La Majella ... in Appennino questo enorme e complesso bastione montuoso rappresenta per l'escursionismo 'serio' ciò che il Gran Sasso è per l'alpinismo: l'imprescindibile!
In realtà molte classiche escursioni sul Gran Sasso sono di gran lunga più 'abbordabili' e frequentate di quelle sulla Majella, per non parlare poi delle possibilità offerte da altri parchi (PNALM su tutti), di certo molto più alla portata del 'turismo-escursionistico' sia per le attrezzature che per la conformazione geografica in sé. La Majella, intesa come il massiccio principale attorno al quale è sorto nel 1991 il parco nazionale, è un complesso insieme di immense valli e crinali dal carattere selvaggio, soprattutto d'inverno.
Apparentemente uniforme se ammirata da occidente, con la sua possente muraglia ad andamento N-S solcata da erti canali poco incassati, la montagna nasconde invece nel suo cuore tutta una serie di sottogruppi, valli, boschi, canyons, ghiaioni e pietraie, pareti rocciose, paurosi baratri e sconfinati altipiani in quota (il "paesaggio lunare"), raggiungibili solo dopo ore di cammino inoltrandosi nei suoi grandiosi solchi vallivi: i principali sono la Valle dell'Orfento, la sola sul versante (Nord-) occidentale (la sua testata, Mucchia di Caramanico, è però inaccessibile essendo l'unica zona di riserva integrale del Parco Nazionale) e, sul versante orientale, La Valle; Valle dell'Avello - Tre Grotte - Selvaromana - V. dell'Inferno; Fosso la Valle; Val Serviera - V. Forcone - V. d. Acquaviva; Valle di Santo Spirito - Macchia Lunga - V. Cannella (tre tratti della lunga Valle di Fara); Valle di Taranta... Gli accessi dai paesi presentano, per il raggiungimento delle cime principali, dislivelli spesso notevoli, fin oltre i 2000m complessivi, su itinerari che non di rado superano i 20Km e che riservano una impressionante varietà di panorami, conformazioni orografiche, aspetti carsici, glaciali, speleologici, specie floristiche e faunistiche (reintrodotti da alcuni anni i camosci), tracce di preistoria, storia, religiosità (cf. il culto e la preistorica divinizzazione <?> di questa montagna nonchè i numerosi eremi rupestri) e altri segni di frequentazione antropica (e.g. le attività pastorali testimoniate da stazzi, grotte-ricovero e iscrizioni). Le varie riserve nate dagli anni '70 hanno evitato che "scempi da boom" come quelli della Maielletta (a Nord del massiccio, l'unica area in cui sono state costruite strade, alberghi e impianti ad alta quota) e del Guado di Coccia (a sud) si diffondessero in altri settori rovinando il carattere di incontaminato wilderness che permea molti angoli più o meno remoti del massiccio. L'escursionismo (vedi bibliografia in calce) è diffuso soprattutto nella 'bella stagione', quando le giornate lunghe e il clima più clemente smorzano un po' la severità dei luoghi, rendendo anche più agevoli eventuali pernottamenti nei numerosi bivacchi e ripari (cf. Alesi e Calibani, 2011, p. 20 e seg.); c'è una buona rete di sentieri (e relative carte escursionistiche: ediz. Il Lupo e SER, entrambe 1:25.000) ma molti luoghi restano ancora difficili da raggiungere dando così spazio alla più pura e avventurosa esplorazione. Vi è assai diffuso lo scialpinismo (L. Mazzoleni, 2004, i cui itinerari sono riportati anche nella carta ediz. Il Lupo) e negli ultimi decenni ha preso piede anche l'alpinismo invernale - ad onta dei lunghi e faticosi avvicinamenti spesso necessari (C. Iurisci, 2012, p. 348-377). E' una montagna di grande interesse e varietà, i cui i spazi le conferiscono il primato appenninico in maestosità.
