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Gran bella montagna Pizzo Deta, difficile non tornarci a scadenze relativamente brevi, soprattutto se non la si è ancora esplorata palmo-palmo. L'obiettivo principale dell'uscita -oltre quello di ritornare in un ambiente di tutto rispetto- è prendere confidenza con la già nota traccia che fa il periplo dei versanti NE ed E, mantenendosi ad una quota attorno ai 1670-1720m, al limitare superiore del bosco, sottopassando la base delle pareti NE, da dove partono varie vie alpinistiche invernali.
Parcheggiamo sulla strada asfaltata superiore e saliamo per campagne in direzione della sterrata alta: stavolta ci teniamo più bassi quindi, invece di entrare nel Vallone di Peschiomacello presso la quota 1023 come le altre volte, seguiamo i segni rossi che passano per la Fonte Mattè, scavalchiamo il Peschiomacello (sotto gli 800m di quota) e, dopo aver lambito Colle Po e compiuto un giro a NW del Vallone, vi rientriamo a 1100-1150m circa proseguendo fino al primo anfiteatro (1650m circa) caratterizzato dal salto centrale e da una bella parete liscia a sinistra.
Qui si abbandona il Peschiomacello e ci si dirige a sinistra sotto un alto spuntone a forma di canino: dalle incombenti pareti piovono ghiaccioli, alcuni grossi come spade (siamo senza caschi) e Marco viene colpito sullo zaino da uno di questi dardi di ghiaccio.
Inizia il lungo traverso (foto qui a sin.) che ci porterà a scavalcare la testata del vallone che cala a NE (senza nome sulle carte) quindi, oltrepassato lo "spigolo" ENE della montagna, ci accoglie un ambiente del tutto diverso, e il caldo sole della tarda mattinata ci invita ad una sosta. Ammiriamo la neve che imbianca le cime e creste dell'Appennino centrale. Passiamo sotto le pareti E (testata Vallone dell'Olmo, che avevo già scrutato il 1/9/2015) e saliamo per il facile canale E (il più a S, a circa 300m di distanza dalla q. 1765) quindi per la cresta SSE fino alla fredda cima (+1600m dislivello). A ritorno sempre cresta SSE e decidiamo di tagliare da q.1685 (cippo confinario borbonico-pontificio n. 194) calandoci verso ESE (ci sono anche segni blu sugli alberi, che però più in basso perdiamo) per poi riallacciarci al sentiero CAI n. 618 (Vado della Rocca - Fosso delle Mele - Rocca Vecchia) nei pressi della q. 1143. Una variante molto più comoda del V. dell'Olmo! |