CAMPITELLO MATESE - CAMPANARIELLO DELLA VALLE FONDACONE - LO SCARICATURO (FORRA DEL FONDACONE)
Campitello Matese - Grotta delle Ciaole - Stazzo q. 1716m - "Passo del Fondacone" / "Tratturo Arcaico" - Arca di Pane - Cima del Campanariello di Monte (1640m) -
Discesa nella Forra del Fondacone (traccia sotto la parete E del Campanariello) o Scaricaturo - Pendii a N del Campanariello di Valle - Valle Fondacone -
"Piano del Folubrico" (q. 1259) - Valle Fondacone - Pareti WNW di Serra Soda - Casermetta diruta di Guado del Porco - Pianta del Melo - S. Nicola - Campitello Matese
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(Francesco Raffaele e Pinuccio Fappiano, 5 Agosto 2017)

Sulla strada interna per Campitello M. (Palumbaro, Mutria)

La Gallinola, versante Nord

La Gallinola, versante Nord


Due poiane sul Miletto

Grande Conca e Miletto (2050m)

Anticima Nord Miletto (Q. 2040m)

Grotta delle Ciaole


Stazzo q.1716 e versante N del Miletto

Pinuccio Fappiano, da Cerreto Sannita
DESCRIZIONE - Bella, memorabile escursione con l'amico Pinuccio Fappiano, che non dimenticherà questo giro!
Da Campitello Matese (ore 10) in mezz'ora siamo alla Grotta delle Ciaole, presso cui staziona un gregge di pecore. Visitata la grotta, saliamo allo stazzo (q. 1716) e discendiamo nel fosso dall'altro lato per traversare verso WNW i pendii N del Miletto, fino a giungere -come ho fatto altre volte- all'intaglio a S di Serra Soda, dove inizia il tracciolino detto "Tratturo arcaico del Matese", che si dipana lungo i ripidissimi pendii in des. idr. del Fondacone (sotto le q. 1686 e 1817 IGM) finendo per sbucare a monte dei Campanarielli in località "Arca di Pane". Stiamo andati piano -come il posto merita, visti gli scorci di raqra bellezza- ed è già ora di mangiare qualcosa.
Dopo una veloce salita sul Campanariello di Monte (q. 1640m su CTR 1:5000, presso q. 1634 IGM 1:25000) io e Pinuccio decidiamo il da farsi: esplorazione del ramo destro del Fondacone, zona a Est dei Campanarielli!
In questo settore ero già stato, ma più a N, sul pendio orientale del Campanariello di Valle nella mia 2a risalita sull'aguzza cima di quest'ultimo (con M. Mingarelli il 25/10/2015; la mia prima salita, in solitaria, fu il 15/6/2013).

Castello di Roccamandolfi

La forra nota come Scaricaturo (Scaricatore) si configura in un tratto dell'idrografica destra della Valle Fondacone: inizia a SE del Campanariello di Monte con una conca, precipitando subito con un salto di 70m. Più in basso a N c'è un nevaio semipermanente (siamo sotto/E al Campanariello di Monte), un tempo di certo assai più pieno e biancheggiante, dove si accumula la neve delle valanghe che si staccano dalle pareti occ. di q. 1817. La forra si allarga leggermente a E della lunga sella tra i due Campanarielli, qui lambita dal boschetto che alligna sui pendii orient. dei Campanarielli, quindi, a valle di altri 2 salti di alcuni metri, il fosso piega verso sin./ WNW (siamo qui a NNE del Campanariello di Valle) per proseguire, nel bosco, verso NNW in direzione di q. 1264 IGM (1275m CTR) dove si congiunge con il ramo sinistro del Fondacone. In effetti credo che lo Scaricaturo sia il solo tratto a E dei Campanarielli; la sua parte più accessibile (via il pendio a N del C. di Valle) era un tempo probabilmente usata come neviera naturale dai mulattieri locali di Roccamandolfi...
La Guida CAI/TCI di L. Ferranti (2010) descrive tutta la discesa del suddetto ramo destro, discesa che è possibile effettuare fino al Ponte nel Vallone Grande (poco sopra i 900m di q.). Io ho risalito in altre occasioni anche i due (facili) rami destri posti a monte dello Scaricaturo, quelli cioè che scendono da Forca di Cane e dai Campitelletti del Monte Miletto.

