Rimboschimenti di Vado dell'Asta
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Colla Cesinola |
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Cima del Cervialto (1809m), prima vetta dei Picentini |
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La dolina sommitale del Calvello, con le sue 3-4 croci
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Conosco ancora poco questa zona nord-orientale dei Monti Picentini, che non lesina, come gli altri settori, svariate bellezze naturalistiche, paesaggistiche e qualche interessante testimonianza di antichi "percorsi" di fede.
Il territorio è posto tra il Piano Laceno e le sorgenti del Sele, e sul lato Est del bel Piano di Sazzano vi corre il confine -a lungo oggetto di dispute- tra Bagnoli Irpino e Calabritto. Il confine tra questi due comuni si allunga poi sulla cima del Mt. Calvello (1579m), quadrifinio su cui convergono anche i limiti territoriali di Lioni e Caposele.
La zona era percorsa da importanti mulattiere (vedi carta TCI in basso) che collegavano i centri dell'Alta Valle del Calore, Montella e Bagnoli I. (e del Tusciano, ovv. Acerno), con quelli dell'Alta Valle del Sele (Caposele, Calabritto) e dell'Ofanto. Certamente la zona fu abitata già nell'antichità, ma non sono a conoscenza di campagne di scavi archeologici sistematici (cf. ad es. i resti sul Mt. Oppido). Durante il XIX sec. fu uno dei territori preferiti dai briganti, che avevano presso il Mt. Calvello (Piano Sazzano - Calvello e montagne più a N in direz. della Raia Spina e Montagnone di Nusco) il loro accampamento con i tipici pagliari; la zona era infatti ben sorvegliabile, relativamente selvaggia e servita da sorgenti d'acqua perenni. Negli anni post-unitari la banda di Ciccio Cianci e Luigi Fusco "Carrillo", grazie ad una delazione, venne decimata e messa in fuga da un'incursione delle Guardie Nazionali in questo luogo (a volte è riportato erroneamente che i pagliari dei briganti fosseeo sul Mt. Cervialto). Nella prima metà del XX sec. la zona è stata oggetto di rimboschimenti (spec. a conifere, come al Piano Pollaro) poiché facente parte del bacino imbrifero delle sorgenti del Sele (captazioni a Caposele, sotto al semileggendario Monte Paflagone) che, con le acque di diversi altri bacini, alimenta l'Acquedotto Pugliese.
L'origine toponomastica dei nomi delle due montagne che abbiamo attraversato è piuttosto limpida: il Calvello deve il nome alla mancanza di vegetazione in quota (numerosi in tutta Italia i "Monte Calvo"), mentre il Pollàro è un collettivo che origina forse dalla presenza di polli (quaglie o altri volatili selvatici?) oppure di polle (d'acqua) nell'omonimo e vicino pianoro. Quest'ultima montagna possiede un versante sud con pareti dirupate, che calano in direzione del ramo affluente sinistro (N) del Rio Zagarone, dov'è situato l'eremo della Madonna del Fiume. |
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Panorama da WNW a ENE,
verso la dorsale SE del Calvello, appena discesa, e il Piano Pollaro |
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Madonna della Neve |
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In basso l'affluente di sin. del Rio Zagarone (dove sorge la Madonna del Fiume). Più oltre l'altopiano di Ponticchio, situato tra la Raia della Quercia e le falde del Mt. Altillo
Panoramica dal Pollaro verso Sud, tra Mt. Altillo, Ponticchio/Piano Migliaro e il Cervarulo - Cervialto.
Al centro la Raia della Quesrcia - La Balzata, separa la valle di Ponticchio - Piano Migliaro - Gaudo (sin./SE) dal Vallone Vado di Carpino - Piano Migliato (a des./W, alle pendici dei Mt. Cervarulo e Cervialto)
Cappella della Madonna dei Grienzi e Torrente Rivezzolo. Una Brutta sorpresa...
Sul cartello si legge di "Riqualificazione ambientale" e "Valorizzazione delle Risorse...": PSR Campania 2007/13, mezzo milione di euro stanziati per i soliti - a mio parere inutili - interventi a base di paletti e chioschetti.
Il Territorio di Calabritto è ricco di bellezze naturali che hanno bisogno solo di essere salvaguardate, non alterate (vedi anche interventi a Piano Migliato di C.) al solo fine di approfittare dei fondi elargiti.
Ma si sa, spesso politica e cattive amministrazioni possono fare quasi più danni dei terremoti !
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Cappella della Madonna dei Grienzi |
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Pareti sud del Pollaro
Un po' di cartografia storica della zona dei Picentini Nord-orientali |
La regione Nord-orientale dei Monti Picentini nelle copie
settecentesche
delle Carte Aragonesi (XV sec.; c. 1:70000) |
Dall'Atlante del Regno di G.A. Rizzi-Zannoni (1808, c. 1:115.000) |
Laceno e Dintorni. Principali strade e Mulattiere
(Dalla Cartina del TCI, 1928, sc. 1:250000) |
- N. Filippone, Calabrito. Appunti di Storia (Avellino, 1988)
- A. Mazzone, Calabritto: Leggenda, Storia, Cronaca (Lioni, 1996) nc
- Calabritto. La Gemma dell'Irpinia. Guida pratica (sd)
- A. Del Guercio, La Cultura attraverso la tradizione orale: Calabritto, tra i monti dell'Irpinia (Tesi di Laurea, Univ. Salerno, AA 1970-71)
- T. Aulisa, Laceno. Guida storico-turistica di Bagnoli Irpimno. Cenni su Montalla, Cassano, Nusco, Lioni, S. Angelo dei Lombardi, Caposele, Calabritto (1991)
F. Ficetola, Calabritto e il post-terremoto. Un paese "radicalmente" cambiato (sd) [on-line pdf ]
- Sul web: Amatori Running Sele, Mt. Pollaro e Madonna di Grienzi [LINK / htm]
- Escursioni in territorio di Calabritto, CAI di SALERNO. PDF: [LINK 1] [LINK 2]
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