PARCO NAZIONALE DELLA MAJELLA - MONTAGNA D'UGNI, MARTELLESE E CIMA DELLE MURELLE

Vernacchiese (Cantagufo, Palombaro) - Bosco Vaduccio - Colle Strozzi - Monte d'Ugni: I° Rifugio CFS (q. 1863m) - II° Rifugio CFS "Ugni II" (q. 2035m)
- Monte Martellese (2259m) - II° Rifugio "Ugno II / Martellese" - La Carozza - Cima delle Murelle (2596m) e ritorno a valle ripassando per i due rifugi CFS

(27 Marzo 2016)



Torrioni di Macirenelle, sul versante S del Fosso la Valle

Colle Strozzi

L'ampio canale di B. Vaduccio - Colle Strozzi


La cresta delle Macirenelle - Raparo sovra il Fosso la Valle (Vallone d'Ugni o di Paolmbaro) facendo da magnifica cornice al I° Rifugio del Corpo Forestale dello Stato sulla Montagna d'Ugni, a q.1863m


Tracce pastorali raccordano le grotte sotto la Majelletta

La Carozza o "Selletta dell'Inferno" e Mt. Acquaviva

Cima delle Murelle


Visione d'incanto verso la parete ENE e la vetta di Cima delle Murelle, con il versante N(/E) del Monte Acquaviva sullo sfondo



Alta V. Selvaromana

Scorcio assai parziale dell'Anfiteatro delle Murelle

Majelletta


Rifugio CFS Ugni II (o "Rifugio Martellese") in località "Stazzo del Martellese": Cima Forcone, Mt. Martellese, Acquaviva e Cima delle Murelle (clicca per vedere più in grande e a colori)



Who needs Alps? Chi ha bisogno delle Alpi ?! :-)


Sbuffo di vento sulla Cima delle Murelle, dove una
cornice nasconde alla vista la croce di vetta




Vista del Mt. Martellese, 27/3/2016 vs 11/5/2015






Al centro la "selletta" (Carozza) che fa da testata della Valle dell'Inferno e più in alto a des. la testata della Valle del Forcone, tra Mt. Acquaviva e Cima delle Murelle.
Verso il Centro delle "Pareti" (NE) dell'Acquaviva, il "Canale Claudia" (che risalii la scorsa primavera con Mimmo e Luca) sale in diagonale verso le rocce isolate sulla gobba sommitale





A sin. la Cima del Monte Martellese (2259m) con la sua fitta mugheta completamente ricoperta dalla neve. Al centro Pizzone e anticime E dell'Acquaviva, Mt. Acquaviva e Cima delle Murelle e dietro lo scrimone Cavallo - Majelletta



La cosiddetta "Cima Martellese", 2259m
NOTA SULL'ORONOMASTICA DELL'AREA DEL MARTELLESE, MAJELLA (F.R., 2020)
E' ben noto che i nomi delle montagne (oronimi), ancor più degli altri campi della toponomastica, hanno risentito della limitata frequentazione delle cime e del loro scarso interesse economico, se non per la presenza di pascoli e di confini comunali, che hanno non di rado causato, spec. tra XVIII e XIX secolo, lunghe liti
giudiziarie di cui talvolta restano tracce negli atti degli archivi comunali e statali. Le attività umane comportanti la frequentazione della "Montagna Madre" hanno ricevuto una certa attenzione scientifica (un nome su tutti: Edoardo Micati) e negli ultimi 20 anni anche sulla Toponomastica della Majella è stato pubblicato qualche studio. Vale la pena di ricordare che -come per tutte le aree Appenniniche- la pur utile cartografia ufficiale (IGM), presenta tante lacune e diverse imprecisioni nella resa dei nomi e nell'estatta collocazione degli stessi. Non è questa la sede per una disamina approfondita, cito l'importante "Toponomastica della Majella orientale" di Antonio Sciarretta (1997), la tesi di Laurea di Giulia Ferrante: "Grotte e ricoveri pastorali: La Microtoponomastica di Pennapiedimonte (CH)", 2015 e "Le Pietre raccontano" di Luciano Bello (2017), sui ricoveri pastorali montani di Pennapiedimonte e Feudo d'Ugni.

"Cima Martellese", 2259m, a primavera 2015
MARTELLESE, un tempo, per i pastori di Pennapiedimonte e Palombaro, era tutta l'ampia area comprendente anche lo Stazzo (Jaccio) del Martellese = il piano del Rifugio Ugni II, a q. 2049m. A quanto pare (Sciarretta, op. cit.) il vero nome della cima q. 2259 ("Cima Martellese", per gli escursionisti, dal nome della località "Martellese" lì riportata sulle IGM 25v) sarebbe invece CIMA FORCONE, mentre quest'ultima, segnata a q. 2220 sulle IGM, o la vicina q. 2240m, sarebbe in realtà CIMA RAPARO (Craparo), che risulta spostata quasi 1Km a NE sulle carte IGM. Infine la CIMA MACIRENELLE / Cima dei Funtanielli o Chiarinelle, sarebbero i nomi della vetta più a Est sul crinale che fa da confine tra Palombaro e Fara, a q. 2017 IGM (non della quota trigonometrica 1896m dove le attuali IGM riportano "C.ma Macirenelle", e quelle ottocentesche riportavano "Cima Fontanelle" q. 1995)!





