Varco della Colla - Serra del Pruno - Varco di Sua Eccellenza - Monti Tre Cappelle - Varco dell'Orso - Monte Mai
(14 Novembre 2009)

Il monte Terminio Il Mt. Terminio dalla strada Serino - Giffoni
La Valle di Agnone, il monte Lieggio e le frazioni a nord di Giffoni Valle Piana
Bel cielo mattutino nella valle del Sabato: la giornata sembrerebbe promettere bene, le cime occidentali dei monti Picentini sono ben visibili, tranne per l'Accellica velata da un sottile strato di nubi. Siamo solo in nove e partiamo alle 9:30 dall'area di sosta sul Varco della Colla, tra Serino e Giffoni, c. 1000mslm, inizio dell'Alta Via dei Picentini Occidentali (CAI 116).
La prima parte del sentiero, attraverso la Serra del Pruno, è agevolata dai numerosi lavori di manutenzione che facilitano la risalita sulle foglie colorate e bagnate. Dopo il Varco di Sua Eccellenza, l'inizio del sentiero sui Tre Cappelle miete le prime "vittime": in 3 si fermano. Intanto le nuvole si abbassano sui Picentini e, pure essendo già stato sul sentiero 116 (ex- CAI 16) m'inganno pensando di essere già sotto la cima del Mai. Mi pareva strano, perchè lo ricordavo assai più lungo. E in effetti tale si rivelerà, perchè le groppe dei 3 Cappelli non hanno molto da invidiare a quelle (però più numerose) delle Serre del Torrione, che uniscono il Pizzo S. Michele con la dorsale Mt. Garofano - Tuppo dell'Uovo - Mai.
Poco dopo il Varco dell'Orso, ci perdiamo per la via altri due amici e finalmente raggiungiamo, tra la nebbia, l'intersezione con il sentiero proveniente da Ovest (Pizzo San Michele, anch'esso già percorso l'anno scorso). E dopo 4 ore (ore 13:30), in 4, raggiungiamo la cima del Monte Mai (1607m). Il nuvolone la fa da padrone! Ad eccezione di un cenno a schiarirsi, la visuale non si apre mai oltre l'immediato fondovalle della Tornola e solo con la fantasia e la memoria posso ricordare il baratro sotto il varco del Fajostello, il Mt. Faragnito, la Pettinessa e la valle di Agnone, così come la visione dell'imponente Mt. Terminio-Vernacolo che staglia frontalmente oltre la valle del Sabato, a NE. Subito apponiamo la firma di rito sul libro di Vetta del CAI di SA, mangiamo i panini, sorseggiamo del vino, infine un pò di frutta, quindi scendiamo dopo un'oretta in cima, sempre immersi nel grigiore.
La giornata non è delle migliori per fotografare (50 scatti sono per me il minimo tra più di 300 escursioni e uscite fotografiche) ma almeno non piove e anche in vetta faceva poco freddo con vento quasi nullo. Io proseguo da solo per cresta, lasciando spesso (anzi quasi mai seguendo) la traccia segnata... verso il Varco dell'Orso mi butto più giù a sud e incontro il sentiero che sale dalla Valle d'Agnone al Varco di Sua Eccellenza (116E, recentemente restaurato dagli infaticabili soci del CAI di Salerno). Non ho voglia (nè la forza) per salire al Varco di Sua Eccellenza: sono troppo sotto, più baso della cima del Monte Lieggio che intravedo a Sud tra le brume. Continuo in direzione dei tornanti (Ovest) della strada Giffoni - Curti - Mad. Carbonara - Varco d. Colla, portandomi brevemente su un sentiero che sale dalla valle d'Agnone per poi perdersi nel bosco quando curva in direzione sud-est.
Finalmente sento delle auto vicine e quindi piego decisamente a sinistra (nord) e scorgo un triste segno che mi trovo proprio sotto la carrozzabile Giffoni-Serino: una cucina Scavolini tra le spine.... Ma non era "la più amata dagli italiani"? No, forse quella era la Cuccarini. Comunque i successivi venti minuti sono i più difficili e dolorosi, perchè devo passare fra intricate barriere di rovi, rischio pure di "accappottarmi" (e sono proprio le spine a bloccare la mia caduta); infine giungo sotto il muro della strada (5-6 metri di cemento). Lo seguo speranzoso a sinistra fino a raggiungere un punto dove mi apro la strada in una bianca cascata... di sacchetti d'immondizia (lì depositati da qualcuno che vede in queste montagne null'altro che una utile discarica: ma possiamo capire un individuo del genere, perchè certamente in casa sua di monnezza ce ne sarà già troppa!). Ora posso tentare di arrampicarmi, nonostante le forze siano state fiaccate dalla lunga scarpinata. Allungo la mano fino ad afferrare la ringhiera e dopo un paio di tentativi ci sono. Sulla strada subito mi raggiunge il resto del gruppo (ore 16:45); gli altri tre mi avevano preceduto di una mezz'oretta, tornando per lo stesso sentiero dell'andata. Scendiamo in auto tre tornanti più giù, là dove inizia il sentiero per le Miniere d'Ittiolo e il Santuario di S. Maria a Carbonara, nonchè quello per il monte Licinici (169, 169A-B, sentieri sicuramente interessanti: siamo passati altre volte a prendere l'acqua al tornante da dove partono le suddette tracce, ma non abbiamo mai fatto escursioni in questo settore, posto tra le propaggini orientali del gruppo del Mai e i selvaggi valloni Nocelleto-Infrattata, a ovest dell'Accellica). Ritorniamo sulla Colla e quindi a Serino, dopo una vana ricerca di una fontana (?) sulla SS574 del Terminio. I monti Picentini sono ben altro di quello che abbiamo potuto ammirare oggi, ma "non è sempre Pasqua", e se non altro è stato un notevole allenamento per le nostre articolazioni.

Testo e foto di Francesco Raffaele (15 Nov. 2009)

Altre escursioni sul Monte Mai:
11/5/2008 (da Pizzo San Michele)
10/7/2007 (da V.co della Colla)

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