Il percorso effettuato in questa occasione, lasciatosi a des. la parte più orrida dello Scaricaturo, si mantine sotto la parete E del Campanariello di Monte, raggiungendo la parte alta del boschetto a E dei Campanarielli. Questo tratto è esposto quindi si consiglia di percorrerlo solo se asciutto e semmai con l'ausilio di un piccozzino o altro utile mezzo di arresto (quindi non le bacchette da trekking). Dalla parte alta del boschetto (ma non sono andato a verificarlo) credo sia possibile salire con un breve (?) salto finale sulla sella tra i due Campanarielli (proprio alla base dello spigolo N del Campanariello di Monte; NB: questo punto è più facilemtne raggiungibile dal versante opposto). Inoltre traversando in quota con leggera discesa, si esce sul ripido pendio E del Campanariello di Valle, sotto alcune fasce di roccette, pendio erboso che, risalito, termina sotto le roccette sommitali (scalabili a NE, pass. II+ esposto) quindi in cima (q. 1602 IGM, 1605m CTR). Se invece dal boschetto si perde decisamente quota, si passa un canale-ghiaione che cala a ENE nello Scaricaturo (pass. II+/III- ma forse difficile da rimontare per la natura delle rocce-ghiaia-terra alla base), poco a valle del nevaio. Più facile calarsi più a N, sempre dal boschetto, percorrendo questo tratto oltre alcuni saltini fino al punto dove c'è una liscia marmitta di roccia a monte di un paio di salti di alcuni metri (e della decisa deviazione del fosso verso sin. / WNW; ore 15:30). Da qui siamo tornati al boschetto e, sottopassando le boscose pendici N del Campanariello di Valle, dopo aver rimontando il fondo del Fondacone per evidente traccia, siamo saliti al pianoro a N del Folubrico (q. 1259; ore 15:55).
Qui termina la parte esplorativa, ma non quella avventurosa, dovuta ad un paio di miei errori/distrazioni che ci porteranno ad allungare i tempi per farci arrivare a Campitello Matese solo dopo le 21:00.
Scatterò poche foto da qui (tra l'altro è la prima uscita con la nuova Bridge FZ1000): preferisco non perdere altro tempo poiché Pinuccio è stanchissimo e anch'io non ero al massimo delle energie, forse a causa di un'anemia che, in montagna, mi faceva affaticare più del normale (la cosa - un primo assaggio di vecchiaia?- mi è durata da fine 2016 a inizio 2018, dopodiché è andata via da sola!).
Tornati nel Fondacone, vedendo che Pinuccio è abbastanza giù per la fatica, il caldo e la sete, devio dritto per dritto (invece di scendere un po' più nel fosso che dà accesso al sentiero che guadagna l'altro lato della valle): sarà una dura scalata nel bosco su ripidi pendii terrosi (pareti WNW di Serra Soda) e ci vorranno c. 1h e 30min (invece di 20 min di sentiero!) per raggiungere, da lì, la radura dove dorge la Casermetta abbandonata e diruta di Guado del Porco. Sono quasi le 18:00 e la sete si fa sentire in maniera abbastanza incisiva: ricordo che solo in poche altre occasioni mi è capitato di peggio! Per fortuna Pinuccio, con un lampo di genio, trova in un vicino pozzetto una manopola che dà acqua al vicino fontanile!! Unico inconveniente: la cannola è al di sotto del livello dell'acqua che ristagna nella vasca, ma piegando le bottiglie di plastica riusciamo in qualche modo a riempirle e a dissetarci!
Ripresa la via del ritorno, perdiamo altro tempo per "tagliare" il Vallone tra loc. Pianta del Melo e San Nicola (la mulattiera che entra nel Vallone l'avevo già percorsa nel 2014, ma solo l'estate successiva, 2018, troverò i segni rossi che scendono alla prima curva prima di entrare nel valloncello e poi lo risalgono più a E dall'altro lato) perché ci si presenta uno stravolgimento della sterrata dovuta ad barbaro esbosco: dopo questa circostanza deciderò che, oltre alla bussola, devo procurarmi anche un altimetro (a oggi, -scrivo a fine 2019- non uso sistemi GPS -tranne quello della fotocamera reflex, quando esco con essa- né ho mai preso uno Smartphone, pur ammettendo l'utilità di queste tecnologie), per avere un'idea meno approssimativa della quota a cui mi trovo in relazione a quella dei sentieri e di altre caratteristiche antropiche o naturali riportate sulle carte.
E' già scuro da un bel po' quando, tornati sulla via, ci dirigiamo verso la condotta d'acqua e facciamo finalmente ritorno a Campitello, dove ci concediamo una lunga pausa con birrone in un bar-rifugio all'aperto...
"Bellissimo questo posto, ma non ci tornero mai più", disse Pinuccio! Chissà che prima o poi non mi riesca di riportarcelo, lui o qualche altro sventurato con cui condividere il fascino severo di questo grandioso angolo di Matese.

[Francesco Raffaele, 6/11/2019]



Io al cospetto dei Campanarielli (Foto di Pinuccio Fappiano)
I Campanarielli di Valle Fondacone dal cosiddetto "Tratturo arcaico", aerea traccia ricavata dai pastori che mette in comunicazione Serra Soda con i più alti pascoli dei Campitelletti / Forca di Cane (Mt. Miletto).
Da loc. "Arca di Pane" (a monte dei Campanarielli, qui appena fuori foto a sin.), con molta attenzione si sottopassa la parete E del Campanariello di Monte, raggiungendo il boschetto nel punto che si vede qui in foto.
Dal boschetto a picco sullo Scaricaturo è possibile raggiungere vari altri luoghi (vedi descrizione qui in alto). Sullo sfondo il seguito del Tratturo che, doppiando a N q.1646 IGM, entra nel circo glaciale del Folubrico.




Versante E del Campanariello di Valle




Lo "Scaricaturo", forra sulla des. idrografica del Fondacone, a E del Campanariello


L'aguzzo Campanariello di Valle (clicca per vederla a colori)



Cima del Campanariello di Valle da nord

Vecchia Caserma a Guado del Porco


Loc. San Nicola presso Grotta del Fumo

Finalmente arriviamo (alle 21:40) a Campitello Matese

 

Fotografie di Francesco Raffaele (con bridge Lumix FZ1000) con 4 scatti di Pinuccio Fappiano


H O M E