DESCRIZIONE: Appena 20 giorni prima sono salito sul Petroso dalla Valle Canneto, per la Valle senza nome del versante occidentale, ma accetto di buon grado la proposta dell'amico irpino Giovanni De Angelis di ritornarci. L'avvicinamento dal versante orientale è ancora più bello e poi penso di rendere il tutto più interessante aggiungendoci la salita sul Monte Jamiccio, cima che non avevo ancora toccato, benché spesso sfiorata in altre escursioni.
Il nome della montagna è forse la versione corrotta di "Ianniccio", cognome (diffuso a Barrea), probabilmente di una famiglia proprietaria della zona del Lago Vivo e della montagna. La versione attuale risale almeno alla fine del '700, quando compare nell'Atlante del Regno di G.A. Rizzi Zannoni "C(oll)e Jamiccio". Oltre alla salita per la facile costa SE, si può salire anche per quella W dalla Sella di Lago Vivo (passo tra l'Anticima N del Petroso e lo Jamiccio, che mette in comunicazione la Valle Risione/Iannanghera con la Valle Cupella/Lago Vivo. Il versante N dello Iamiccio presenta alcuni canali d'interesse invernale (PD/PD+; cf. C. Iurisci, 2013, p. 403-405). A NE, in loc. Coppo Oscuro, tra Mt. Jamiccio e Iannazzone, esiste un piccolo nucleo di Betulle (Betula pendula). Scesi dall'ampio crinale ovest, entriamo nel circo glaciale a N del Petroso, dove incontriamo tre alpinisti campani tra cui il bravo Davide Cuturi, che avevo visto pochi giorni prima in occasione di una mia presentazione su "Monti Lattari e S.Angelo A Tre Pizzi" presso la sede del CAI di Castellammare di Stabia. Loro vanno a scalare "Selvaggio Nord", noi ci portiamo più a Nord per risalire più facili canali: Giovanni, che in estate diverrà padre di una bella bambina, preferisce non rischiare e punta a destra, all'ampio canale che sbuca poco sotto (a S) l'anticima N del Petroso ("Petrosello", q.2171), mentre io punto a un canalino (F/F+) più a sin. (presso q.2150). Arrivato sotto la cresta, Giovanni mi dà una mano, dall'alto, a demolire la cornicetta che ostacola l'uscita (sto con una sola piccozza) e quindi proseguiamo per la vicina cima del Petroso (2249m). La discesa è dall'altro versante (S), per facile cresta (spec. con neve primaverile) verso la sella di q.2122 da dove scendiamo nell'ampio canale che cala nella bella valletta tra Petroso e Innominata, quindi in Valle Cupella, con i colori del tramonto alle nostre spalle, il Lago Vivo (bevuta alla Fontana degli Uccelli) e giù nella Valle dell'Inferno verso l'auto ... e le pizze.