Nome d'HOR significante "il Soccorritore" di un sovrano che
dovrebbe aver regnato per circa 45-57 anni
secondo una media delle stime più verosimili. Sarebbe il Kenkenes
o l' Athotis (ITIT) di Manetone.
Sulla P.di Palermo compare sia il suo nome d'HOR che il NEBTI : ITIT
reso sul Canone di Torino e Abydos
come ITI. Etichette e sigilli con il suo nome provengono preicipalmente
da Abydo e Saqqara.
Una di queste in avorio da Abydo sembra far riferimento ad un suo viaggio
in barca a DEP (BUTO) e forse
a SAIT entrambe probabilissime capitali predinastiche del Delta e centri
religiosi delle dee UJAT e NEITH.
Su di un'etichetta di legno da Saqqara con il suo nome(sempre d'HOR)sembra
esser rappresentata una
cerimonia di traslazione di una statua(mummia?)sovrastata dal glifo MS(nascere)e
seguita da insegne e
forse da un rito sacrificale.Interessante è anche un'altra placchetta
d'avorio scoperta a metà secolo,dove
compare il nome della città DEP sotto il suo SRK mentre un obelisco
centrale lo separa dalla figura di una
vacca assisa,con germoglio sulla testa tra le corna;in basso il glifo
della Akhet,la prima stagione del calendario solare comprendente i
quattro mesi in cui il Nilo era in piena.
Alcuni hanno collegato la figura animale con la dea SEPEDET(poi simboleggiante
attraverso ISI la costella-
zione del Canis Major che "partorisce" la stella SOPD (HOR)-Sirio
la cui levata eliaca annuncia l'inizio della
piena del Nilo) ritenendo possibile che già a quell'epoca fosse
stato introdotto un calendario solare basa-
to su di un importante evento astronomico che segnava l'inizio dell'anno
(corna=wp=aprire , germoglio =
rnp=anno). La concomitanza della levata eliaca di Sirio e del capodanno solare fu notata nel del 139 d.C. Le date precedenti in cui ciò accadde(calcolate
grazie al ciclo sotiaco di 1460 anni)
sarebbero perciò il 1317 il 2773 ed il 4229 a.C. Il calendario
Siriaco-solare sarebbe stato quindi usato solo
a partire dal 2773 quando deve esser avvenuta la prima coincidenza osservata
;in seguito però la data di
capodanno (WP RNPT) andò sempre più anticipando quella
della levata eliaca ( poichè il calendario di 365
giorni è di circa 1/4 di giorno inferiore alla durata dell'anno
solare ) finchè,1460 anni dopo (365 / 1/4),con la
conclusione del ciclo sotiaco,si riebbe la coincidenza in un 19 luglio
1317a.C. del calendario gregoriano.
Il 2773 , probabilmente riconducibile a PERIBSEN (fine II din.),è
in ogni caso troppo tardo per DJER sotto il
quale doveva vigere ancora un calendario lunare,al quale quello solare
si aggiunse solo dall'antico regno.
Anche ipotizzando una compressione della cronologia egizia(che schiaccerebbe
quei famosi secoli vuoti
della storia all' inizio di I° millennio A.C.) ciò non riguarderebbe
che date posteriori all' Antico Regno.
La tomba di DJER ( 0 Abydo ),trasformata poi in cenotafio di OSIRI,conteneva
turchese (spedizioni in Sinai)
aveva la camera sepolcrale posta a circa 3m nel sottosuolo, più
in basso quindi rispetto a quella di AHA,
ed era circondata da 317 tombe satelliti di cortigiani (alcune con sarcofago
ligneo ed una rozza stele).
Misura 21 x 20 m (420 m²), ed è perciò inferiore alle
coeve 2185(Quibell) e 3471(Emery) di più di 620 m²,
(queste ultime situate a Saqqara dove c'è,dello stesso periodo,
anche la tomba 3507 di Herneith) .
La pratica di farsi seppellire con un lungo seguito (sostituita dall'uso
di Ushabti e pitture),sarà abbando-
nata alla fine della II° din. (durante la quale peraltro scemò
notevolmente) ed in ogni caso non è certo che
tutte le sepolture satellite fossero di persone sacrificate al momento
della cerimonia funebre del re.
Altre tombe sussidiarie circondano il palazzo funerario di DJER, presso
il lato est dello Shunet ez Zebib;
è una di quelle strutture che venivano dette "forti"
il secondo ad essere costruito dopo quello di AHA.
Forse DJER mandò anche spedizioni in Libia,di sicuro però
raggiunse l' Uadi Halfa in Nubia,dove il nome è
inciso sulle rocce presso la scena di una nave che procede fra nemici
in acqua con un prigioniero legato
sulla prua. Ultimamente però si tende ad attribuire l' iscrizione
al periodo della Dinastia 0.
DJER costruì un palazzo reale a Menfi e condusse il paese con
salda politica militare e religiosa in una prospe-
rità innegabile, vista la ricchezza e le dimensioni delle coeve
tombe di funzionari e nobili.
E' probabile che HERNEITH, la titolare della tomba 3507 a Saqqara (circa
38 m x 15), fosse sua moglie.
La MERNEITH sepolta ad Abydo sarebbe invece stata sua figlia: data in
sposa al successore DJET al quale avrebbe dato il figlio DEN quarto sovrano,
avrebbe regnato ella stessa per alcuni anni dopo la prematura
scomparsa del marito e prima dell'intronazione del figlio (Manetone dice
che sotto BINOTHRIS, 3° re della
II° din. si sarebbe permesso anche alle donne di regnare);comunque
si tratterebbe della prima forte evi-
denza di una reggenza al femminile date le assai più flebili possibilità
concernenti la regina NEITHHOTEP.
In un frammento del Cairo della Pietra di Palermo è conservato
il nome della madre di DJER, KHENTHAP.
Nella tomba 0 di Abydo Petrie trovò un braccio di donna con quattro
braccialetti in perline d'oro,ametista, turchese e lapislazzuli; uno di questi
presentava 27 serekh in miniatura sormontati dal falco,alternando- ne 14
in turchese con 13 in oro. Celato in una rientranza da qualche ladro
del passato non era stato più
recuperato ed era sfuggito anche ad Amelineau, ma venne ritrovato da
Petrie nel 1901.
(Bibl. Petrie 1900,1901; Emery 1961 ; Hoffmann 1979 ; Kemp su JEA n.52
del 1966 e Lauer su MDAIK 15,1957;