mulattiera gelata che costeggia il fosso tra Mt. Palazzo e Rocca Ranalda, che mi porta poi a scendere sull'ultimo tratto della strada per i Campitelli. Da qui guado l'acquitrino su fondo ghiacciato e mi porto sulla stradella che sale nel bosco presso il rifugio dei Campitelli, ma la lascio subito per attaccare la cresta boscosa, seguendo le orme di un lupo che mi batte la traccia nella neve. Più avanti ci si affaccia sulla Meta e si apre la cresta (mai affilata) passando per la cima (1942m) e proseguendo verso le altre due elevazioni (q. 1964) presso una stretta selletta, 1962 e giungendo sotto il Gendarme della Meta. A questo punto il sole è già dietro la Meta e calcolo che proseguire per il Canale della Clessidra e scendere per il Canalone Centrale, come intendevo fare, anche senza allungarsi in cima alla Meta, avrebbe significato arrivare all'auto verso le 21:00. Anche se in montagna mi ritiro quasi sempre con il buio, in questo caso 1) ho parcheggiato la macchina a monte di alcuni tratti della strada che erano ghiacciati a metà mattinata e quindi dovrò ripercorrerli a scendere (le temperature sono già sotto zero con il sole), e non vorrei dover montare le catene per fare poche centinaia di metri; 2) vorrei incontrare la volpe che porta lo stesso nome del monte che ho attraversato, Miele, con almeno un po' di luce per fare qualche foto. E allora stavolta ciao Meta, per le piccozze se ne riparlerà a Gennaio.
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Da un varco con una traccia per scendere nel bosco in Valle Pagana (traccia seguita dal lupo), prima di risalire a riprendere la cresta
Passo dei Monaci (1967m) e le due cime della Meta
Panorama dalla Cima (est) del Monte Miele (q.1942m)
Cresta Meta-Tartaro
Lo spettacolare colpo d'occhio verso La Meta da q.1962 del Monte Miele
Q.2185, Cima Mt. Meta (2242m) e Canalone Centrale |
Il "Gendarme" (q.2185m) della Meta |
Scendo giù in Val Pagana |
A des. il facile, breve tratto disceso |
Bello pieno il laghetto di loc. Le Forme (Valle Fiorita), visto all'imbrunire dal sentiero a mezzacosta che riporta verso i Campitelli
Fotografie di Francesco Raffaele
[con Lumix FZ1000]
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