Ravagliosi e I° Rifugio del CFS

Il Gran Sasso nella foschia

Al centro il Pizzone

Camoscio su un pinnacolo della V. del Forcone

Cima delle Murelle, cresta Est

Il Fosso / Valle di Palombaro






Ritorno al Rifugio Martellese
Da quando, la scorsa primavera, scesi dall'Acquaviva per la sterrata forestale di Colle Strozzi, immaginai subito di tornarci d'inverno. Quest'inverno è stato sicuramente molto deludente dal punto di vista meteorologico (poca neve e molto caldo) ma i primi giorni di primavera, e in particolare il WE di Pasqua, sembrano offrirci l'ultima possibilità per fare qualcosa su neve che non sia esageratamente "brodosa". Sarà un'altra bellissima camminata, tutto in una volta: scesi dal Mt. Martellese, Massimo non sembra ancora appagato, e se ne esce con l'idea di risalire per giungere sulla Cima delle Murelle in notturna. Nonostante la fatica già accumulata (siamo già con c. 1800m di dislivello nelle gambe) non me lo faccio ripetere, visto che, l'anno scorso, pensai che in discesa dall'Acquaviva ci sarebbe stato il tempo (e anche la forza, visto che in quel caso avevamo dormito al rifugio) di salire sulle Murelle. Ci lanciamo sul sentiero basso e alla Carozza aspetto che Massimo attraversi la lunga sella per immortalarlo.
Allunga il passo e, mentre attacca la cresta E delle Murelle, un branco di camosci gli passa proprio sopra la testa.
Quando, ormai di notte, giungo alla selletta sotto la cima, q. 2500m circa, con circa mezz'ora di ritardo rispetto a Massimo (in cresta ho fatto parecchie soste per foto notturne e per riposarmi), lui sta già scendendo.
Mi mancano un 90-100m di dislivello e 400m in linea d'aria per la cima, ma Massimo ha fretta e io non ho la frontale, senza la quale la discesa sul tratto in cresta non sarà facile: allora decido di desistere dall'ultimo strappo e cominciamo a tornare; nei tratti più rocciosi ed erti, lui scende faccia a monte, illuminandomi il terreno con la frontale, e io lo seguo faccia a valle facendo attenzione a non calpestargli le dita con i ramponi. Dopo qualche altro scatto notturno e un'overdose di zucchero al Rifugio, scendiamo all'altro Rifugio (qui la mancanza di rametti impedisce di accender il fuoco) e dopo un'altra sosta proseguiamo per la via del ritorno (Massimo sciando a lume di frontale sul pendio di Colle Strozzi quasi fino al bosco Vaduccio). Finiti gli interminabili tornanti della strada forestale presso l'imbocco del Fosso la Valle di Palombaro, siamo finalmente alla fontanella e, dopo il tratto cementato, al camper.

Dopo una sosta al rifugio, io e Massimo ritorniamo in quota per attaccare la cresta E della Cima delle Murelle, che a ritorno ridiscenderemo in notturna.
E' la parte più "alpinistica" dell'escursione (F+ / pass. I+), certamente facilitata dalle temperature relativamente alte di queste notti d'inizio primavera, che creano uno strato di neve croccante ma sicura,
assai più facile da discendere rispetto allo strato di ghiaccio duro che si sarebbe formato di notte in annate più rigide, anzi più normali...




Car(r)ozza e Cresta Est delle Murelle



Massimo procede sulla Carozza, dirigendosi verso la cresta Est della Cima delle Murelle


D'improvviso un branco di camosci appare sulla cresta orientale per poi lanciarsi in un traverso da brividi sui pendii NE della Cima delle Murelle



I camosci osservano Massimo








Le Pareti del possente Monte Acquaviva, di sera (clicca)



Al centro la radura del Rifugio Martellese



Quota 2500m circa: attardatomi x le foto (e x rifiatare)
in questa sella becco Massimo che già scende dalla cima

A ritorno facciamo il traverso più in alto, passando poco sotto la cima del Martellese.
Le luci dei paesi ad occidente, diffuse dalle nubi e dal lungo tempo di posa, creano questo bell'effetto di luce calda.
Mi restano "in gola" quegli ultimi 90-100m di dislivello (c. 400m di cresta) che mi separavano dalla cima, ma i miei tempi di riposo (avevamo + di 2000m di dislivello nelle gambe) uniti a quelli per le foto notturne -oltre alla velocità / fretta del compagno di salita- mi hanno stavolta precluso la cima vera e propria. Proseguire avrebbe significato un'altra mezz'ora di salita per poi farmi la discesa su cresta da solo, con torcia in una mano e piccozza nell'altra, mentre seguendo Massimo andiamo giù + veloci con la sua frontale.

La costa adriatica di notte dalla Majella,
scendendo dalla Cima delle Murelle





Macirenelle, versante N



Rifugio Montagna d'Ugni I (Corpo Forestale dello Stato), q.1863m, ore 22:30


Altra pausa al Rif. Montagna d'Ugni
(senza rametti non si può accendere il fuoco)

Massimo si prepara alla sciata a lume di frontale

Arrivo al camper, ore 3.30

(28 Marzo 2016)


E' primavera. Campagna di fronte alla eli-piazzola
sulla quale abbiamo parcheggiato il camper

Vallone S. Spirito (Fara S. Martino)

Breve giretto allo sbocco della Valle di Taranta
Fotografie di Francesco Raffaele
[con EOS 6D + Canon 24-105L is]

ALTRE INFORMAZIONI SUL PERCORSO:


La cartina della zona (1:25000)
( NB: le tracce sono relative all'escursione sul
Monte Acquaviva, 11 e 12 / 5 / 2015 )

Tracce GPS e dati dell'itinerario del 27 Marzo 2016.
TOT.: 25,9Km, 17 ore, 2420m dislivello
(25,5Km, + 2325 fino a q. 2500m)

Altra escursione in questa zona della Majella:
Monte ACQUAVIVA (Canale Claudia)
(11-12-/5/2015)

Bibliografia essenziale sulla Majella, in calce a questa pagina


H O M E