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[Carta dell'itinerario - anello di 25Km, 1800m disliv., 13h]
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Placche all'ingresso della valle di Fara, e Cima della Stretta |
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Cima Macirenelle e Colle Bandiera sovrastano
l'ingresso di Valle del Fossato |
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La Stretta di San Martino |
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Ruderi del monastero di San Martino in Valle
Tra centro e destra del success. panorama si alza la verde cresta e poi le anticime SE del Monte S. Angelo che separa la Valle delle Mandrelle (in basso in primo piano) dalla Valle di Macchia Lunga
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Cliccare sui panorami per vederli in formato più grande
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Il lungo e arcuato crestone a sud della Valle di Fara...
Culmina a ovest con il Piano Amaro e Cima dell'Altare
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Lago di Casoli o di S. Angelo |
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Camoscio solitario |
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Le pareti della Valle di Santo Spirito. A sinistra Cima della Stretta, sullo sfondo il Lago di Casoli o di Sant'Angelo (panorama di 8 scatti)
[Clicca per vedere il panorama più grande]
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Cima Forcone (il Martellese) incombe sulla
Grotta dei Callarelli e la Valle del Forcone |
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La Grotta dei Callarelli, sotto le pareti di Cima Forcone (il Martellese), è situata presso la confluenza nell'alta Val Serviera delle superiori valli dell'Acquaviva e del Forcone.
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Grotta dei Callarelli
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Il Monte Acquaviva (2737m), seconda cima della Majella, dal sentiero sopra la Val Serviera.
A sin. il Mt. Pizzone con la fittissima copertura verde di pino mugo. A des. passa il bel sentiero a mezzacosta per la Grotta dei Callarelli
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La meravigliosa Val Serviera all'imbrunire
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Discesa sotto la Cima Macirenelle |
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il sentiero verso Colle Bandiera |
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Luci dei centri presso il lago di Casoli |
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Area Turistica delle Sorgenti del Fiume Verde
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Bibliografia essenziale sulle escursioni in Majella:
- C. Landi Vittorj, R. Landi Vittorj e G. Pietrollini, Appennino Centrale. Volume I (II Edizione). CAI e TCI. Milano, 1989 (p. 163-214)
- A. Alesi e M. Calibani, Majella. Parco Nazionale. Le più belle escursioni. SER, Folignano. 2011 (2007¹) [con ampia bibliografia]
G. di Federico, Parco Nazionale della Majella. Itinerari scelti. BAG, 1994.
- S. Ardito, A Piedi in Abruzzo. Vol. 2. Roma, 2006 (p. 151-222) (Edizioni 1987¹ e 1990², p. 201-252)
- L. Mazzoleni, La Montagna incantata. 204 itinerari di scialpinismo nell'Appennino Centrale. Vol. 2. Porzi editore, Perugia, 2004 (p. 150-211)
- C. Iurisci, Ghiaccio d'Appennino. Ediz. Versante Sud, 2012 (p. 348-377)
- S. Ardito, Appennino Bianco. 81 Itinerari con piccozza e ramponi, ciaspole, sci da fondo. Vol. 2. Guide Iter, 2011 (p. 122-137)
G. Antonini, Figlie dell'acqua e del tempo. Gole forre e cascate dell'Appennino centrale. SER, 2001
- AAVV, Meraviglie Sconosciute dei Parchi d'Abruzzo, 12 vol. Carsa ed., Pescara, 2007
- AAVV, Guida all'Alta Via della Majella. Natura e presenza umana in un ambiente estremo. Carsa ed. e CAI di Pescara. Pescara, 2009 (2002¹)
- Abruzzo e Molise. Guida d'Italia. TCI, Milano, 2005 (1979¹)
- E. Micati, Eremi e luoghi di culto rupestri d'Abruzzo. Pescara, 1995
- E. Micati, Eremi d'Abruzzo. Guida ai luoghi di culto rupestri. Carsa ed., Pescara, 2000 (p. 10-63)
Cartografia:
- Majella. Carta Escursionistica. Scala 1:25000 su base IGM. Ed. Il Lupo. 2008.
Foto e testi di Francesco Raffaele |
Ancora foto della Majella: |
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Majella: Anello della Valle dell'Orfento da Caramanico
(20/6/2010) |
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Eremo S. Giovanni all'Orfento e salita al
Mt. Amaro da Valle di Femmina Morta
(25-26/6/2011) |
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Direttissima invern. al Mt. Amaro (Rava Giumenta Bianca)
(22/3/2014) |
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