DESCRIZIONE: Bel giro autunnale su alcune panoramiche elevazioni del
Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise site nel settore NE del territorio comunale di
San Donato Val di Comino. Questa escursione consente di prendere confidenza con l'intero comprensorio o sottogruppo che è delimitato a W dalla Valle di Forca d'Acero, a S dalla Val Comino (con i paesi di San Donato e Settefrati) a E dalla Valle Fischia e a N (confine Lazio - Abruzzo) con i boschi della Valle Fredda (settore SW del territorio di Opi). Tutte queste cime sono raggiungibili anche dal paese di San Donato Val Comino attraverso sentieri (alcuni segnati dal PNALM) che erano un tempo usati dai pastori (ancora oggi si possono osservare mandrie di bovini ed equini sui pascoli vallivi e su alcune delle cime). Il Vallone di
Forca d'Acero era un tempo una delle principali mulattiere di collegamento tra la Ciociaria e la Marsica (
via Marsicana, vedi cartina in alto a sin.) e questa arteria viene attraversata dalla strada S. Donato - Forca d'Acero - Opi (costruita tra il 1894 e il 1898) all'altezza del tornante de La Castelluccia (Cantoniera e Bar-Rifugio Duca d'Aosta, q. 1366). Oltre agli affacci sui boschi e le cime del PNALM, il giro dà la possibilità di ammirare le due belle valli che scendono parallele verso W: la
Valle Inguagnera (chiusa tra la cresta Mt. Panico - S. Nicola a N e quella di Serra Matarazzo a S) e più a S la più piccola
Valle Lattara (tra la Serra Matarazzo e il Monte San Marcello).
Le principali cime e quote toccate sono:
Mt. Panìco (anticamente "Monte di San Donato"), poi cima e sella
Pietre Rosse (q.1899 e 1865, tra Valle Inguagnera e Valle Fredda) e Monte
San Nicola (meraviglioso affaccio sull'alta Valle del Sangro e i monti del Parco naz.), l'omonimo valico, e quindi la q. 1960 che costituisce l'estremità occidentale e cima più alta della
Serra delle Gravare (vi passa il trifinio S. Donato - Opi - Settefrati). A SW di questa si eleva la cima più alta della zona, Q. 2007 di
Serra Matarazzo, tra la testata della V. Inguagnera e l'Anito di Cardito (o Cardillo, testata della V. Fischia) e ancora più a S le erte cime del
Mt. San Marcello (1977m, con canali d'interesse alpinistico invernale sul versante N) e infine il
Colle Nero (1991m). Da questa cima mi sono orientato a istinto e a bussola a causa delle fitte nubi. Piacevole sorpresa l'incontro con il gruppo di camosci sulle cime centrali del San Marcello.